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Giovanni Allevi: “Non sto bene, il mieloma ha lasciato fratture ossee inoperabili”

Giovanni Allevi ha aggiornato i fan sulle sue condizioni di salute, spiegando che non sta bene e fratture ossee inoperabili.
A cura di Redazione Music
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Giovanni Allevi (Instagram)
Giovanni Allevi (Instagram)

Come sta Giovanni Allevi? Non bene, come ha spiegato lui stesso in una nota audio postata sul suo profilo Instagram e sul suo sito qualche giorno fa. Il compositore, che qualche mese fa ha rivelato che gli era stato diagnosticato un mieloma, ovvero un tumore che colpisce un tipo particolare di cellule del midollo osseo, le plasmacellule, e che nonostante le terapie gli continua a provocare dolori forti, ma non gli impedisce di comporre musica, come ha ribadito ancora una volta. Il compositore e pianista continua ad aggiornare i fan tramite post e video sui social, cercando di tranquillizzare il suo pubblico o semplicemente come questa volta, essere onesto sulle sue condizioni di salute.

Lo scorso 29 gennaio, quindi, Allevi ha postato su Instagram una parte del suo Q&A con i fan, ringraziandoli per le tante domande sulla sua salute: "Grazie a tutti per l’immenso affetto dimostrato! Continuate a seguire le stories dei prossimi giorni, per scoprire le nuove risposte!" aveva scritto nella didascalia. Il compositore ha definito quello che sta vivendo come il momento più complesso della sua vita, anche a causa di fratture ossee con cui probabilmente dovrà convivere per il resto della sua esistenza: "Questo periodo è forse il più difficile che ho attraversato nella mia vita. Come sto, in tanti mi chiedete, come sto? Non bene. Anche se la terapia sta facendo il suo lavoro, il mieloma mi ha lasciato delle fratture ossee in diverse parti del corpo, in particolare le vertebre, alcune delle quali sono inoperabili e resteranno doloranti forse per sempre".

Il compositore ha anche voluto condividere una frase sul significato di "combattere": "Allora mi chiedo cosa significhi combattere: significa resistere al dolore fisico, gli antichi greci dicevano "Io posseggo il dolore ma non ne sono posseduto" prima di confermare che "Le mie mani ora tremano per i farmaci, ma una musica nuova invade la mia mente in modo impetuoso ed io non ne perdo una nota. Ora è dolce, ora folle ed incomprensibile, sognante e riflessiva, metafisica. Non vedo l’ora di farvela ascoltare".

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