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Festival di Sanremo 2021

Gaudiano e la sua “Polvere da sparo”: “Sanremo è un tatuaggio che mi porterò per sempre”

All’esordio, come primo cantante di uno dei Festival di Sanremo più importanti della storia, Gaudiano ha cantato uno dei brani più intensi della kermesse, con “Polvere da sparo” che racconta il dolore provato dopo la morte del padre. Un esibizione che lo ha portato ad aggiudicarsi la finale nelle Nuove Proposte contro Folcast, Davide Shorty e Wrongonyou”.
A cura di Francesco Raiola
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Gaudiano (ph Claudia Pajewski)
Gaudiano (ph Claudia Pajewski)
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È stato il primo a esibirsi, in uno dei Festival di Sanremo più importanti della storia, ma sembra che la cosa non l'abbia nemmeno scalfito, a livello emotivo. Luca Gaudiano, in arte Gaudiano, sale per la prima volta sul palco dell'Ariston portando "Polvere da sparo", un racconto malinconico e nostalgico con al centro una storia tra padre e figlio, rotta dalla morte. Una narrazione molto profonda e vera, quasi cruda, "perché le persone, specialmente nel 2021, non sento il bisogno di canzonette". Un brano che gli è valsa anche la finale delle Nuove Proposte, in cui contenderà il titolo esibendosi contro Folcast, Davide Shorty e Wrongonyou".

Cosa hai sentito sul palco, essendo il primo a essersi esibito?

Strano essere sul palco senza nessuno che ti guarda, ma poi pensi che ti guardano 12 milioni di persone. L'assenza di pubblico ti aiuta a focalizzarti sul messaggio che stai mandando, ma l'emozione si è fatta sentire tantissimo. Anche perché sono stato il primo a esibirmi al Festival, e sono felice di esser rimasto connesso alle emozioni del palco.

La tua è una canzone dura, qual è stata l'emozione di portare quella parola sul palco?

Credo che sia la missione di noi artisti di portare qualcosa di dissacrante quanto vero sul palco dell'Ariston, specialmente nel 2021. Le persone non sentono il bisogno di canzonette, di masturbazioni musicali fini a se stesse. La canzone deve essere una storia fatta e finita e deve raccontare qualcosa, come faccio nella mia musica. Sono radicato nella realtà, nella complessità di rapporti umani.

Come ti passi questi giorni?

Non conosco l'ansia in fondo, sono una persona razionale, anche se agisco in maniera istintiva. Sono una persona organizzata, ma allo stesso tempo cerco di ritagliarmi i momenti di concentrazione, di avvicinamento a questa finale. Voglio essere sereno, e voglio godermi tutto ciò che Sanremo mi sta regalando.

Sei uno di quegli artisti che hanno fissato già le loro date live, un'artista con speranza.

Abbiamo fatto vedere le persone che la volontà di fare i live c'è, anche la distribuzione e le strutture che si stanno adeguando alle nuove norme sanitarie a proprie spese, per far entrare le persone in piena sicurezza. Forse il prossimo autunno c'è la possibilità di ripartire, anche in capienza limitata, ma di avere un live: per me è già grandioso, soprattutto in questo momento della discografia, diventa un importante fonte di guadagno.

Diciamo che hai usato il Festival come intermezzo per le esibizioni sul palco.

Però devo dire che Sanremo sarà un tatuaggio che mi porterò per tutta la vita.

Con la collaborazione di Vincenzo Nasto

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