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Franco Battiato al prete amico: “Ho fatto una vita bella, mi sono divertito”

Franco Battiato non aveva paura della morte stando alle parole di padre Guidalberto Bormolini, prete e amico del cantautore scomparso lo scorso 18 maggio. Era un uomo in pace: “Io credo che non avesse paura, anzi, la morte per lui era solo un passaggio” continua l’uomo che parla anche della loro amicizia.
A cura di Redazione Music
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Franco Battiato (foto LaPresse)
Franco Battiato (foto LaPresse)

Franco Battiato non aveva paura della morte stando alle parole di padre Guidalberto Bormolini, prete e amico del cantautore scomparso lo scorso 18 maggio. L'uomo è stato intervistato dall'Adnkronos mentre si preparava a partire per Milo, il paese dove Battiato ha passato gli ultimi anni della sua vita, nella villetta di famiglia: "Io credo che non avesse paura, anzi, la morte per lui era solo un passaggio" dice Bormolini che ricorda Battiato e la loro "amicizia vera, non di circostanza o di convenienza data la notorietà dell’artista di respiro internazionale, un’amicizia in cui si parlava schiettamente, di tutto, senza filtri".

Il misticismo dell'artista siciliano

Battiato, è noto, era uno studioso del misticismo, delle religioni, spesso argomento di molte sue canzoni, ma soprattutto era un uomo che "non voleva essere incasellato", alla continua ricerca, insomma, proprio come ha fatto con la sua musica: "Ho sentito la sua profondità cristiana, negli ultimi tempi poi era affascinato anche dalla tradizione tibetana. Lui è stato soprattutto un sincero ricercatore" continua il monaco.

Battiato non aveva paura della morte

Sempre all'Adnkronos ha svelato come l'artista – Battiato era tra le altre cose cantante, musicista, pittore, regista – non avesse paura della morte: "Gli chiedevo se era preoccupato, lui mi disse: ‘No, ho fatto tutto quello che dovevo fare, ho fatto una vita bella, mi sono divertito’. E i suoi occhi luminosi non mentivano. Mi sembrava così davvero, lo ho visto anche maturare. Era di una pace e con lo sguardo sempre più dolce. A differenza di come poteva apparire in pubblico, lui era di grandissima sensibilità, attento, gentile, premuroso e poi la gente di cui si circondava era tutta gente semplice, anche lo staff, di altissima professionalità, eppure gente semplice".

Il testamento spirituale di Battiato

Bormolini descrive l'amico come un uomo "di una pace e con lo sguardo sempre più dolce. A differenza di come poteva apparire in pubblico, lui era di grandissima sensibilità, attento, gentile, premuroso" e spiega qual era il testamento spirituale dell'artista: "Credere che ci può essere un mondo più bello di quello che abbiamo. Lui ci credeva e ha offerto tutto ciò che ha potuto. Da lassù, Franco Battiato ci ricorda che ci vuole più umanità, più cura".

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