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Francesco Guccini, l’omaggio Note di viaggio: “L’avvelenata la più cercata, ma ne ho scritte altre”

L’Italia musicale rende omaggio a Francesco Guccini con il primo volume di “Note di Viaggio”. L’album è una raccolta di canzoni dell’artista di Pavana reinterpretate da alcuni dei protagonisti della musica italiana contemporanea, in cui Guccini torna a cantare anche in nell’inedito “Natale a Pavana”.
A cura di Francesco Raiola
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Francesco Guccini e Mauro Pagani
Francesco Guccini e Mauro Pagani

L'Italia musicale rende omaggio a Francesco Guccini con il primo volume di "Note di Viaggio". L'album è una raccolta di canzoni dell'artista di Pavana reinterpretate da alcuni dei protagonisti della musica italiana contemporanea. Un insieme di cantante di estrazione diversa, con background differenti, uniti, però, dall'amore per uno dei Maestri del cantautorato da anni, coordinarti da Mauro Pagani. E da anni praticamente fermo a livello musicale, tranne per rare incursioni, come una collaborazione con Vecchioni o, appunto, un regalo al progetto. La prima canzoni di questo primo volume, infatti, è "Natale a Pàvana": "una poesia che avevo scritto da una vecchia storia un po' per gioco. Con questo brano non solo ritorno dove ho cominciato ma penso anche a un Natale come occasione di festa. Quando Mauro mi ha chiesto un testo da musicare mia moglie ha pensato a quella poesia e sono contento perché il dialetto pavanese, che non ha storia, ora è assurto agli onori della cronaca".

Guccini e lo stop alla musica: Non scrivo più

Il cantante conferma, però, di aver chiuso con la musica, come dichiarò qualche anno anche a Fanpage.it: "Non mi manca scrivere canzoni, perché scrivo libri, è un altro modo di scrivere, ma è sempre scrittura". E anche durante la conferenza stampa con cui ha presentato queste "Note di viaggio" lo conferma: "Non sono Aznavour e quindi a 80 anni ho deciso di smettere. Non ho alcuna intenzione di rimettermi a cantare, non sono più capace di suonare la chitarra, è posata in un angolo, ogni tanto con qualche amico mi scappa una cantata ma devo dire che la mattina quando mi sveglio ho sempre un ritornello che mi balena nella testa, le canzoni più strane. Chissà dove le ho imparate. Ora scrivo, sono contento di scrivere, era quello che sognavo di fare da grande".

Come sono state scelte le canzoni di Guccini

Mauro Pagani ha spiegato di aver fatto una selezione preventiva, scegliendo una quarantina di pezzi su un corpus di 250 canzoni e poi ha fatto una scelta completamente personale e d'istinto: "Ho scelto 3-4 brani per ognuno ma poi gli artisti si sono comportati in modo diverso" ha spiegato. "Davvero ho scritto più di 200 canzoni? Per molti sembra ne abbia realizzate solo tre: ‘Dio è morto', ‘La locomotiva' e ‘L’avvelenata'" ha risposto Guccini che più volte si è lamentato di come su tantissime canzoni scritte vengano citate sempre le stesse: "Una sera ero a Bologna, in un'osteria, ed è entrato Vasco Rossi, che mi ha fatto i complimenti per ‘L’avvelenata'. ‘Ne ho scritte anche altre, eh', gli ho risposto…". E "L'avvelenata", infatti, è stata la più contesa (e finita a Manuel Agnelli e lo stesso Pagani), anche se in questo primo volume ci sono tante canzoni anche meno conosciute.

Tutti cantanti e le canzoni di Note di viaggio

La sequenza di artisti canzoni è composta così: Elisa (Auschwitz), Ligabue (Incontro), Carmen Consoli (Scirocco), Giuliano Sangiorgi (Stelle), Nina Zilli (Tango per due), Brunori Sas (Vorrei), Malika Ayane (Canzone quasi d’amore), Francesco Gabbani (Quattro stracci), Samuele Bersani e Luca Carboni (Canzone delle osterie di fuori porta), Margherita Vicario (Noi non ci saremo), Manuel Agnelli e Mauro Pagani (L’avvelenata).

Il secondo volume di Note di Viaggio

Questo è il primo volume, ma ce ne sarà anche un altro, ovviamente e probabilmente dentro ci sarà anche "Vedi cara", come ha anticipato lo stesso Pagani (via) anche se non è chiaro se ci sarà un altro inedito: "Lui dice che lo abbiamo obbligato a cantare con la pistola alla nuca – commenta Pagani -. Mi piacerebbe ci fosse un altro inedito però vediamo, non vogliamo parlarne troppo"

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