Francesca Michelin si racconta in ‘di20′: “I miei 20 anni di crescita, errori e musica’
Se vuoi cambiare e unire il pop che ti ha caratterizzato fino ad allora con un sound più elettronico oggi non puoi non metterti nelle mani di Michele Canova, il super produttore che ha nel suo rooster artisti come Jovanotti, Tiziano Ferro e Mengoni di cui ha prodotto anche l'ultimo ‘Ti ho voluto bene veramente'. Tra questi nomi, però, c'è anche quello di Francesca Michielin, vincitrice della quinta edizione di X Factor e una delle artiste che ha dato voce alla scorsa estate musicale. Dopo ‘Riflessi di me', album d'esordio del 2012, infatti la cantante è tornata assieme a Canova con ‘Di20', album che nei mesi scorsi è stato lanciato da due singoli molto suonati dalle radio: “L’Amore esiste” che è stato certificato platino e il cui video è stato visto circa 20 milioni di volte e “Battito di ciglia” che è stato scelto come singolo estivo (con un video da 3 milioni di views).
Un pop più elettronico
La cantante ha da sempre goduto di un'ottima reputazione che, assieme alla volontà della propria etichetta, la Sony, le ha permesso di essere l'unica italiana inclusa nella colonna sonora di ‘Spider-Man 2 – Il Potere di Electro'. È un album in cui la cantante si prende molte responsabilità grazie alla scrittura di testi e musiche di alcuni dei brani e che dà il senso di quello che è questo suo nuovo percorso musicale già dalla prima canzone ‘diVento' dove canta, con un uptempo, ‘Non voglio tempo / ma solo vento / e poi lasciarmi andare in un secondo'. Vent'anni non sono molti, ma se da 3 sei già nel mondo della discografia allora un po' di esperienza cominci ad averla e lo spostamento di sonorità verso lidi più internazionali del pop sono sintomo di un'idea chiara (che non significa per forza riuscita) che le mani di Canova hanno plasmato, non senza polemiche (quella che, ad esempio, hanno visto troppe somiglianze tra il primo singolo e ‘Guerriero' di Mengoni).
‘Manifesto dei miei 20 anni'
Comunque sia – la somiglianza con una traccia nota potrebbe aiutare, dicono i critici, un'assimilazione più facile da parte del pubblico – anche ‘Battito di ciglia' ha avuto un buon successo, non esplosivo come il primo – ma questo è fisiologico dei secondi, terzi e quarti singoli – ma ha avuto, comunque, il suo ampio spazio, lo stesso che da sempre cerca di ritagliarsi la Michielin che come molti suoi colleghi di talent deve lottare oltre che col pregiudizio anche con un meccanismo non semplice che cerca sempre la novità. Nuovi lidi, dicevamo, che la cantante cerca con una serie di collaborazioni che l'hanno vista al fianco di Ermal Meta, Fausto Cogliati, Matteo Buzzanca e Federica Abbate, Colin Munroe e April Bender, e con l'inglese, lingua di due pezzi come ‘Amazing' (scritta per il film americano) e ‘Sons and Brothers' che bissano l'esperienza di ‘Honey Sun' del primo e che interrompono il flusso naturale di un italiano con cui la Michielin racconta se stessa:
Ho scelto di chiamare questo album "di20" perché è il manifesto dei miei vent'anni. E' un album sincero. Ho scritto quello che sento e penso della vita, dell'amore, della crescita, della mia età. "di20" perché crescere non è solo cambiare, crescere è diventare, evolversi, migliorare, fare errori e tentativi ogni giorno, capire e capirsi. Se dovessi associare questo disco ad un'immagine, ad un oggetto, lo assocerei ad un icosaedro. Un solido a venti facce, un prisma. In queste canzoni ci sono tanti lati di me, c'è un po' tutta la mia vita, dalla mia infanzia fino ad ora, prospettive ed esperienze diverse diventate musica.