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“Fate ca*are”, Fedez contro la Politica dei comizi pieni di gente: “Schiaffo a intere famiglie”

Le immagini del comizio di Giuseppe Conte del M5S in Calabria, con i fan festanti assembrati sotto al palco stanno facendo il giro de social italiani grazie alla condivisione di tantissimi artisti che si chiedono perché alla Politica sia consentito ciò che non è consentito alla Musica. L’ultimo è Fedez a cui ha risposto lo stesso leader del M5S.
A cura di Redazione Music
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Le immagini del comizio di Giuseppe Conte del M5S in Calabria, con i fan festanti assembrati sotto al palco stanno facendo il giro de social italiani grazie alla condivisione di tantissimi artisti che si chiedono perché alla Politica sia consentito ciò che non è consentito alla Musica. Da un anno e mezzo il mondo dello Spettacolo e dei live alterna mesi di impossibilità di esibirsi dal vivo al rispetto di nome stringenti che spesso non permettono di sostenere i costi di concerti attorno alla cui economia vivono migliaia di famiglie. Eppure, a parte qualche protesta eclatante, come quella di Salmo, a lettere aperte come quella di Cosmo e all'attività di sensibilizzazione che tantissimi artisti, spesso riunitisi in gruppi di pressione, il mondo della Musica ha accettato e si è adeguata alle regole.

Eppure le immagini di centinaia di persone sotto a un palco di un comizio, senza le dovute distanze non sono passate inosservate. E in attesa di capire se il 30 settembre il Governo permetterà le capienze all'80% con Green pass e tamponi, i cantanti e le cantanti protestano contro quella che reputano un'ingiustizia. Perché se è vero che in alcuni concerti c'è stato qualcuno che ha infranto le regole stringenti, è pur vero che quelle regole stringenti (sedie, distanziamento) ai comizi non erano neanche previsti. E dopo Ermal Meta, Francesca Michielin, Salmo, Aka7even, Lazza, tra gli altri, arrivano anche le durissime storie di Fedez a cui lo stesso Giuseppe Conte ha risposto a stretto giro.

"Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi sono a disposizione e potrebbero garantire la sicurezza di tutti – scrive Fedez nelle sue storie -. E se da una parte il Ministero dei beni culturali e il Governo non fanno nulla, dall’altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistenti. La vostra propaganda non può venire prima delle persone. Quando parliamo di concerti e di spettacoli non stiamo parlando di stronzate di poco conto, ma parliamo di più di 200 mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C’è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti. Fate cagare" chiosa il rapper.

Poche ore dopo arriva la risposta video di Conte che fa mea culpa e si rivolge a lui per rilanciare con il bisogno di una capienza al 100%, pur senza entrare nel merito del comizio incriminato: "Buongiorno Fedez, mi rivolgo a te e agli artisti che come te in queste ore stanno lamentando le restrizioni per la cultura e lo spettacolo mentre gli incontri della politica avvengono con piazze gremite di gente, non va be e e infatti sono quattro cinque giorni che lo sto dicendo in tanti punti stampa, dobbiamo ripartire tutti insieme e la filiera della Cultura dello Spettacolo ma anche degli eventi sportivi ha tanto sofferto nel poter ripartire e non va bene portare la capienza all'80%, dobbiamo portarla al 100%, dobbiamo ripartire forti, dobbiamo ripartire tutti insieme"

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