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Fabrizio De André, il significato di “Bocca di Rosa”, che metteva l’amore sopra ogni cosa

Pubblicata nel 1967, Bocca di Rosa è diventata una delle canzoni più conosciute della Storia della musica italiana. L’autore era Fabrizio De André, il cantautore genovese di cui cade l’anniversario dei 20 annin dalla morte. “Bocca di Rosa” racconta la storia di una donna che “metteva l’amore sopra ogni cosa”.
A cura di Redazione Music
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Fabrizio De André
Fabrizio De André

Le canzoni che hanno reso Fabrizio De André uno dei più grandi artisti italiani sono tante, ma come spesso capita ce n'è una a cui solitamente tendiamo ad associare i grandi artisti, la canzone che viene in mente al primo colpo appena si fa il nome di un artista: nel caso specifica potremmo dire che si tratta di "Bocca di Rosa". Non la canzone preferita per ognuno che ami l'artista, di cui oggi, 11 gennaio, ricorrono i 20 anni dalla morte, am quella che nell'immaginario collettivo ha un legame maggiore e in questo caso forse anche più die "La canzone di Marinella" o "Via del Campo". Pubblicata per la prima volta in come lato B del 45 giri "Via del Campo/Bocca di Rosa",  finì quello stesso anno nella tracklist di "Volume I", primo album di inediti del cantautore genovese.

L'incipit della canzone

Considerato ormai uno dei padri del cantautorato italiano, De André ha percorso varie strade, ispirandosi, inizialmente ai cantautori francesi, e in particolare a George Brassens da cui si dice – ma si dicono tante cose – avesse preso spunto anche per questa canzone, ispirandosi, in particolare a "Brave Margot". La canzone è ormai un classico mandato a memoria da intere generazioni di amanti della musica: nel brano si racconta proprio la storia di Bocca di Rosa: "La chiamavano Bocca di rosa, metteva l'amore, metteva l'amore. La chiamavano Bocca di rosa, metteva l'amore sopra ogni cosa" è l'incipit di un brano che racconta dell'arrivo nel paesino di Sant'Ilario di una donna che non faceva l'amore per noia, né per professione, ma per passione. Oggi il termine viene spesso associato a quello della prostituta ma stando alle parole del cantautore l'associazione non è proprio giusta.

Il cambio del riferimento ai Carabinieri

In un paesino, però, una donna come lei non veniva vista di buon occhio ("E fu così che da un giorno all'altro Bocca di rosa si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso") e così dopo una serie di invettiva qualcuno chiamò in causa le Forze dell'Ordine: "Ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi, con i pennacchi. Ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi: il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i Carabinieri ma quella volta a prendere il treno l'accompagnarono malvolentieri" canta De André dopo aver corretto la seconda parte che in principio recitava "Spesso gli sbirri e i carabinieri al proprio dovere vengono meno ma non quando sono in alta uniforme E l'accompagnarono al primo treno".

Chi era Bocca di Rosa

Si è discusso tanto su chi potesse essere la Bocca di Rosa di cui parlava De André, c'è chi parlò di Liliana Tassio, chi, come Dori Ghezzi che si trattasse di una fan che gli aveva raccontato la sua vita e chi, invece, di opera di finzione, eppure proprio il cantante disse in un'intervista a Repubblica che "è un fatto vero, un episodio che è accaduto a me personalmente nel 1962 a Genova. Il paesino di Sant'Ilario citato nella canzone è in realtà la stazione di Nervi. Fu lì che sbarcò la mia Bocca di rosa (…). Proprio come nella canzone, lei lo faceva per piacere, per passione, non per denaro".

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