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Fabri Fibra fenomeno del feat: senza album il suo rap protagonista anche nel 2018

Fabri Fibra è sempre qua, anche un anno dopo l’uscita del suo ultimo album “Fenomeno”, il rapper di Senigallia ha messo la sua firma anche in questo 2018, in cui ha firmato una decina di collaborazioni importanti, alternando rap (come Salmo e Gemitaiz), nuove generazioni (come Quentin40 e Lazza) e band come Tiromancino.
A cura di Francesco Raiola
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Se nel 2017 Fabri Fibra era stato protagonista grazie all'uscita del suo ultimo album "Fenomeno" con cui aveva inanellato una serie di singoli fortunati, dal primo, omonimo, alla superhit estiva coi Thegiornalisti "Pamplona", la super ballad "Stavo pensando a te", anche nella versione con Tiziano Ferro, quest'anno Fibra non ha pubblicato album, ovviamente, ma il suo nome è rimasto comunque ben visibile grazie a una serie di collaborazioni (le famose feat.) riuscite molto bene. "Fenomeno" ha avuto una visibilità enorme rispetto a "Squallor", ad esempio, per cui la scelta del rapper di Senigallia era stata quella di una promozione scarna, mentre questa volta l'onda è stata lunga e ha rafforzato ancora di più il nome di quello che è il rapper che ha cambiato le regole del gioco, portandolo il genere in ambienti diversi da quelli a cui era abituato. Primo rapper messo sotto contratto dalla Universal, Fibra cominciò senza troppi patti con le regole del mercato. E alla fine ha avuto ragione lui.

Fibra protagonista anche nel 2018

Quest'anno i feat sono stati una decina e lo hanno visto collaborare con artisti molto diversi tra loro, più giovani e nomi noti, rapper, ma anche gruppi pop/rock. Potrebbe anche sedersi un po' Fibra, tanto ha canzoni, album, nome, dissing e una carriera che potrebbero anche portarlo ad accomodarsi a guardare quello che succede fino al suo prossimo lavoro, rifiutare collaborazioni, riposarsi o, al massimo, scrivere un po' svogliato due rime in croce e far contento chiunque gli chieda qualche barra. Invece, a ben guardare, quello che butta giù il rapper sono sempre barre che in qualche modo lo caratterizzano, pensate per il progetto in modo da non perdere la propria identità e il proprio messaggio.

La collaborazione con Quentin40

L'ultimo in ordine di tempo è "Se ne va" pezzo con Quentin40, che qualche mese fa è diventato un piccolo fenomeno grazie a "Thoiry", la canzone ripresa da Achille Lauro e Boss Doms diventato uno dei tormentoni dell'anno, anche grazie all'ispirazione francese, nel modello ("L'odio" di Kassovitz) e anche nell'abitudine a troncare le parole, caratteristiche che Fibra riprende. Non un vezzo, ma un modo, secondo noi, per far capire quanto anche solo alcune strofe siano pensate ad hoc: "Ah, cenere sui pantaloni, avrò già speso milioni (seh), ragazzi fuori, ragazzi soli. Fumo solo erba, tutto il resto manda in miseria, sei fuori di testa, se pensi non sia un problema. Tu quanto sei bella, dimmi cosa fai stasera (cosa fai), con la droga non si scherza ho basato su una storia vera. Lascio una dedica qua (ah ah), dicono sono simpa (ma va), carte piegate a metà, parte di me se ne va".

STAI ZITTO con Salmo

È di poche settimane fa, invece, la collaborazione con Salmo, altra colonna del rap nostrano: una coppia di fuoco, sia per tecnica che per peso specifico, perché se Fibra è stato il primo, Salmo è senza dubbio il rapper più in vista del momento, autore dell'album "Playlist" che ha battuto un bel po' di record in streaming. La loro collaborazione ha portato a "STAI ZITTO", uno dei brani più ascoltati dell'album sia in streaming che nella classifica ufficiale dei singoli più venduti/ascoltati in streaming. Fibra duetta in un pezzo in cui si parla delle nuove generazioni del rap e anche dei "vecchi scureggioni della pop-music" e il rapper di Senigallia non si lascia pregare, con un po' di sano egotrip: "Più soldi fai più ci sono drammi, i social causano danni, non guardo la TV, vecchi programmi. Non credere a nessuno sotto i trent'anni, mi vorrei reincarnare in un trap boy per potere dire solamente ‘ye ye'" rappa Fibra, che gioca sulla trap ("Senza offesa, anche a me piace la trap, poi a diciott'anni mica scopi se ascolti gli Slayer") e ironizzando sulla differenza di incassi tra quando esordì e quelli che esordiscono oggi (anche grazie alla vecchia scuola): "Coi primi quattro dischi c’ho pagato l’affitto, se non ti piace la mia roba io l’accetto, dammi un milione e smetto, oppure stai zitto".

Un Pezzo Trap con Gemitaiz

Della Trap Fibra parla anche in "Pezzo Trap", canzone tra le migliori di "Davide", ultimo album di Gemitaiz in cui Fibra prende in giro alcune caratteristiche della trap (l'uso di parole come "gang" o "skrt"), sottolineando come, però, la sua Pamplona sia ancora tra le più suonate nei club ("Tori a Pamplona, nel tuo locale ne vogliono ancora, dammi una base, ti faccio la storia, le rime che ho scritto le studiano a scuola. La musica sco-mo-da la facciamo qua), ma anche l'idea che quei testi parlano spesso solo di marche, per questo chiosa con "Compro Gucci alla mia ragazza (Gucci, Gucci). Offre solo questo l'Italia".

La hit dell'anno, Fotografia con Carl Brave e la Michielin

Fibra ha messo la propria voce anche in un'altra delle hit di quest'anno, come "Fotografia", primo singolo tratto da "Notti Brave", esordio da solista di Carl Brave, diventato uno dei nomi su cui puntare dai tempi di "Polaroid", album che lo vedeva assieme a Franco126: Fibra accompagna il rapper romano assieme a Francesca Michielin, con un pezzo che è diventato un tormentone. Il rapper gioca con alcune delle tematiche del pezzo, dal cellulare ("Mille messaggi, sempre la stessa faccina") e in generale i social ("Ma se non usi i social nessuno si fida") e torna con l'ironia sui brand ("La moda è bella ma ci rende tutti uguali. Chissenefrega, guarda ho preso questi occhiali").

Tra rap e pop, il duetto coi Tiromancino

Tra il pop che ebbe successo quando Fibra diventò il nome su cui puntare c'era quello dei Tiromancino che quest'anno hanno pubblicato "Fino a qui", un best of in cui hanno chiesto ad alcuni artisti di cantare le canzoni preferite della band capitanata da Federico Zampaglione. Fibra è su "Muovo le ali", uno dei pezzi più belli della band romana, anzi lo chiude regalandogli una nuova vita. Zampaglione lo chiama in causa con un "Vai Fibra" e il rapper aggiunge tutto se stesso nel pezzo, pescando dalla propria biografia e dal suo muovere le ali: "Sono convinto che se avessi dato retta a te a quest'ora di sicuro non facevo il rap. A quest'ora di sicuro non avevo niente, stavo fermo ad aspettare come tanta gente. Non avrei avuto modo di arrivare primo e nemmeno di cantare con Tiromancino" rappa Fibra prima di riprendere il titolo: "Dovresti andare più in tv, no non sono il tipo. Ancora gente che mi dice ‘Io non ti ho capito'. Muovo le ali verso un posto nuovo e te lo dico, non lascio nulla amico resta la musica che gira all'infinito".

Lazza, Boomdabash e Mecna

Il 2018 di Fibra l'ha visto anche al fianco di Lazza che lo ha voluto nel remix di "Lario" citandosi ("Nessuno crede in te, tranne te – tranne te – quindi non farti mai troppe domande"), così come lo hanno voluto Mecna in "Hotel", tratto da "Blue Karaoke", con un Fibra meno hard che torna sempre su di sé ("Nella mia infanzia ero sempre solo, non dormo in hotel mai, mi mettono ansia lo sai"), Mahmood per raccontare gli anni '90 ("Negli anni '90 ascoltavo gangsta rap, oggi molti di quei rapper sono cenere (…) Il tempo passa per tutti, è un due di picche, sono invecchiate anche le attrici di Twin Peaks") e i Boomdabash – tra gli artisti dell'anno grazie a "Non ti dico no", singolo con Loredana Bertè – che hanno voluto lui e Jake La Furia per la title track "Barracuda" e il rapper di Senigallia torna sull'argomento soldi e brand: "Conta solo quanto si vende, manco fosse un negozio di Gucci, poi so bene come ci si sente quando spengono le luci e dagli occhi ti escono fulmini perché contano solo i numeri".

Dal dissing all'amicizia con Marracash

Piccolo capitolo a parte, invece, merita Marracash, che oggi condivide con Fibra il successo e il management, ma dieci anni fa ebbe l'idea di dissare Fibra in "Non confondermi" cantando "Non confondermi con Fabri Fibra, io non porto sfiga, non sono un bugiardo e non volevo fare il giornalista". Fu un dissing a metà perché lo stesso Fibra decise di apparire nel video e dieci anni dopo, in occasione della nuova edizione, Marra ha chiamato proprio Fibra per duettare in questo pezzo ("Non confondermi RMX") che gioca con le parole, partendo dalla confusione che la gente faceva col suo nome. Fibra risponde, anni dopo, tornando sui sogni di fare il giornalista (citazione dalla sua "Bugiardo"): "Questa cosa che volevo fare il giornalista l'ho detta dopo aver bevuto e preso una pastiglia" e su un argomento che, come visto gli sta a cuore, soldi e brand: "Questi invece parlano solo di come vestire. Facile, facile, facci le rime, pagine, pagine di Moleskine". Fibra sta sempre là, sappiamo che i feat non sono finiti, ma tra poco i fan vorranno anche qualche info in più per il suo prossimo album.

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