Ezio Bosso, la carriera di un artista che il Festival di Sanremo ha regalato a tutto il Paese
L'umanità era una delle doti che sottolineava chiunque conoscesse Ezio Bosso, direttore d'orchestra, compositore e musicista morto oggi a 48 anni "a causa del degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni" come ha riferito la famiglia in una nota ufficiale. Ezio Bosso era diventato in pochi anni uno dei volti più amati e conosciuti del Paese, nonostante la sua arte non rientrasse in quella solitamente denominata "mainstream". Ma fu Carlo Conti, nel 2016 a far sì che le sue composizioni diventassero note anche a un pubblico più ampio: e non poteva che essere Sanremo il palco da cui la sua musica potesse diramarsi all'Italia e al mondo: "Aveva tanto ancora da regalare, per farci emozionare e sognare. Poteva insegnarci ancora molto Ezio, talmente tanto da lasciarci in estasi" come ha dichiarato lo stesso Carlo Conti a Fanpage.it.
The 12th Room il primo album, certificato oro
In realtà il compositore era già molto noto nell'ambiente, pur avendo un solo album pubblicato pochi mesi prima della sua esibizione sul paco dell'Ariston. Nonostante una carriera già avviata, "The 12th Room", uscito nell'ottobre del 2015 era il suo primo album ufficiale: un doppio cd che conteneva da un lato quattro inediti e sette brani di repertorio, dall'altro la Sonata No. 1 in Sol Minore per piano solo, composta dallo stesso Bosso. Bastarono pochi minuti per mandare questo lavoro in classifica, un'eccezione per quanto riguarda la musica classica. Nella prima settimana utile "The 12th room" esordì in quinta posizione in classifica, riuscì in poco tempo a raggiungere la certificazione "oro" e da lì a poco il Maestro avrebbe riempito tutti i concertiavrebbe riempito tutti i concerti.
Lo stop al pianoforte ma non alla direzione d'orchestra
Come si legge nella sua biografia ufficiale, pubblicata sul suo sito, "Bosso ha ricominciato una più intensa attività concertistica solo dal 2015, in un crescendo che, dopo aver portato oltre 100.000 spettatori nei migliori teatri con il suo recital per solo pianoforte considerata la tournée di musica classica più importante della storia italiana". Lui si definiva "pianista per caso" e nel settembre del 2019 annunciò che avrebbe smesso con quello strumento "perché lo farei peggio che mai e già prima ero scarso", ma era una decisione che non avrebbe intaccato il suo lavoro di direttore d'orchestra. Bosso dovette spiegare: "Sono felice di ciò che faccio tantissimo! Ma mi addolora quando si insiste col pianoforte perché non so dire di no, faccio molta fatica e non ho abbastanza qualità. Ma soprattutto perché non si vede la bellezza di altro, quello per cui lotto".
Una carriera cominciata a 16 anni
Adolescente, Ezio Bosso entrò a far parte degli Statuto, storica band ska torinese, col nome di Xico, grazie alla conoscenza del fondatore Oscar Giammarinaro. La carriera classica del Maestro cominciò quando aveva 16 anni, in Francia, come solista, prima di cominciare a studiare composizione e direzione d'orchestra all’Accademia di Vienna collaborando con realtà importanti europee, esibendosi, tra le altre cose, alla Royal Festival Hall di Londra, alla Sydney Opera House, al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, al Teatro Colón di Buenos Aires, alla Carnegie Hall NYC e al Teatro Regio di Torino, dirigendo orchestre rinomate come la London Symphony Orchestra, la Czech National Symphony e l'Orquesta de Cámara de Madrid, vincendo, nel frattempo, molti riconoscimenti. Dopo la pausa dovuta alla malattia nel 2015 – come ricorda sempre la sua biografia, ha ripreso un'0attività concertistica più assidua: "Il lavoro di questi due anni è culminato nella nomina a Direttore Stabile Residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste quindi nella fondazione di un nuovo ensemble orchestrale, la StradivariFestival Chamber Orchestra". L'ultimo album è "Grazie Claudio", che nasce dal concerto tenuto per ricordare il direttore d'orchestra a cinque anni dalla scomparsa.