Eurovision Song Contest, non solo i Maneskin: le band più sorprendenti a Rotterdam
In attesa della finale del prossimo 22 maggio, i primi due round della semifinale dell'Eurovision Song Contest 2021 hanno regalato molte esibizioni particolari sul palco di Rotterdam, dal "Fallen Angel" norvegese a "El Diablo" cipriota. Una compilation di pura creatività, che sta rendendo la competizione ancora più viva, anche attraverso le immagini dei concorrenti in gara. Ciò che però ha ravvivato ancora di più la competizione sono state le band in gara, dagli italiani Maneskin, finalisti tra i Big 6, agli islandesi Daði & Gagnamagnið, senza dimenticare il gruppo femminile serbo Hurricane, il trio lituano The Roop, gli ucraini Go_a, il gruppo soul portoghese dei The Black Mamba, la band punk dei Blind Channel, ma anche gli storici Hooverphonic, il gruppo fiammingo composta dal trio Callier, Arnaert e Geerts.
L'elettronica spaziale dei Daði & Gagnamagnið e la bandgirl ucraina
Se i Maneskin rimangono una delle band più accreditate alla vittoria finale, con il brano "Zitti e buoni" che sta scalando la classifica redatta dai bookmakers per la vittoria finale, minori sembrano quelle del rappresentante svedese Daði, accompagnato dalla band Gagnamagnið. Il motivo? Il gruppo non ha potuto esibirsi dal vivo, a causa della positività di un membro della band, con l'esibizione pre-registrata andata in onda durante la seconda semifinale. L'ambientazione spaziale, il blu sgargiante dei maglioni indossati dai protagonisti sul palco e la coreografia minimal della band, hanno fatto da sfondo alle sonorità elettroniche introdotte dal gruppo con il loro brano "10 years". È poi il turno delle Hurricane, la girlband serba che sta facendo impazzire il web per un malcelato tentativo di seguire le orme americane delle Destiny's Child. In comune, le tre cantanti del gruppo Sanja Vučić, Ivana Nikolić e Ksenija Knežević, non sembrano avere minimamente la stoffa del trio Beyoncè, Kelly Rowland e Michelle Williams, ma in un territorio inesplorato come quello delle girlband nel contest europeo, la loro figura irrompe con il brano "Loco Loco". L'esibizione sul palco intrattiene e ruba l'occhio per il contrasto bianco-nero tra i loro abiti e la scenografia, meno il trasporto del loro brano, che comunque viene giudicato sufficiente dalla giuria per accreditarsi alla finale del prossimo 22 maggio.
Gli eccentrici The Roop e il risveglio della natura per i Go_A
Eccentrico quanto originale, una danza robotica che non poteva che aprire la competizione lo scorso 18 maggio. Stiamo parlando del brano "Discoteque" del trio lituano dei The Roop, gruppo apripista della prima semifinale, che si è esibito sul palco di Rotterdam con insana fiducia, soprattutto grazie alla padronanza del palco di Vaidotas Valiukevičius, cantante e tastierista del gruppo, seguito in secondo piano dal batterista Robertas Baranauskas e dal chitarrista Mantas Banišauskas. I colori sgargianti, l'alternanza sul palco tra giallo e viola, hanno regalato visivamente uno spettacolo unico. Il brano "Discoteque" non si allontana dal suo titolo, un singolo che ha l'obiettivo di far ballare, anche grazie all'elettronica, spinta quasi all'estremo nel ritornello. Dalla Lituania all'Ucraina con i Go_a, il gruppo formatosi nel 2012 composto da Kateryna Pavlenko, Taras Ševčenko, Ihor Didenčuk e Ivan Grigorjak. Avrebbero dovuto partecipare nel 2020 con il brano "Solovej", ma ritornano quest'anno con "Shum", esibendosi nel penultimo slot della prima semifinale. Il richiamo alla natura sul palco, i suoni ancestrali e la voce di Pavlenko riescono a infondere il messaggio del brano, che viene accompagnato nel ritornello dal suono del flauto. Il risveglio della primavera e le estremità vocali di Pavlenko sorprendono il pubblico di Rotterdam, e anche la giuria, che gli regala l'ultimo posto utile per la finale del 22 maggio.
La ballad anni 30′ dei The Black Mamba e il punk dei Blind Channel
Se gli Hooverphonic non sorprendono sul palco di Rotterdam, consolidando il loro prestigio con il brano "The Wrong Place", durante la prima semifinale si è potuto raccogliere molto materiale, in termini di esibizioni scenografiche. Sembra di essere ritornati negli anni '30 con il gruppo portoghese The Black Mamba, che porta sul palco di Rotterdam "Love is on my side". La scenografia in bianco e nero, i tuxedo a rivestire i cinque componenti del gruppo, ma sopratutto la ballad romantica interpretata da Pedro Caldeira, danno una gran spinta al brano, uno dei migliori della seconda semifinale. A chiudere il gruppo ci ha pensato il gruppo finlandese dei Blind Channel, composto da Joel Hokka, Niko Vilheim, Joonas Porko, Olli Matela, Tommi Lalli e Alex Mattson. Il gruppo punk rock cerca di aumentare i decibel durante la competizione con la loro "Dark Side", proponendo un immaginario dark non solo sonoro, ma anche visivo. L'esibizione viene premiata dalla giuria con un posto tra i 26 finalisti.
Da El Diablo al Fallen Angel
Senza andare troppo lontano, potremmo passare alla cantante russa Manizha, che ha cantato la prima strofa di "Russian Woman", in un abito matrioska, decidendo di uscire solo al primo ritornello disponibile. Ma Cipro e Norvegia sembrano essere accreditate per la migliore esibizione scenografica del primo turno di semifinale, avvenute con insospettabile vicinanza una dall'altra. La figura del diavolo si dipinge in due narrazioni ben precise: se da una parte la cipriota Elena Tsagrinou canta la passione fisica e la sua attrazione demoniaca nel brano "El diablo", coperta da un vestito di pailettes bianco, le ali spuntano sulle spalle del norvegese Tix per il brano "Fallen Angel". L'atmosfera cambia, il rosso della perdizione viene sostituito con il candore del bianco dell'esibizione del cantante norvegese, l'angelo caduto dal cielo è un essere insicuro, incapace di pensare all'amore che potrebbe ricevere. Un brano che calma i bollenti spiriti dell'esibizione precedente, creando il primo grande crocevia dell'Eurovision Song Contest 2021.