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Emma: “Io presa in giro per il mio look all’Eurovision, Damiano dei Maneskin apprezzato. È sessismo”

Emma Marrone è tornata con la mente alla sua partecipazione all’Eurovision Song Contest. Era il 2014, la cantante salentina partecipò con il brano “La mia città” e si classificò ventunesima. L’artista ricorda che, al contrario di Damiano David dei Maneskin, lei fu aspramente criticata per il suo look.
A cura di Daniela Seclì
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Emma Marrone è stata la prima artista a ricominciare a esibirsi dopo la pandemia. Il 3 giugno, infatti, si è tenuta la data zero del tour Fortuna Live 2021 a Lignano Sabbiadoro. La location è stata quella dell'Arena di Verona. La cantante ha affrontato con emozione questo nuovo inizio. E non solo perché impaziente di tornare a incontrare il suo pubblico, ma anche perché consapevole dell'importanza dei concerti per i lavoratori dello spettacolo.

L'Eurovision Song Contest 2014 e il paragone con i Maneskin

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Nel corso di un'intervista rilasciata ai giornalisti in occasione dell'inizio del suo tour, Emma Marrone è tornata con la mente al trattamento ricevuto quando partecipò all'Eurovision Song Contest 2014. Partecipò con il brano La mia città e si classificò ventunesima. La cantante ricorda di essere stata criticata aspramente per il suo look, mentre quello di Damiano David dei Maneskin è stato apprezzato:

"All’Eurovision del 2014 portai “La mia città”. Un bel pezzo rock ma mi hanno preso in giro per i pantaloncini di scena color oro che uscivano dal vestito. C’è ancora del sessismo e c’è ancora tanto da fare. Si è visto anche in conferenza stampa dopo la vittoria dei Maneskin. Damiano è arrivato in sala a petto nudo con gli stivali sul tavolo e la bottiglia in mano. È stato apprezzato. Io invece sono stata criticatissima, specie dalle donne".

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Emma Marrone felice di aiutare i lavoratori dello spettacolo

Emma Marrone ha rimarcato come nella preparazione del suo tour abbia fatto in modo di non lasciare nessuno a casa: "Potrebbe essere un Primo maggio, una festa dei lavoratori, perché sono con tutte le persone che mi hanno accompagnato in questi anni. È stata dura riconvertire uno show pensato per i palasport in posti all'aperto molto più piccoli, piegandoci alle regole del momento. Ma per me è stato fondamentale mantenere tutto lo staff, perché nessuno doveva rimanere a casa". Insomma, una boccata d'aria fresca per l'artista, per i fan e per i lavoratori che hanno avuto modo di tornare al loro mestiere.

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