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Emily Ratajkowski: “Blurred Lines? Quel video è la disgrazia della mia esistenza”

Emily Ratajkowski, attrice e modella, balzata agli onori della cronaca per essere stata una delle protagoniste del video di ‘Blurred Lines’ ha dichiarato che quello è stato senza dubbio una delle disgrazie della sua vita.
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La definisce una ‘disgrazia' la partecipazione a uno dei video più discussi di questi ultimi anni, accompagnamento di uno dei classici ‘tormentoni' che ci hanno accompagnato nel 2013. ‘Blurred Lines‘ ha fatto la fortuna di Robin Thicke, portandogli, però, non pochi problemi, ma è stato fondamentale anche per lo sviluppo della carriera della modella Emily Ratajkowski, che da quando ha partecipato a quel video ha visto la sua carriera prendere una svolta decisiva. Copertine, sfilate e film (è tra le protagoniste sia di ‘Gone Girl' che di ‘We Are Your Frinds', tra gli altri) che, però, non hanno fatto sì che le rimanesse un buon ricordo di quell'esperienza. In un'intervista rilasciata a InStyle Magazine, infatti, la ragazza ha spiegato:

Non mi era chiarissimo all'inizio. Pensavo di uscirne un po' annoiata dal video. Ora, però, è la disgrazia della mia esistenza.

Non usa mezzi termini, insomma, per descrivere la sua presenza in un video contestato da molti per essere sessista e aver rappresentato la donna come oggetto. E nonostante l'enorme successo – parte del quale va senza dubbio alle tre ragazze protagoniste del videoclip – quella canzone ha avuto uno sviluppo controverso, con la condanna al pagamento di 7 milioni di dollari per aver copiato ‘Got to Give It Up' un successo del 1977 di Marvin Gaye. E a tre anni da quel momento c'è ancora chi le chiede conto di quel video

Quando qualcuno tira fuori ‘Blurred Lines', mi chiedo: ‘Ma veramente stiamo ancora parlando di un video uscito tre anni fa?'

E, comunque, non c'è nulla di cui doversi giustificare puntualizza la ragazza che, come riporta il Guardian, spiega che non capisce perché il corpo nudo di una donna sia ancora un argomento così controverso nella nostra cultura' e aggiunge:

Mia madre mi ha insegnato che non devo mai giustificarmi per la mia sessualità. Mio padre non mi ha mai fatto sentire imbarazzata e in più non credo di aver mai avuto consapevolezza del mio corpo come super sexy. È sempre stato semplicemente il mio corpo.

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