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Effetto Doppler: intervista esclusiva alla band rivelazione di X-Factor 4

Music Fanpage ha contattato in esclusiva gli Effetto Doppler, una tra le band rivelazioni dell’ultima edizione di X-Factor.
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Effetto Doppler

Gli Effetto Doppler hanno certamente rappresentato una tra le band più convincenti di quest'ultima edizione di X-Factor: la loro grinta e la loro presenza scenica gli hanno permesso di ritagliarsi uno spazio piuttosto consistente all'interno del reality musicale. Purtroppo, il loro percorso non s'è concluso nel migliore dei modi, eliminati alla quarta puntata nonostante buoni consensi da parte di pubblico e critica.

Dopo l'intervista ad Enzo Vita del Rovescio della Medaglia e l'intervista in esclusiva a Serena Abrami, Music Fanpage ha deciso di contattare i membri della band salentina: Gabriele Papadia, Enrico Bergamo e Alessandro Spedicati hanno evidenziato i propri progetti futuri e gli artisti che hanno influenzato il loro modo di comporre musica. L'intervista, realizzata da Daniela Seclì, sottolinea tutta la voglia d'emergere da parte di quest'interessantissimo trio.

La vostra avventura parte da X Factor. Qual è l’aneddoto più divertente che il periodo di permanenza nel loft vi ha regalato?
Ci sono stati tantissimi momenti esilaranti e che rimarranno impressi nella nostra mente. Uno su tutti è sicuramente la notte in cui, dopo vari spuntini, dolci e tisane, siamo andati nella sala prove principale, dove erano riposti gli strumenti e l’impianto audio e abbiamo organizzato una mega festa. Ci siamo scatenati tra balli, canti e risate senza sosta. E’ stato come un rave party all’interno di una casa. Indimenticabile!

Quali artisti del passato vi hanno maggiormente ispirato e  trasmesso la voglia di intraprendere un sentiero lastricato di note?
Ognuno di noi ha un artista che da sempre ha rappresentato un punto di riferimento!
Enrico: Per me Michael Jackson!
Gabriele: i Jon Bon Jovi…senza dubbio!
Alessandro: Sicuramente i Queen!
L’interesse per la musica è qualcosa che ci caratterizza sin da piccoli ma appassionarci a questi grandi artisti è stato qualcosa di determinante. Ci ha donato ancora più voglia di inseguire il nostro sogno.

Tramite la vostra pagina su facebook curate un rapporto diretto con i fans. Immagino che ciò rafforzi il legame con chi vi segue, ma non credete che possa togliere un po’ del mistero che dovrebbe circondare  “il personaggio”?
Chiaramente c’è un limite tra essere presenti per le persone che su facebook ci scrivono e diventare confidenti giornalieri, anche se noi cerchiamo sempre di rispondere agli attestati di stima e alle domande che ci vengono poste. Ci piace avere un contatto diretto con le persone che ci seguono e fino a quando ciò sarà possibile continueremo a farlo. Il mistero, probabilmente, è qualcosa che si crea quando, per cause di forza maggiore, non si riesce più a gestire il bacino di utenti.

La prima volta che avete cantato insieme avete riscontrato dei problemi nel rendere coese le vostre voci o sono risultate in armonia sin da subito?
In realtà è stato proprio l’incastro perfetto a spingerci a cantare insieme. Sin dall’inizio le nostre voci si sono adattate l’una all’altra. E’ stato qualcosa di casuale e magico allo stesso tempo.

Come descrivereste il sound degli Effetto Doppler?
Di sicuro rispecchia le nostre esperienze musicali che sono prettamente pop e rock. Poniamo, inoltre, molta cura agli arrangiamenti dei brani. Cerchiamo di mettere nelle nostre canzoni energia, emozioni e soprattutto la nostra passione. Il ritmo dei nostri pezzi può variare notevolmente. In fondo una canzone nasce sempre da un’emozione e l’emozione può assumere diverse sfaccettature e trasformarsi in una melodia dolce o più aggressiva.

Alcuni artisti preferiscono l’atmosfera più intimista di uno studio di registrazione, all’adrenalina del live. Qual è la vostra dimensione ideale?
Noi siamo totalmente a favore del live! Quando cantiamo dal vivo ci trasformiamo e siamo molto più carichi. C’è da dire che cantare in diretta, davanti alle telecamere di X Factor, è stata una scuola importante, che ci è servita tantissimo a crescere, anche se magari non ha restituito la nostra dimensione reale. Questa estate gireremo l’Italia per cantare dal vivo e ciò ci rende entusiasti!

Quando scrivete un pezzo o ne componete la melodia, vi capita mai di immaginare come verrà eseguito sul palco, per comprendere se può andare?
Certo, ci capita di proiettarci al live soprattutto quando il brano è già stato arrangiato ed è pronto a tutti gli effetti. Ci impegniamo perché possa rendere al massimo di fronte al pubblico. In particolare, prestiamo attenzione agli arrangiamenti vocali, visto che la nostra caratteristica principale è proprio quella di cantare a tre voci. Cerchiamo di rendere ogni brano più coinvolgente ed emozionante possibile.

I vostri brani sono accomunati da una tematica di fondo o preferite esplorare diverse argomentazioni?
Non ci poniamo alcun limite riguardo ai temi da trattare. Esploriamo noi stessi e poi seguiamo l’ispirazione. Ad esempio, il brano “Un amico per te”, diventato poi l’inno dell’associazione benefica “Cuore Amico”, esprime la necessità di essere uniti per superare le difficoltà che, inevitabilmente, si affrontano nel corso dell’esistenza. Questo brano è diventato poi un mezzo per essere solidali con chi lotta ogni giorno contro gravi patologie. “Apro gli occhi al mondo”, invece, è una sorta di inno alla vita e nasce con l’intento di dare voce alla spensieratezza e alla voglia di abbandonarsi all’esistenza senza troppi problemi. Nei brani che comporranno il cd su cui stiamo attualmente lavorando, le argomentazioni varieranno. Il filo conduttore dei pezzi sarà il fatto che nascono tutti da esperienze e sensazioni vissute sulla nostra pelle.

Avete aperto il concerto di Massimo Di Cataldo, uno dei più apprezzati cantautori italiani. Raccontateci di questa esperienza.
I brani di Massimo Di Cataldo sono stati un po’ la colonna sonora della nostra adolescenza perciò c’era già una grandissima stima nei suoi confronti. Aprire il suo concerto e, ancor di più, cantare con lui, è stata un’emozione fortissima e un motivo di orgoglio.
Con il suo talento e i suoi bellissimi brani, Massimo ha segnato un periodo molto importante della scena musicale italiana. Speriamo di incontrarlo nuovamente e poter collaborare ancora con lui!

Vi siete fatti portavoce della causa di Giorgia Pagano, la bimba leccese affetta da una rara malattia all’intestino. Dopo un concerto di beneficienza in suo onore, presto uscirà un cd per aiutare la raccolta fondi. Insieme a voi tante voci note del panorama musicale italiano.
La situazione di Giorgia è molto delicata, la bimba è affetta dalla sindrome di Berdon ed è l’unico caso in Europa. Purtroppo più una patologia è rara e meno possibilità ci sono che vengano stanziati i  fondi necessari per la ricerca. Così, dopo aver constatato con i nostri occhi la difficile situazione che la madre di Giorgia deve affrontare ogni giorno, ci siamo uniti ad altri artisti come Alessandra Amoroso, Pierdavide Carone, Sud Sound System, Giusy Ferreri, e tanti altri per provare a dare un aiuto concreto. Il cd, il cui ricavato andrà ad aiutare la piccola, conterrà anche il brano “Resta qua” che Pierdavide ha scritto per Giorgia e che verrà eseguito da tutti noi.

Siete tra i cantanti che prenderanno parte al Festival Show e che condivideranno il palco con gli artisti emergenti, che si contenderanno la vittoria del concorso canoro. In giuria ci sarà anche Mara Maionchi. Non vi sembrerà un po’ di rivivere l’esperienza di X Factor?
Incontrare Mara è sempre un piacere. E’ una persona genuina e sincera, che ha contribuito alla nostra crescita artistica e che ci ha dato molti consigli. Sul palco del Festival Show la nostra posizione sarà differente rispetto a quella di X Factor. Questa volta non saremo giudicati, ma sarà comunque un’emozione cantare davanti a lei e ad altri nomi illustri del panorama musicale e discografico nazionale. Il Festival Show è ormai diventato un evento di rilevanza nazionale, sarà quindi un grande privilegio per noi farne parte. La nostra esperienza ad X Factor ci permette poi di comprendere lo stato d’animo dei giovani finalisti che parteciperanno alla gara e che tremeranno per l’emozione e l’adrenalina. Sarà un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita!

Grazie ragazzi!
Grazie a voi!

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