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Dopo Soldi e Gioventù Bruciata, il padre di Mahmood: “Se l’ho abbandonato, cambi il suo cognome”

Per la prima volta, il padre di Mahmood commenta la narrazione dell’abbandono che il cantante ha descritto in brani come Soldi e Gioventù Bruciata: “Se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Mahmood (LaPresse)
Mahmood (LaPresse)

Sono passati quattro anni dalla vittoria al Festival di Sanremo, la prima, di Mahmood con il singolo Soldi. Un brano che il giovane cantante milanese aveva raccontato come uno "stream of consciousness", un racconto delle sue radici familiari, ma anche di aspetti come l'abbandono del padre che lo aveva interessato quando aveva cinque anni. Dopo Soldi, l'attenzione sulle relazioni familiari di Mahmood si proiettarono nell'omonimo documentario diretto da Giorgio Testi, presentato nel 2022 al Festa del Cinema di Roma, per poi esser rilanciato su Prime Video. Il portale Quotidiano Nazionale invece, nelle scorse ore, per la prima volta ha intervistato il padre dell'artista, Ahmed Mahmoud, che ha cercato di chiarire la sua posizione negli anni di crescita del cantante, ribattendo duramente sulle allusioni fatte in canzoni come Soldi o Gioventù Bruciata, brano con cui è andato la prima volta a Sanremo nella categoria Giovani.

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L'uomo, come riporta il Quotidiano, afferma di non aver mai abbandonato il cantante, ma di esser andato via dopo la fine del matrimonio con la madre: in quest'aneddotica, ricorda anche l'incontro tra il cantante e la sorellina, avuta dall'uomo da un'altra donna, negli anni passati o l'aperitivo la settimana prima che partecipasse per la prima volta al Festival di Sanremo. L'uomo sottolinea anche i tentativi di riprendere i rapporti con il cantante, soprattutto dopo il ricovero in Brasile e in Egitto durante il periodo Covid: "Alessandro lo sapeva, gli ho chiesto di venirmi a trovare ma non è mai venuto. Io ci sono rimasto male. L’ultima volta ci siamo sentiti via messaggio più di un anno fa, ma sempre superficialmente".

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Nel frattempo, il tentativo di riallacciare i rapporti passa anche dall'accettazione di una narrazione che possa fotografare meglio l'atto dell'abbandono, che raggiunge versioni molto diverse. Da una parte, Mahmood aveva raccontato la scena della famiglia di orsacchiotti di peluche che gli fu regalato il giorno in cui il padre lo abbandono, confessando di tenerne uno ancora nella casa della madre in Sardegna. Dall'altro lato, il padre non ha spiegato bene i contorni della vicenda, ma ha ribattuto sul tema dell'abbandono, chiedendo al figlio di cambiare il suo cognome reale, se crede nell'abbandono: "Se lui davvero pensa che io l’abbia abbandonato e non vuole avere più a che fare con me, vorrei che cambiasse il suo cognome: non più Mahmoud. Non pretendo che cambi il suo nome d’arte ma quello reale".

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