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Dopo “Il bacio di Klimt” e “L’urlo di Munch” Emanuele Aloia annuncia il primo album

Dopo il successo di “Il bacio di Klimt” e de “L’urlo di Munch”, Emanuele Aloia ha annunciato la pubblicazione del suo primo album che si chiama “La sindrome di Stendhal”, mantenendo fede ai suoi titoli “artistici”: “In questo disco le canzoni non hanno tempo. L’unica reale ambizione è quella di far trovare alle persone l’armonia nel disequilibrio”.
A cura di Redazione Music
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Dopo il successo di "Il bacio di Klimt" e de "L'urlo di Munch", Emanuele Aloia ha annunciato per il prossimo 16 aprile la pubblicazione del suo primo album che si chiama "La sindrome di Stendhal", mantenendo fede ai suoi titoli "artistici", tenendo presente anche che il primo singolo di successo era "Girasoli" che è anche una serie di quadri dipinti da Van Gogh. Insomma, il tema artistico per Aloia continua a essere mantenuto e vediamo in che modo si delineerà in questo suo primo lavoro che dovrebbe portarlo ancora una volta fuori dal mondo di TikTok dove è tra i creator più amati.

L'album è "Sindrome di Stendhal"

Emanuele Aloia (ph Matteo Vizi)
Emanuele Aloia (ph Matteo Vizi)

Oltre a "L’urlo di Munch", "Sindrome di Stendhal" è stato lanciato anche dal singolo "Quando Dio ti ha inventata" e stando a quanto si legge nella nota stampa di lancio del progetto, l'album "racchiude, in un quadro finalmente completato, tutto il suo universo, popolato da pittori, scrittori e dalle parole e protagonisti delle opere d’arte più famose di sempre: dalla Venere di Botticelli a Banksy, da Romeo e Giulietta all’eterno ritorno di Nietzsche". In effetti le sue velleità artistiche e di pastiche erano già chiare ne "Il bacio di Klimt" quando univa Montale e Baudelaire cantando: "Per te giuro ho sceso forse un milione di scale, afferrami la mano prima di cadere, tutti i girasoli adesso son fiori del male".

Aloia spiega il suo esordio

Per presentare questo esordio, Aloia – che nel 2017 aveva anche tentato, senza fortuna di entrare ad Amici – scrive: "Nella vita mi è capitato spesso di perdere l’equilibrio. Non l’ho perso solo nei momenti di difficoltà ma anche nei momenti felici. Quando finisco di scrivere una canzone e la riascolto se si crea la giusta magia, mi perdo dentro le parole iniziando ad avere vertigini. In questo disco le canzoni non hanno tempo. L’unica reale ambizione è quella di far trovare alle persone l’armonia nel disequilibrio. Credo che esista musica anche nel caos, dentro una caduta, nel mare di un pianto e forse proprio lì, si nascondono le canzoni più belle".

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