Diodato, Fai rumore dedicata a Taranto: “Inaccettabile che la gente muoia per il lavoro”
Diodato è il vincitore dell'ultima edizione del Festival di Sanremo. Il cantante tarantino ha trionfato alla sua terza partecipazione con la canzone "Fai rumore", che ha avuto la meglio su "Viceversa" di Francesco Gabbani e di "Ringo Starr" dei Pinguini Tattici Nucleari. Dopo aver partecipato tra le Nuove proposte nel 2014 con "Babilonia" ed essere tornato con Roy Paci cantando "Adesso" e come ospite di Ghemon ("Ghemon è mio fratello, è un artista che amo tanto, poi per fortuna siamo anche diventati amici") per la serata dei duetti, assieme ai Calibro 35, il cantante è riuscito man mano che passavano le serate ad affermarsi sia agli occhi del pubblico che della critica: "Sanremo ha cambiato la mia carriera musicale, mi ha cambiato la vita, però quando penso al Festival penso proprio alle emozioni perché si crea un'energia unica. Nel 2014 ero nelle Nuove proposte con un pezzo anche molto difficile, "Babilonia" e andò molto bene, arrivai secondo dietro Rocco Hunt. Poi nel 2018 con Roy Paci eravamo outsider e il pezzo andò benissimo, è stato un bel successo. Quest'anno sono arrivato che qualcuno diceva che avevo un pezzo bellissimo e ho sentito un po' più la gara, per fortuna poi l'ho vinta".
Fai rumore e l'Eurovision 2020
A Fanpage.it ha risposto alle ricerche Google maggiori associate al suo nome. Parlando di "Fai rumore", con cui ha vinto sul palco dell'Ariston ha detto: "Mi sta portando tantissima fortuna, mi emoziona un sacco suonarla e mi fa piacere che in tanti si siano ritrovati in questo brano, mi scrivono cose pazzesche. Sono contento che in qualche modo sia diventata la canzone di qualcun altro, quella è la cosa più bella". Con questa canzone rappresenterà anche l'Italia all'Eurovision Song Contest che si terrà nei Paesi Bassi dal 12 al 17 maggio: "Sto capendo che è un impegno importante, dovrò andare in giro per l'Europa. Canterò ‘Fai rumore' in italiano, senza aggiungere parti in inglese. Ci sono dei video su Youtube con le reaction degli stranieri: c'è questa gente che ascolta il pezzo e mostra le proprie emozioni, urlano ‘Oh my God', fanno emozionare anche me, onestamente mi sta cominciando a salire un po' di adrenalina".
Che vita meravigliosa e il film di Ozpetek
Al Festival era arrivato forte del successo del singolo "Che vita meravigliosa", canzone che dà il nome al suo ultimo album e che fa da colonna sonora all'ultimo film di Ferzan Ozpetek "La Dea fortuna": "‘Che vita meravigliosa' è il manifesto del mio ultimo album e anche questo mi ha portato tantissima fortuna. È una canzone che adesso è candidata ai David di Donatello e sono contento perché io ho studiato Cinema, sono laureato in Cinema, ne sono appassionato e adesso vedere il mio nome in quella cinquina è un grande onore". A proposito della collaborazione con il regista ha detto spiegato che è nata così: "Avevo iniziato a scrivere questa canzone quando il mio editore mi ha detto che Ozpetek stava facendo questo film, mi ha raccontato la storia, mi ha fatto leggere la sceneggiatura e ho capito che c'era un legame, così sono tornato sul brano e l'ho finito, chiedendo di farlo ascoltare al regista. Lui, per fortuna, come racconta spesso, dopo 10 secondi del ritornello ha fermato il brano e ha detto: ‘Voglio questa canzone', per questo lo ringrazio".
La dedica a Taranto e il Primo Maggio
Se da una parte dopo la vittoria al festival la sua vita è cambiata, anche a livello di gossip ("Non sono fidanzato, ma ho visto già i primi paparazzi che ti seguono per fare dele foto e tu ti chiedi il perché. Oppure mi rendo conto che la gente mi riconosce immediatamente ovunque vada, però per il momento tutto ok") dall'altra continua su una china già nota, con il suo enorme impegno sociale per Taranto e grazie al Primo Maggio che si tiene in città: "Taranto è la città che mi ha fatto crescere, in cui ho vissuto anni veramente importanti ed è la città a cui ho voluto dedicare la vittoria del Festival di Sanremo, perché lì bisogna fare tanto rumore. È una città che ha problemi inaccettabili per un Paese civile, in cui la gente muore per lavorare e muoiono tante persone che non hanno neanche a che fare con quel tipo di lavoro. Per me è inaccettabile tutto questo, quindi cerco di dare il mio contributo con il Primo maggio, di cui sono direttore artistico con Michele Riondino e Roy Paci: è una manifestazione che si serve della musica per amplificare dei messaggi importanti che devono arrivare il più lontano possibile".