David Gilmour torna a Pompei il 7 e 8 luglio, a 45 anni dallo storico Live coi Pink Floyd
David Gilmour torna a esibirsi in Italia, con due date già destinate a diventare storiche. Il cantante e chitarrista ex Pink Floyd (che pochi mesi fa ha pubblicato il suo ultimo album solista ‘Rattle That Lock‘) sarà infatti il 7 e l'8 luglio a Pompei, tornando a mezzo secolo di distanza dalla celeberrima performance della band inglese nel sito archeologico. Gilmour, poi, suonerà anche all'Arena di Verona il 10 e 11 luglio.
Le voci di un ritorno di Gilmour nella location campana si rincorrevano da giorni, ma ora è arrivata la conferma ufficiale dalla pagina Twitter del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.
Accordo raggiunto. Dopo 45anni David Gilmour tornerà a suonare a Pompei il 7 e l'8 luglio.
Oltre a Gilmour, come già annunciato, suonerà a Pompei anche Elton John la cui performance nella magica cornice della location archeologica è prevista invece per il 12 luglio.
Il "Live in Pompeii" del 1971
Correva l'anno 1971, quando il regista Adrian Maben concepì l'idea del film concerto che avrebbe segnato per sempre la Storia del rock. In vacanza a Pompei con la fidanzata, tornò per caso al crepuscolo nell'antico Anfiteatro Romano – per ritrovare il portafogli smarrito – e concepì l'idea di un'esibizione live dei Pink Floyd, senza pubblico. Le riprese durarono 4 giorni, dal 4 al 7 ottobre dello stesso anno: in un anfiteatro vuoto (anche se alcuni ragazzi trovarono il modo di entrare e assistere al concerto nonostante il divieto), la band eseguì, tra le altre cose, "Echoes", "One of These Days" e "A Saucerful of Secrets".
Una performance monumentale e un'impresa dal punto di vista registico, poiché il gruppo volle ad ogni costo suonare dal vivo: furono pertanto trasportati in Italia sia l'intera attrezzatura da concerto che un impianto per la registrazione a 24 tracce, in modo da garantire la medesima qualità dei lavori in studio. Il documentario "Live in Pompeii" uscì nel 1972, mentre nel 2003 Maben ne ha curato un'edizione "director's cut" con l'inserimento di ulteriori elementi di computer grafica.