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Festival di Sanremo 2019

Daniele Silvestri canta “Argentovivo” con Rancore a Sanremo 2019

Daniele Silvestri parteciperà al prossimo Festival di Sanremo, per la 69a edizione, con la canzone “Argentovivo”. Per il cantante è la sesta esibizione sul palco dell’Ariston dove sarà accompagnato dal rapper Rancore e dal batterista Fabio Rondanini. Questo brano farà parte del suo prossimo album.
A cura di Redazione Music
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Daniele Silvestri tornerà alla 69esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Argentovivo", una canzone che porterà in duetto assieme al Rancore che rapperà nella seconda parte di un testo che è descritta come "una canzone di forte impatto emotivo scritta per batterie e orchestra in cui l’artista riesce, con una costruzione quasi cinematografica, a dare voce ad un adolescente di oggi, esplorandone le disperazioni più profonde e meno comprese". Assieme a Silvestri e Rancore sul palco ci sarà anche il batterista Fabio Rondanini (Calibro 35 e Afterhours).

Le partecipazioni di Daniele Silvestri a Sanremo

Per Daniele Silvestri è la sesta volta sul palco del Teatro Ariston e ogni volta è riuscito a lasciare il segno: nel 1995 con "L'uomo col megafono", per proseguire con "Aria" nel 1999, l'accoppiata "Salirò" e "La paranza" rispettivamente nel 2002 e nel 2007 fino all'ultima esibizione con i brani "A bocca chiusa" e "Il bisogno di te".

Il nuovo album e il tour del cantautore romano

Questa partecipazione al Festival è anche un lancio del suo prossimo album che segue "Acrobati", ultimo lavoro i studio per il cantautore romano. Nei giorni scorsi Silvestri ha pubblicato una serie di singoli, tre 45 giri ‘tematici' per genere e cifra stilistica: "Tempi Modesti", un nuovo brano in featuring con Davide Shorty (cantante, autore, rapper e beat-maker), che costituisce il Lato B del primo 45 giri dal titolo "Dance pack" (disponibile in pre-order su Amazon), con "Compimenti ignoranti" – già fuori da qualche settimana – nel suo Lato A. In autunno invece arriva il suo primo tour nei palasport (organizzato e prodotto da OTR live) che partirà da Roma il prossimo 25 ottobre e sarà poi: l'8 novembre 2019 a Padova (Kioene Arena), il 9 novembre 2019 a Rimini (RDS Stadium), il 15 novembre 2019 a Bari (Palaflorio), il 16 novembre 2019 a Napoli (Palapartenope), il 22 novembre 2019 a Milano (Mediolanum Forum), il 23 novembre 2019 a Torino (Pala Alpitour) – data zero il 19 ottobre 2019 a Foligno (Pala Paternesi).

Il testo di Argentovivo

Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo
Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore.
Questa prigione corregge e
Prepara una vita
Che non esiste più da
Almeno vent’anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa
Lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma
Non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato per
Non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
Ma non capiscono un cazzo, no
Io non mi ci riconosco
E non li voglio imitare
Avete preso un bambino che
Non stava mai fermo
L’avete messo da solo
Davanti a uno schermo
E adesso vi domandate se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo
È un mondo
Virtuale
Io che ero argento vivo
Dottore
Io così agitato, così sbagliato
Con così poca attenzione
Ma mi avete curato
E adesso
Mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
Così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia, non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi in un quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un’aula come cella
Suonerà come un richiamo
Paterno il mio nome dentro l’appello
E come una voce materna la
Campanella suonerà
È un mondo nato dall’arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo
Virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie a renderlo
Speciale
E dicono
Che tanto è un movimento
Chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in
Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se leggi la
Nomenclatura.
Ho, sedici anni ma già da
Più di dieci vivo in un
Carcere
E c’è un equivoco nella
Struttura
E fingono ci sia una cura
Un farmaco ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un cazzo, no
E allora
Ti dico un trucco per
Comunicare
Trattare il mondo intero
Come un bambino distratto
Con un bambino distratto
Davvero
È normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo
Signore
Io così agitato
Così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo di
Avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c’è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere

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