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Da Laura Pausini e Bella ciao alle critiche a Giorgia Meloni: quando i cantanti prendono parola

Le esternazioni di alcuni artisti sulla politica rimettono al centro del dibattito in che modo gli attori musicale debbano e possano parlare di Politica.
A cura di Francesco Raiola
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C'è una domanda che spesso aleggia tra addetti al settore, e non solo, ovvero se, come e quando i cantanti dovrebbero farsi portavoce di qualcosa di portata più ampia delle proprie canzoni. La musica è da sempre uno strumento per raccontare la vita e la vita è sia quella personale che quella sociale. È giusto che i cantanti, le cantanti, i cantautori e le cantautrici, forti spesso di un vasto pubblico, prendano parola anche al di fuori della propria musica per esprimere pareri sociali e politici? La domanda è retorica, ovviamente, dal momento che sono liberi di fare ciò che vogliono, la differenza da fragolino1981, però, è che loro hanno un pubblico, spesso ampio e spesso variegato, che si identifica nella loro musica e non sempre nelle loro idee, soprattutto quando questi non fanno nulla per esprimerle.

Per esempio, Laura Pausini è un'artista che non ama posizionarsi, tende a prendere alla lettera il concetto di nazional popolare e per questo cerca di tenersi al di fuori dalle polemiche politiche, preferendo agire su questioni sociali, come quelle del femminicidio. Eppure si è ritrovata al centro di una polemica social per essersi rifiutata di cantare "Bella Ciao", esprimendo il proprio pensiero, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze: "Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventate ciò che non sono" ha scritto rispondendo a un tweet di 20minutos. Un tweet che ha scatenato una polemica anche troppo facile, dal momento che "Bella ciao" è considerata politica solo da una parte precisa di popolazione, ovvero quella che non si identifica nell'antifascismo, essendo quel motivo un simbolo della Resistenza italiana ai fascisti. Purtroppo la retorica del non voler scontentare nessuno e del non essere né di destra né di sinistra porta inevitabilmente a prendere una posizione precisa, venendo meno all'idea iniziale.

Il problema degli artisti che prendono posizione si tiene soprattutto su ruoli precisi, ovvero quelli considerati di sinistra che si scagliano contro i politici di destra, perché storicamente sono quelli vicini a posizioni progressiste a prendere parole, dai cantautori degli anni 70 al pop contemporaneo. Diventa più spinosa, invece, la questione al contrario, ovvero del silenzio degli artisti di destra: non è una caso che anche la leader di FdI abbia deciso di lamentarsi perché non ci sono artisti che si dichiarano di destra e prendano posizione su posizioni più conservatrici (certo, c'è Enrico Ruggeri che si scaglia contro la Treccani che ha scelto di aprirsi ai lemmi femminili, dandogli più spazio, ma resta comunque una questione marginale).

Ce ne sono tanti e tante, invece, che in queste settimane hanno deciso di prendere chiaramente posizione, rientrando tra gli artisti che hanno deciso di farsi megafono di alcune posizioni. Ovviamente, viviamo in un'epoca in cui vale tutto e così per un Salvini che si lamenta di una critica c'è un altro Salvini che si complimenta, strumentalizzandola, con Laura Pausini, e dimostrando che l'artista che prende posizione va bene solo se è dalla mia parte. Non ci scandalizziamo che sia così, ma guardarlo nero su bianco fa sempre sorridere. Quindi Elodie, Loredana Bertè, Gaia, Gemitaiz e tanti altri che forse ci siamo persi hanno deciso di prendere posizione contro le destre, soprattutto su questioni che gli stanno a cuore, ovvero sul campo dei diritti civili, assumendosi la propria responsabilità con i propri fan a cui, al massimo, più che ai politici devono rispondere. Probabilmente più ci avvicineremo al 25 settembre e più ci troveremo a fare i conti con dichiarazioni, post e tweet degli artisti sulla Politica, ma sarà curioso piuttosto vedere cosa succederà dal 25 in poi.

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