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Da Diodato e Musica leggerissima ai Maneskin: ecco perché Amadeus meritava il terzo Sanremo

Aveva detto che l’edizione 2021 sarebbe stata l’ultima, Amadeus, dopo essere tornato sui suoi passi già nel 2020, quando aveva detto che non avrebbe condotto la seconda edizione del festival di Sanremo. E invece siamo al terzo anno consecutivo in cui il presentatore salirà sul palco dell’Ariston, facendolo da vincitore.
A cura di Francesco Raiola
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Amadeus (Lapresse)
Amadeus (Lapresse)

Aveva detto che l'edizione 2021 sarebbe stata l'ultima, Amadeus, dopo essere tornato sui suoi passi già nel 2020, quando aveva detto che non avrebbe condotto la seconda edizione del festival di Sanremo. E invece siamo al terzo anno consecutivo in cui il presentatore salirà sul palco dell'Ariston, facendolo da vincitore. Le critiche che gli erano piombate addosso prima e durante quest'ultima edizione, ma anche una certa sfiducia da parte della Rai e le voci fatte circolare sull'arrivo di Alessandro Cattelan avevano portato Amadeus a ripetere in tutte le interviste che questa volta il suo no era definitivo. La porta era rimasta aperta solo a una sorta di Sanremo estiva per ripagare la città delle problematiche della cinque giorni di marzo.

Poi, però, è successo qualcosa. Innanzitutto c'è stato il successo clamoroso dei Maneskin, la band che dopo Sanremo ha conquistato l'Eurovision, riportandolo in Italia, e conquistando le classifiche di tutto il mondo, diventando una delle 15 band più ascoltate al mondo in streaming. Ma soprattutto il cambio ai vertici Rai con l'arrivo nella tv pubblica dell'Amministratore Delegato Carlo Fuortes, che ha avuto un ruolo decisivo nella conferma del presentatore, che ovviamente è anche una fonte sicura di pubblicità, specie dopo il risultato di questi due anni. In fondo lo ha detto lo stesso Amadeus nella breve dichiarazione post annuncio: "E' una grandissima gioia – aggiunge Ama – e per questo ringrazio l'amministratore delegato Fuortes e il direttore di Rai1 Coletta". E proprio Coletta ha sottolineato come "il percorso musicale intrapreso due anni fa da Amadeus ha segnato un cambiamento culturale importante nella storia del Festival che ha portato i Maneskin, vincitori dell'ultima edizione, ad aggiudicarsi anche l'Eurovision Song Contest".

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Quella del 2020 fu l'edizione dei record, con ascolti altissimi e la vittoria di Diodato, con una canzone che era piaciuta a tutti, dando finalmente una vittoria importante a uno dei cantautori più talentuosi del Paese. Ma era anche stata l'edizione del rilancio definitivo di Elodie, dell'esplosione anche per un pubblico diverso e mainstream dei Pinguini Tattici Nucleari e, ovviamente, della crescita della popolarità e della polarizzazione nei confronti di Achille Lauro. Ma quello del 2020 è stato anche l'ultimo Sanremo pre pandemia: Diodato, per esempio, non ha potuto sfruttare quella vittoria, accontentandosi di un Eurovision senza gara e quel successo era stato presto offuscato dal Covid, con un anno senza concerti se non una piccola finestra estiva, con tutte le restrizioni del caso.

Riprendere in mano il festival ha voluto dire, per Amadeus, rimettersi in gioco, pur sapendo che non sarebbe stato lo stesso. I problemi sono stati tanti e anche gli errori di comunicazione non hanno contribuito a tenere il clima disteso e sereno. Gli ascolti hanno un po' pagato dazio, pur restando alti, ma è anche vero che dopo un anno in casa, si è ampliata la platea sul second screen a discapito della fruizione tradizionale, con un incremento enorme di Raiplay, grazie anche a una line up giovane. Ma soprattutto è stato l'anno dei Maneskin, la band di Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan che sta conquistando le classifiche mondiali, compresi Uk e Usa, e che oggi sono tra i 15 artisti più ascoltati in streaming con oltre 52 milioni di ascoltatori mensili. Un successo, questo, che si deve ad Amadeus, e alla sua scelta. Ma da questo Sanremo è anche uscito uno dei tormentoni più apprezzati di questi ultimi anni, ovvero "Musica leggerissima" di Colapesce Dimartino e, in generale, un totale di ascolti che deve tanto anche alla coppia Fedez-Michielin, Irama, Madame, tra gli altri. Insomma, nonostante il fantasma Cattelan, Amadeus è stato individuato come quello che poteva ancora una volta prendere la guida di un'auto non semplice.

Restano da capire, però, alcune scelte che saranno fondamentali. Per esempio: che fine farà Fiorello? Sarà ancora della squadra o quest'anno preferirà saltare l'appuntamento e casomai fare una comparsata da ospite? Ci sarà anche da capire verso quali suoni deciderà di andare questa volta il conduttore e direttore artistico, e poi, last but not least, se Amadeus sceglierà di farsi affiancare da una collega donna, richiesta che da anni è in cima ai principali suggerimenti. Nessuna valletta, ma una conduttrice che possa dividersi il palco con Ama.

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