Concertone Primo Maggio contro guerra e morti sul lavoro: da Mengoni a Vanoni tra emozione e rabbia
Il Concertone per il Primo Maggio di Roma torna live e ci riporta a sensazioni che pian piano, col ritorno dei live, pensavamo di aver perso. Vedere Piazza San Giovanni gremita fa un effetto straniante, un po' déjà vu, un po' timore, ma poi la festa e la musica riportano tutto nei binari a cui eravamo abituati in tempi pre pandemici. Dopo la polemica dello scorso anno con Fedez e la Rai a litigare su testi censurati e esponenti della Lega, quest'anno le cose sono filate molto più tranquillamente, nonostante le difficoltà ambientali in cui ci troviamo, con una pandemia da monitorare, la guerra in Ucraina e la tragedia continua delle morti sul lavoro.
E proprio questi ultimi due sono stati gli argomenti cardinali di questa edizione 2022 che non a caso parte con "Imagine" di John Lennon che introducono un'Ambra Angiolini molto emozionate, affiancata da Bugo e pian piano anche da altri cantanti che per qualche secondo si vestono da co-conduttori. "Non so se ce la faccio, perché rivedervi tutti è davvero incredibile, finalmente qui a piazza San Giovanni, la piazza è tornata a vivere, grazie" dice la presentatrice, emozionata, prima di portare la piazza su pace e lavoro, che è il fil rouge della manifestazione. Circa 300 mila persone hanno invaso Piazza San Giovanni per ascoltare oltre 50 artisti che si sono alternati tra le 15.30 fino a notte fonda, con una diretta tv che ha aiutato ad alleggerire la pressione di quanti avrebbero voluto stare lì dal vivo.
Sul palco del Primo Maggio si sono alternati artisti più o meno noti, nel rispetto della tradizione dell'evento, con un panorama che, negli anni, è molto cambiato. Quel palco, infatti, è sempre stato ad appannaggio di gruppi meno mainstream, pieno di gruppi indie, ma da una parte il concertone di Taranto e dall'altro la gentrificazione della musica – con quello che una volta era underground diventato scena principale – ne hanno modificato la morfologia. Eppure abbiamo visto momenti molto interessanti, come l'arrivo sul palco di Big Mama a portare un messaggio antibullismo, cosa che quotidianamente fa con la sua musica (su Fanpage.it ne avevamo parlato qui). Il pomeriggio ha visto comunque esibirsi artisti e artiste come Giorginess, Hu, Mobrici, Mecna, Bresh, Rancore, Psicologi, Venerus, Coma_Cose e Mr Rain che ha voluto portare un messaggio positivo sulla salute mentale. L'inizio, però, era stato dato ai Go_A, la band ucraina che lo scorso anno aveva partecipato all'Eurovision.
Prima dello stop televisivo c'era stato anche Valerio Lungini e i Vazzanikki, che da par suo aveva ironizzato sulla retorica del messaggio che "la musica può salvare dalla guerra" e la finta telefonata di Putin che annuncia lo stop dell'invasione a seguito dell'ascolto della sua canzone. Dopo lo stop televisivo si entra ancora più nel vivo con La Rappresentante di Lista che si rivolge agli "alieni" del pubblico, Max Pezzali fa ballare il pubblico con un lungo karaoke, seguito da Ariete e Coez, a dimostrazione del pubblico che è il target del Concertone è vario. Ennesima dimostrazione è anche l'esibizione di Ornella Vanoni che sul palco porta una canzone di Chico Buarque, mentre tra coloro che possono vantare una prima volta sul palco c'è Marco Mengoni, che oltre alle sue canzoni porta Blowin' in the wind di Bob Dylan: "Ho pensato a quale canzone avrei voluto portare per la mia prima volta su questo palco mi è venuta subito in mente questa: una canzone molto importante per tutti e mi chiedo, dato il testo, quante guerre dovranno essere ancora combattute prima che diventi il racconto di questo brutto incubo".
La serata scorre veloce verso la fine: la classe infinita di Carmen Consoli che riesce sempre a catturare l'attenzione del pubblico, dopo di lei tocca al trittico formato da Tommaso Paradiso, Rkomi e al rap di Luchè – unico rappresentante puro della scena, dopo il forfait di Clementino e la scorpacciata degli anni scorsi – poi Mara Sattei e Gazzelle che fa cantare tutto il pubblico riunito a Roma, mentre la chiusura è affidata a Fabrizio Moro, Enrico Ruggeri, il ritorno delle Vibrazioni e Mace con Joan Thiele, Venerus, Gemitaiz e Colapesce. Insomma, un concertone coi nomi che ci si poteva aspettare guardando al panorama nazionale, con la polemica di Fedez per cominciare e quella di Greenpeace contro il greenwashing e gli intermezzi di personaggi come Stefano Massini, Riccardo Iacona, Giovanna Botteri, Marco Paolini e Francesca Barra, tra gli altri.