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Chi sono i Fsk, dalla lite con Salmo alla collaborazione con Sfera Ebbasta e Chief Keef

Dalla provincia di Potenza alla conquista delle classifica, gli Fsk sono riusciti a canalizzare l’attenzione mediatica attraverso sonorità nuove per l’Italia. Una punk trap che si è ritagliata il proprio spazio nel mercato musicale, non solo attraverso le interpretazioni canore degli artisti, ma tramite l’utilizzo dei social.
A cura di Vincenzo Nasto
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Dalla provincia di Potenza alla conquista delle classifica, gli Fsk sono riusciti a canalizzare l'attenzione mediatica attraverso sonorità nuove per l'Italia. Una punk trap che si è ritagliata il proprio spazio nel mercato musicale, non solo attraverso le interpretazioni canore degli artisti, ma anche tramite il loro lavoro sui social. Gli Fsk, formati da Sapobully (Romano Maiorella), Taxy B (Michele Ballabene) e Chiello (Rocco Modello), sono frutto di una sperimentazione lunga sei anni, e che ha portato il gruppo per la prima volta a collaborare assieme solo nel 2018. Gli artisti, classe '98, hanno incominciato a trovare una loro dimensione anche grazie alla produzione di Greg Willen (Gregory Taurone), originario di Volpiano e figlio di un chitarrista metal. La contaminazione tra i due generi proposti dai quattro componenti ha portato gli Fsk a dominare prima un mercato di nicchia, per poi diventare artisti di punta dell'etichetta Thaurus di Shablo.

Il primo disco e le critiche

Il 12 luglio 2019 esce l'album di esordio, "FSK TRAPSHIT", ancora indipendente, un disco destinato a creare polemica sociale. Tra i brani che iniziano a caratterizzare il concept del gruppo, ci sono "La prova del cuoco", "No Spie" e "Melissa P". I tre brani, con linee melodiche assordanti e ripetitive, riescono a formare un loop musicale in cui le caratteristiche vocali dei 3 cantanti, totalmente diversi tra loro, non tendono a stridere, ma a riempire la traccia. Le sonorità metal e techno si riproducono in maniera maggiore nel brano "Up", in cui si concentra l'immaginario dark della band, diviso tra pistole e abuso di sostanze. Il gruppo sposa in maniera tutt'altro che azzardata i canoni del "mumble rap", una ricerca di suoni e parole al limite del biascicato, che comporta degli alti e bassi narrativi in grado di coinvolgere il pubblico. L'inno all'utilizzo di sostanze però provoca le prime critiche. Il primo a indignarsi è Salmo, che sulle sue Instagram stories si scaglia contro il trailer dell'album, dove a un certo punto si scorge una sostanza bollire su un cucchiaino: "Farvi di eroina non farà di voi degli eroi. Farà di voi dei dei veri e propri sfigati, che a trent'anni si ritroveranno sottopeso, in preda a brutte paranoie e ad istinti suicidi". Una condanna da cui scaturiscono più attese per la repack, che una denuncia sociale. Il processo di condanna, già avvenuto all'epoca col collettivo romano della Dark Polo Gang, ottiene lo stesso risultato. L'accettazione del pubblico più giovane diventa virale, la costruzione dei personaggi attraverso anche la socializzazione di meme dei membri del gruppo fa il resto.

I feat con Sfera Ebbasta e Chief Keef

A dicembre 2019, il gruppo pubblica la repack "FSK TRAPSHIT REVENGE", in cui due singoli diventano l'immagine di come il gruppo stia scalando i vertici delle classifiche hip hop in Italia. "Capi della trap", con la collaborazione di Guè Pequeno, è un manifesto di dominio territoriale, in un momento in cui gli unici concorrenti in gioco, la Dark Polo Gang, sta attraversando un processo di rivalutazione pop della propria musica. "Ansia No", singolo più ascoltato del gruppo su Spotify con 33 milioni di stream, è l'inno club che la band ricercava da tempo, come "Sportswear" è stato in passato per il collettivo romano. Pochi giorni fa, dopo mesi di attesa, gli Fsk hanno pubblicato il loro ultimo disco, in cui il lavoro alle strumentali ha visto un miglioramento qualitativo, figlio di una sperimentazione di Willen in sonorità vaporwave e cloud. "Padre figlio e spirito" raccoglie le ideologie del gruppo, ma soprattutto racconta la crescita attraverso due feat in grado di innalzare non solo il livello del disco, ma del panorama italiano. "Soldi sulla carta" con Sfera Ebbasta era uno dei featuring più chiacchierati durante gli ultimi mesi, figlio anche di apparizioni social tra il cantante di Cinisello e il gruppo proveniente da Venosa. La collaborazione invece con un artista statunitense era tutt'altro che attesa. Dopo "Cupido" con Quavo di Sfera Ebbasta e "Dope 2" con 6ix9ine di Emis Killa, è arrivata la collaborazione degli Fsk nel brano "Ho fatto" con uno dei pionieri della trap americana: Chief Keef. Il brano, dopo pochi giorni dalla pubblicazione, è uno dei più ascoltati su Spotify ed è stato avvertito in Italia come un passo in grado di alzare l'asticella delle collaborazioni nel rap nostrano.

PADRE FIGLIO E SPIRITO Prendete e mangiatene tutti🩸

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