Beyoncé accusata da un illustratore giapponese di aver usato i suoi disegni per il Reinassance Tour
Il Renaissance World Tour di Beyoncé è stato uno degli spettacoli itineranti più fortunati del 2023, diventando poche settimane dopo la sua conclusione anche un docu-film che attraversa le arene statunitensi, ma non solo, in cui la cantante si è esibita. Proprio uno degli elementi del tour più importanti, la scenografia sul palco, compresi gli abiti della cantante personalizzati dallo stilista Thierry Mugler, sono stati presi di mira dall'illustratore giapponese Hajime Sorayama. Nel suo ultimo post su Instagram, in cui ha esibito alcune foto del Renaissance Tour, l'uomo ha ironicamente attaccato la cantante, ricordandole che avrebbe potuto chiedere una sua consulenza, come fatto in precedenza da artisti come The Weeknd.
Secondo Hajime Sorayama, i vestiti che fanno parte della collezione Autunno/Inverno 1995-1996 dello stilista Thierry Mugler sarebbero molto simili alle sue illustrazioni. Nel post ha scritto: "Beyoncé, avresti dovuto chiedermelo ‘ufficialmente' così avrei potuto lavorare meglio per te, come ho fatto con The Weeknd". L'illustratore infatti, durante il After Hours Til Dawn tour del cantante canadese, aveva realizzato alcune delle scenografie esposte sui palchi di mezzo mondo, tra cui l'enorme statua del Sexy Robot, legandosi all'immaginario della copertina dell'album.
In merito a Renaissance vol.1, il suo ultimo progetto, non è la prima critica nei confronti della cantante: solo poche ore dopo l'uscita dell'album a lamentarsi di un sample famoso come I'm Too Sexy erano stati i Right Said Fred, duo formato nel 1989 dai fratelli Richard e Fred Fairbrass. Gli artisti, infatti, avevano attaccato la cantante per aver interpolato la loro canzone nel singolo Alien Superstar, affermando: "Solitamente l'artista ci chiama, ma Beyoncé non lo fa perché è una persona così arrogante".
Solo qualche mese dopo, la cantante americana Kelis aveva accusato Beyoncé e Pharrell, produttori del brano Energy, di aver campionato Milkshake "senza chiedere alcun permesso". La 44enne di Harlem aveva pubblicato una storia su Instagram in cui spiegava i motivi del suo fastidio: "L'ho saputo quando l'ha saputo il resto del mondo, alcune persone in questo business non hanno né l'anima né l'integrità. Non è stata una collaborazione, è stato un furto". Beyoncé fu costretta a modificare il brano, ma non solo: la cantante ha dovuto registrare nuovamente Heated, dopo esser stata investita da alcune polemiche nel Regno Unito per l'utilizzo di una parola offensiva nei confronti di persone con disabilità.