Bagarinaggio online: anche Ferro, Mengoni e Giorgia prendono le distanze da Live Nation
Dopo il caos che è seguito alle parole dell'amministratore delegato di Live Nation, Roberto de Luca, durante un servizio de Le Iene, sta emergendo sempre più forte il problema e le commistioni tra aziende che organizzano grandi eventi e bagarinaggio online. Sarà, ovviamente, un Tribunale a dire se ci sono state violazioni ma nel frattempo, grazie al servizio di Matteo Viviani, la bolla è scoppiata in tutta la sua grandezza e alcuni artisti hanno cominciato a prenderne le distanze, sia dal problema del secondary ticketing che dalla stessa Live Nation, punta di un iceberg che la Procura dovrà indagare se è ancora più grande di quanto previsto in questi mesi, quando era riapparso in maniera forte sia a seguito delle denunce del patron di Barley Arts Claudio Trotta, che con il caos biglietti per i Radiohead che aveva portato anche a una inchiesta della Procura di Milano. L'inviato delle Iene aveva spiegato come funzionava il sistema perverso del bagarinaggio online, intervistando una ragazza che lavorava in una delle aziende che rivende biglietti di grossi eventi a prezzi moltiplicati, creando un danno ai fan, ma anche un grosso giro di economia sommersa verso le aziende che organizzano concerti.
L'inchiesta de Le Iene
"Se la gente sapesse chi vende davvero decine di migliaia di biglietti alla società di bagarinaggio online, verrebbe fuori un casino – aveva detto la ragazza, protetta dall'anonimato -. Il grosso del business sono gli accordi che prendiamo con gli organizzatori degli eventi. In teoria a ogni concerto l'organizzatore dovrebbe vendere in esclusiva tutti i biglietti a Ticketone ma in realtà non è così, una parte la vendono a noi che facciamo bagarinaggio (…). La gran parte del guadagno torna a chi ci ha venduto il pacchetto di biglietti". Nella redazione del programma di Italia Uno sono arrivati, poi, documenti che dimostravano la presunta connivenza tra organizzatori di eventi e siti di secondary ticketing e per questo motivo il giornalista è andato a trovare Roberto De Luca, amministratore delegato proprio di Live Nation Italia, uno dei principali attori del mercato, che ha provato a difendersi dalle accuse di Viviani, cercando di spiegare come diano "dei biglietti ai siti di secondary marketing per diminuire il costo dei biglietti sul mercato" (sic), spiegando che "il mercato del bagarinaggio esiste a prescindere, sto solo cercando di governarlo e a volte siamo anche obbligati", prima di concludere con una dichiarazione che ha fatto molto discutere, ovvero che spesso la volontà di immettere biglietti nel mercato parallelo sia volontà degli artisti in primis.
La difesa di Live Nation
Una dichiarazione poi spiegata meglio in una nota che recitava: "Con riferimento al servizio andato in onda ieri sera 8 novembre all'interno del programma televisivo ‘Le Iene', Live Nation precisa e puntualizza che le affermazioni contenute nel servizio si riferivano unicamente a pochi Artisti internazionali e che nessuno degli Artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario.Ugualmente Live Nation garantisce di non aver spontaneamente immesso sul mercato secondario quantitativi di biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita". Nonostante le precisazioni il Codacons ha deciso di presentare una nuova denuncia alla Procura della Repubblica di Milano contro la società e o stesso Trotta ha fatto sapere, con una lettera ad Assomusica, che sta verificando con i legali "i termini di una causa per Concorrenza Sleale da parte di Live Nation nei confronti di quei produttori e promoter che non adeguandosi alle pratiche emerse dalle dichiarazioni dispongono ovviamente di risorse inferiori".
La presa di distanza degli artisti
La dichiarazione, inoltre, non ha evitato l'immediata presa di distanza di un artista come Vasco Rossi che tramite la Giamaica Management, società che si occupa dei suoi contratti, ha fatto sapere di avere attualmente sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation. Anche Tiziano Ferro ha voluto dire la sua, dicendosi "sconcertato, amareggiato e fortemente indignato a causa dei recenti avvenimenti che coinvolgono Live Nation Italia", ma spiegando ai fan che la priorità sono coloro che hanno già acquistato i biglietti del prossimo tour: "Mi è stato assicurato e garantito che Live Nation non ha mai, oggi come in passato, immesso miei biglietti sul mercato secondario. Detto ciò prendo le dovute distanze da chi ha sbagliato, per loro ci saranno di certo conseguenze ma adesso ho solo una priorità: questo tour e i miei fan. Non possiamo fermarci, nonostante tutta la bruttezza che ci sta investendo". Indignati anche Mengoni e Giorgia con il primo che "si dissocia completamente da qualunque forma di connivenza con il sistema di vendita illegale dei biglietti", spiegando che:
Lavoro con Live Nation dal 2014 e né io né il mio management abbiamo mai avuto alcuna evidenza di irregolarità nella vendita dei concerti. Siamo sconvolti dall'accusa mossa da De Luca secondo cui gli artisti imporrebbero la pratica di vendita illegale di biglietti e dichiaro la mia assoluta estraneità ai fatti. Attraverso i nostri legali stiamo facendo le opportune indagini per la tutela dei diritti del pubblico e per verificare la massima trasparenza sullo svolgimento dei fatti.
Dal canto suo Giorgia, sulla sua pagina Facebook, ha fatto sapere con una nota della sua società di management Microphonica, che si conferma l'estraneità sua e "di chi la rappresenta alla partecipazione di questa TRUFFA dichiarata dal presidente di Live Nation Italia, operata da Live Nation riguardante il ‘secondary ticketing': MAI da qualcuno del suo staff,management o altro vicino a lei o dall'artista stessa è stata fatta richiesta per operare in questa maniera disonesta; e stiamo verificando che anche per il passato non siano state commesse irregolarità per quanto riguarda Giorgia".