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Arrestato Tekashi 6ix9ine: non è comparso in tribunale per la causa sulla sua aggressione

Tekashi 6ix9ine è stato arrestato e detenuto nella prigione della contea di Palm Beach in Florida nelle ultime ore: l’accusa è la mancata comparizione davanti ai giudici per il processo dello scorso marzo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Tekashi 6ix9ine
Tekashi 6ix9ine

Nella scorsa notte, il rapper nativo di New York Tekashi 6ix9ine è stato detenuto nella prigione della contea di Palm Beach. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di mancata comparizione davanti ai giudici, come riporta l'ufficio dello sceriffo della contea. Dopo tre ore dall'arrivo in prigione, il rapper è stato rilasciato, ma non può abbandonare lo stato della Florida. Tutto questo è avvenuto mesi dopo l'aggressione subita lo scorso 22 marzo, quando in una palestra del sud della Florida, il rapper era stato picchiato brutalmente da un gruppo di uomini e ripreso con foto e video espliciti, ripresi anche da TMZ.

La custodia in carcere di Tekashi 6ix9ine

Come ripreso da Page Six e da The Sun, nelle scorse ore, Tekashi 6ix9ine, di cui il vero nome è Daniel Hernandez, è stato costretto a passare tre ore in detenzione nella prigione della contea di Palm Beach. Per lui è scattato l'arresto dopo la mancata comparizione nella vicenda legale che lo vede protagonista dello scorso marzo: l'uomo si sarebbe dovuto presentare dopo le accuse di aggressione rivolte a tre uomini, che avevano malmenato e ripreso in diretta il suo pestaggio in una palestra della Florida. La sua custodia è durata giusto tre ore, prima di esser rilasciato e consegnato al suo avvocato.

La condanna a 24 mesi nel 2019

Un ritorno amaro al passato per il rapper nativo del Bronx, divenuto famoso alle cronache giudiziarie per il caso che lo ha coinvolto tra il 2018 e il 2020. L'uomo infatti, accusato di far parte di una gang e di racket, ha testimoniato i reati anche delle persone che facevano parte del suo gruppo, ottenendo uno sconto di pena. Una condanna definitiva nel 2019 di 24 mesi da scontare in carcere, prima dell'arrivo del Covid-19, che ha cambiato la natura della sua custodia: infatti, per motivi di salute, l'uomo è stato trasferito agli arresti domiciliari, passando l'ultimo quarto della sua pena nella sua abitazione.

La violenza influenzata dalla narrazione del testimone di giustizia

Nel frattempo, dopo l'aggressione in palestra da parte dei tre uomini, il suo avvocato aveva richiesto la scorta dei federali, indicando il rapper come un obiettivo sensibile, dopo la testimonianza durante il processo. Per adesso, l'aggressione dello scorso marzo non è stata rivendicata da alcun gruppo criminale, ma la violenza, verbale e non, nei confronti del rapper, ha subito un drastico aumento negli ultimi anni. Sarà interessante capire se anche Gunna, rapper americano con un destino giudiziario simile a quello di Tekashi 6ix9ine, subirà l'influente narrazione dello snitching.

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