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Young Thug e Gunna come Tekashi 6ix9ine: i due rapper arrestati per affiliazione a una gang

Young Thug e Gunna sono due rapper di Atlanta, arrestati per affiliazione alla gang YSL, etichetta rap e collettivo nato nel 2013 proprio da Young Thug.
A cura di Vincenzo Nasto
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Young Thug e Gunna 2021, foto di @gunna Instagram Account
Young Thug e Gunna 2021, foto di @gunna Instagram Account

La scena rap di Atlanta nel caos dopo che lo scorso nove maggio la polizia della città ha arrestato 28 componenti di una banda criminale, un collettivo legato all'etichetta rap Young Stoner Life, fondata dal rapper Young Thug. Tra le persone prese in custodia, risulterebbero proprio Young Thug e Gunna, che avrebbero violato la legge sul racket criminale della Georgia, con l'ipotesi di affiliazione alla gang dei Bloods. I due artisti rischierebbero oltre 20 anni anche a causa della legge RICO, Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, una norma federale progettata originariamente per combattere la criminalità organizzata. In base a questa legge, i PM avrebbero la possibilità di condannare per racket, chiunque negli ultimi dieci anni abbia commesso due reati legati a un'associazione. L'aggravante include anche un aumento di 20 anni per la pena detentiva.

Young Thug non è nuovo ai problemi giudiziari, basti pensare alla sparatoria al tour bus di Lil Wayne nell'aprile 2015, una sentenza conclusasi solo nel 2020 con la colpevolezza del rapper. Nel frattempo, per Young Thug, l'accusa ha presentato 88 pagine di accuse per oltre 30 crimini commessi tra il 2013 e il 2021, dal furto al possesso e spaccio di stupefacenti, ma anche la partecipazione diretta o indiretta a omicidi. Due sono i casi più eclatanti: la morte nel gennaio 2015 di Donovan Thomas, Jr., che è stato colpito a colpi di arma da fuoco in un barbiere di Atlanta in una sospetta sparatoria in auto, e quella di Shymel Drinks, con quattro soci della Young Stoner Life che hanno sparato e ucciso l'uomo, membro di una gang rivale. L'arresto nella notte di Young Thug ha preceduto la scelta di Gunna, che nelle scorse ore si è consegnato nelle mani della polizia: il rapper è accusato solo di affiliazione alla gang e di possesso di sostanze stupefacenti, una situazione giudiziaria che potrebbe essere attenuata dalla collaborazione con la polizia.

A rendere ancora più complicata la situazione per i due rapper, potrebbe essere stata anche la musica pubblicata in questi anni, in cui venivano fatti ampi riferimenti al mondo del crimine. Negli Stati Uniti un pubblico ministero può utilizzare il brano di una canzone e tutti i suoi riferimenti espliciti come prova all'interno di un processo, qualcosa che aveva condizionato anche la vita giudiziaria di YNW Melly, accusato di duplice omicidio dopo la pubblicazione del singolo "Murder on my mind". Negli scorsi anni, due autorità della scena rap come Jay-Z e Meek Mill, anche lui con un passato galeotto, si erano prodigati per ottenere un diritto inviolabile dell'arte: la rappresentazione musicale non può essere contestualizzata come prova giudiziaria. Il mondo della burocrazia sembra aver rallentato il processo, che oggi vede due degli artisti più riconosciuti dello stato a sud-est degli Stati Uniti tra gli accusati di un caso che potrebbe portarli a una detenzione maggiore a 20 anni.

Poche ore dopo l'arresto di Young Thug, puntuale in ogni topic sulla scena rap statunitense, Tekashi 6ix9ine ha utilizzato le sue storie Instagram per prendere in giro Young Thug e Gunna, e l'arresto della sua gang YSL. Il rapper ha pubblicato un collage fotografico di Young Thug in prigione, alludendo alla sua ipotetica bisessualità, e alla possibilità che in prigione possa essere sfruttata dagli altri detenuti. Dal "Liberate la sorella" alla foto con Young Thug in ombretto blu e rossetto rosso, con la didascalia in sottofondo: "Adesso puoi essere te stesso". Una scelta social che ha attirato il pubblico, che si è subito polarizzato sulla questione. Nei giorni a seguire si capirà anche l'intenzione dei due artisti, che come Tekashi, potrebbero collaborare con la legge per evitare una lunga permanenza in prigione.

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