Anna, Marta Daddato e Rosalba: come il suono di Tik Tok può rivoluzionare il mercato italiano
TikTok sta rivoluzionando i tempi. Un processo in grado di condizionare i termini anche delle altre piattaforme, ma soprattutto di cambiare il livello di attenzione dell'utente che ascolta e produce musica. Nell'ultimo anno la piattaforma ha registrato i 100 milioni di utenti solo in Europa, un risultato che inevitabilmente sposta gli equilibri delle classifiche musicali, un supporto che sempre più artisti ed etichette stanno decidendo di utilizzare. Come negli Stati Uniti, anche in Italia sono arrivati i primi artisti che hanno raggiunto un successo nazionale attraverso TikTok: Anna Pepe con "Bando", Marta Daddato con "Queen" e Rosalba con l'ultimo album "Angel".
Un fenomeno nato negli Stati Uniti
Per comprendere meglio l'importanza della piattaforma avuta inizialmente negli Stati Uniti, basti pensare al successo ottenuto dal ranch-boy Lil Nas X. Il cantante ha incominciato la sua avventura su Tik Tok nella camera ad Atlanta, dove con il brano "Old Town Road" ha scalato dapprima le classifiche come singolo più utilizzato nelle perfomance degli utenti, per poi diventare il singolo durato di più al primo posto in classifica tra i brani più venduti. Inevitabile risalto mediatico ha avuto il successo musicale, che è stato poi accompagnato da un remix con Billie Ray Cyrus. Il precedente di "Old Town Road", in grado di rompere le barriere generazionali sull'utilizzo dell'applicazione, ha costretto gli artisti ad adeguarsi ad uno strumento completamente nuovo, con un pubblico più anarchico, in grado di scegliere con un solo click di far diventare un brano sconosciuto, una hit mondiale. In controtendenza con la potenza delle immagini, fondamentali nella vendita di un progetto musicale, TikTok rafforza il potere della musica e della sua adattabilità ai creators della piattaforma. La novità non è la modalità di condivisione del brano, avvenuta in passato anche con Youtube, con cui condivide la fascia d'età d'utilizzo, ma è la selezione del brano attraverso criteri che si restringono agli 15/60 secondi del video sulla piattaforma. Dal boom di Lil Nas X, il successo è arrivato adesso ad artisti come Roddy Ricch, che con il rapper DaBaby ha firmato una delle collaborazioni meglio riuscite del 2020: "Rockstar". Senza dimenticare Doja Cat, il duo iLOVEFRiDAY e la band rock Beach Bunny. Tutti, prima di entrare nelle classifiche ufficiali, hanno visto i loro singoli dettare il ritmo ai balletti di milioni di TikToker, un fenomeno che le etichette stanno osservando sempre più da vicino.
L'arrivo in Italia: il successo di Bando
Solo pochi anni dopo rispetto agli Stati Uniti, la piattaforma ha influenzato anche il mercato italiano. Ad aprire la strada Anna Pepe, 16 anni da La Spezia, in grado di distruggere l'algoritmo del successo musicale attraverso "Bando". Il caso di questa hit è interessante per due motivi: la sua riproducibilità musicale nei balletti protagonisti sulla piattaforma, dovuta al ritmo dance anni 80 che si sposa con le sonorità trap. Dall'altro lato "Bando" contiene anche tutti i tratti linguistici e l'immaginario della trap, in grado di conquistare la fascia di pubblico che utilizza maggiormente TikTok. La canzone ha ricevuto una risposta incredibile anche da parte del mondo della musica. Oltre alla versione originale è stato pubblicato in 4 remix con artisti nazionali e internazionali: dalla versione statunitense con Rich The Kid a quella tedesca con Maxwell, senza dimenticare il featuring con la coppia Gemitaiz-Madman e la declinazione techno-house firmata da radio Endor. Il singolo originale ha conquistato il doppio platino, diventando primo in classifica nei singoli più venduti e facendo diventare Anna la più giovane a riuscirci. Da poco è uscita "Bla Bla", singolo in collaborazione con Guè Pequeno, a certificare la bontà del progetto Anna nella scena rap nazionale.
Non solo "Bando": Marta Daddato
Ma Anna non è la sola in Italia ad aver firmato per Universal dopo il successo su Tik Tok: da Roma arriva Marta Daddato, anche lei nemmeno 18enne e lanciata da una grande fan base sulla piattaforma cinese con un milione e mezzo di follower. La cantante sembra voler ripercorrere il percorso di Anna, premendo molto sulle premesse che avevano portato la spezzina al successo: età da teen idol, fanbase ampia, videoclip di supporto in cui l'artista appare costantemente affiancata dai TikToker italiani più conosciuti. Una costruzione piramidale che ha portato le due ragazze a scontrarsi in un dissing, con un retrogusto di costruito, nemmeno tanto velato. Nel frattempo Daddato continua a sfornare singoli, accompagnati da video di successo anche su Youtube, come Queen, che ha realizzato 8 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma.
Rosalba potrebbe essere il futuro
Lo scorso 15 ottobre Rosalba, TikToker campana, ha pubblicato il suo primo album su tutte le piattaforme digitali: "Angel". Nel panorama italiano, un personaggio come Rosalba, non esiste ancora. Partendo dal suo immaginario, ad un tipo di sonorità pop che si discosta anche dalla scelta di Anna e della D'Addato, Rosalba potrebbe essere la rivelazione nel dualismo tra TikTok e il mercato musicale. Brani come "Sotto la luna piena" e "Shinigami", ma anche la stessa "Bipolare", entrano in un contesto che negli Stati Uniti ha portato alla crescita di artisti come Billie Eilish, diventato il punto di riferimento per un punk pop giovanile, apparso ribelle nei primi anni 2000, ma con un immaginario diverso nel 2020. Le caratteristiche tra le due artiste, da quelle fisiche alle scelte musicali, sembrano combaciare. Il segreto? Le sonorità lo-fi stanno invadendo le piattaforme video, da Youtube a TikTok: si stavano aspettando solo gli artisti giusti in grado di saperle utilizzare. Rosalba potrebbe essere una di queste in Italia, per il suo passato musicale e per il tipo di personaggio, in grado di adattarsi ad ogni piattaforma la propria creatività.
Il successo in 15 secondi
Da TikTok al mercato musicale, ma anche il contrario. Osservando gli Stati Uniti possiamo accorgerci di come Justin Bieber e Drake siano i primi due artisti in grado di modellare i propri singoli di successo per renderli attraenti per la piattaforma cinese. Dopo poche ore dall'iscrizione, Bieber ha pubblicato "Yummy" su Tik Tok, diventando in poche ore la colonna sonora per migliaia di video, anche grazie ad un ritornello dance. Il singolo potrebbe esser stato scritto proprio per attirare visibilità sulla piattaforma? È quello che si sono chiesti i fan della popstar, che hanno dovuto osservare Drake riproporre lo stesso schema con Toosie Slide. In questo caso il video sembra certificare la volontà del rapper canadese di far diventare la canzone un cult sulla piattaforma, con Drake che durante il ritornello del brano si lancia in un balletto, diventato poi quello replicato da milioni di utenti. Uno dei passi successivi è stato il video di "Levitating" di Dua Lipa in collaborazione con DaBaby. Il video di "Levitating", in collaborazione con il rapper DaBaby, è stato completamente costruito, dalle coreografie al make-up, dagli utenti di Tik Tok, che hanno pubblicato quasi 150mila video per partecipare all'invito della star britannica.
A prova di challenge
Allora viene sempre più da chiedersi quanti artisti si lanceranno in questa nuova produzione musicale, concentrandosi su un ritornello che diventi la prossima colonna sonora per una challenge sulla piattaforma. TikTok in Italia potrebbe sostituire un mercato underground come quello del SoundCloud rap, che inizialmente era una piattaforma di artisti lo-fi che caricavano la propria musica in streaming, e ora è ormai un vero e proprio sottogenere con un sound definito e dei criteri molto riconoscibili. Uno dei dubbi che fermano ancora le etichette dal prendere a piene mani dalla piattaforma è sicuramente il fenomeno della meteora: un processo in grado di riportare numeri altissimi nel primo singolo di successo, ma destinato a morire dopo poche settimane. Ad agevolare questo processo anche un mercato musicale saturo di uscite, sempre più imminenti e brevi tra di loro, in grado di fagocitare sia l'utente che l'artista, in un loop temporale in cui la musica diventa singola esibizione, piuttosto che essere processata e valutata.