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Amici 2014: Deborah Iurato e quel pop che non sorprende granché

Deborah Iurato ha ventun’anni, è siciliana e canta da quando era bambina. La sua voce e il talento l’hanno portata ad aggiudicarsi Amici 13, ma ascoltando l’album pare che l’idea sia quella di seguire la tendenza italiana di puntare su un pop sentimentale da classifica. Ne sentivamo veramente la mancanza?
A cura di Francesco Raiola
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Quando la carta che doveva decretare il vincitore di Amici 13 s'è fermata su Deborah Iurato, cantante siciliana di 21 anni, tutti i pronostici dei bookmakers hanno fatto crack. Sì, perché nei giorni precedenti alla finale di martedì 27, le agenzie di scommesse dicevano Dear Jack, la band che, tra l'altro, era già stata premiata dal pubblico che li aveva mandati, dopo due settimane dall'uscita del loro primo album, in cima alle classifiche di vendita "Domani è un altro film – Prima parte". Ma la Iurato si era ben difesa e alla prima settimana d'uscita del suo Ep omonimo (prodotto da Mario Lavezzi) aveva scalato la classifica fino alla quinta posizione, ottimo risultato per un'esordiente. Quel che è certo è che erano loro, i cantanti, a doversi sfidare per la vittoria con buona pace del ballerino napoletano Vincenzo Durevole. Lo dice la storia del programma che negli anni scorsi ha lanciato, ad esempio, due delle nuove donne del pop italiano: quella Alessandra Amoroso, ospite ieri sera assieme a Elisa e Giorgia, e Emma Marrone.

Emma e la Amoroso, ma anche il capitano della squadra della Iurato, quella bianca, ovvero Moreno, sono alcuni degli esempi di cantanti usciti dai talent che ce l'hanno fatta e sono anche i modelli a cui, visto l'album che ha sfornato la cantante siciliana, ci si ispira per il suo futuro discografico. Un futuro che ha già cominciato a scrivere un capitolo importante: il singolo "Anche se fuori è inverno", molto radiofonico, è stato scritto da una delle grandi artiste italiane, ovvero Fiorella Mannoia (assieme a Cesare Chiodo e Bungaro), ed è uno dei pezzi più grintosi dell'album che però si regge sul pop sentimentale che piace molto alle radio italiane e a chi compra musica, evidentemente. L'altro singolo, invece, "Danzeremo a luci spente" ha una storia particolare, perché, come si legge dalla pagina ufficiale del talent per autori "Genova per voi", la canzone è stata da Federica Abbate, vincitrice dal talent per autori ‘Genova per voi 2013' "nella stanza d'aspetto di Radio 19 con il finalista di Genova per voi Lelio Morra (cantante dei JFK e La Sua Bella Bionda, ndr), mentre aspettavano di essere intervistati a Molo19 insieme con gli altri finalisti!". Quando si dice una canzone nata di getto.

Ha vinto una ragazza che studia canto praticamente da sempre, con una bella voce, una presenza scenica da aggiustare, ovviamente, ma tanta grinta. Vince, però, la sicurezza. Non c'è uno spunto di novità da quello che è il panorama classico del pop femminile da classifica (e i nomi precedenti sono quelli di riferimento). Grande impatto della voce, testi che giocano sui sentimenti e una produzione che non rischia granché. E la domanda resta sempre quella: c'è bisogno di un talent per lanciare queste artiste? La risposta è retorica, ovviamente.

Intanto è giusto che la Iurato faccia un po' spallucce alle critiche e si goda questo successo che con sé porta un volo nella classifica iTunes del singolo scritto con la Mannoia che raggiunge il primo posto e quello nei fan sui social: la siciliana, infatti, può contare, ora, su oltre 100 mila fan su Facebook, un numero che comincia ad essere consistente ma che deve incrementare su Twitter, dove la ragusana può contare solo su 4 mila follower. Ma social a parte, il bello per la cantante comincia adesso, ora che il suo esordio nel mondo della discografia musicale è iniziato e quindi tour, autografi, critiche, classifiche e tanta musica saranno il suo prossimo futuro, augurandole il successo dei suoi predecessori e uno colpo di reni in più, giusto per non finire sommersa dalla fama di coloro a cui si ispira.

Tanto ci si vede a Sanremo 2015, giusto?

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