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Al Bano: “Ho una pensione di 1470 euro, posso vivere senza concerti solo 2 anni”

Il cantante di Cellino San Marco torna a parlare della complessa situazione dovuta al coronavirus, che lo vede privo di entrate per l’annullamento dei concerti e con un’azienda agricola e un hotel da mantenere: “Se un giorno dovessi vivere di sola pensione non me la passerei tanto bene. Il mio assegno ammonta a 1470 euro al mese”.
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A cura di Valeria Morini
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Il mondo dello spettacolo è pesantemente danneggiato dagli effetti della pandemia e chi se la passa peggio sono probabilmente gli artisti che si esibiscono dal vivo, bloccati da mesi e costretti ad annullare le date future. Il grido d'allarme, lanciato da diversi musicisti, vede in prima fila Al Bano, che ammette di temere possibili problemi economici. Intervistato dall'Agi, il cantante si fa portavoce della categoria e parla anche della sua situazione personale, spiegando che l'assenza di introiti potrebbe essere un problema, anche vista una pensione inferiore alle aspettative:

Ho calcolato che i miei risparmi mi faranno stare tranquillo per due anni. Se sono in difficoltà io, figuriamoci gli altri. Se le cose continuassero malauguratamente ad andare male e un giorno dovessi vivere di sola pensione non me la passerei tanto bene. Il mio assegno ammonta a 1470 euro al mese, fino a qualche mese fa erano soltanto 1370. Non capisco come sia possibile visto che nella mia vita ho sempre versato i contributi, fin da quando ero contadino qui in Puglia e poi metalmeccanico a Milano.

Al Bano disposto a gesti eclatanti come Sandra Milo

Se quello della pensione sembra essere un problema comune a molti artisti, Al Bano parla soprattutto delle perdite dovute al coronavirus: il cantante ha dovuto cancellare il lungo tour previsto in Russia, Romania, Austria, Germania, Spagna, Cina e Australia.  Con gli incassi, inoltre, finanzia la sua grande azienda agricola, che comprende la produzione di vino, un albergo on ristorante e gli stipendi di ben 50 dipendenti. Al momento, il vino resta la sua unica entrata, anche se l'hotel riaprirà dal 20 giugno: "Ero e resto contrario, le norme per riaprire non mi sembrano garanti di una buona accoglienza ma i miei dipendenti hanno insistito, si sono organizzati in una cooperativa e li gestiranno loro, a me andrà solo una percentuale". Al Bano ha commentato anche il gesto clamoroso di Sandra Milo, incatenatasi a Palazzo Chigi per farsi avere un colloquio con Conte:

Accedere alle stanze del potere dovrebbe essere più semplice, io per ora non ho in mente di incatenarmi, ma se ce ne fosse bisogno non mi tirerei indietro.

La ripresa dei concerti

Se il ritorno dei concerti all'estero al momento resta in forte dubbio, Carrisi ha commentato anche la riapertura di cinema, teatro e spettacoli dal vivo dal 15 giugno, su cui ha parecchie riserve. Le attuali indicazioni che prevedono un massimo di 200 spettatori al coperto e di mille all'aperto sarebbero impossibili da applicare in certi contesti: "Sono in attesa di vedere cosa succederà il 15 giugno, ma mi sembrano regole inapplicabili. Nei miei concerti vengono normalmente circa diecimila spettatori, con un massimo di mille non riuscirei a coprire neanche le spese per i tecnici".

La gaffe sui dinosauri

Infine, un commento sulla ormai famigerata gaffe a Domenica in, dove si è lasciato scappare che "l'uomo che ha distrutto i dinosauri": "Volevo sottolineare la grande forza d'animo dell'umanità ma se è servita a regalare un sorriso a qualcuno in questo periodo così tragico sono comunque contento. Con i miei figli ci siamo fatti delle gran risate con il videogioco nato sul web (‘Al Bano vs Dinos' ndr) in cui sfido con gli acuti di ‘Felicità' i dinosauri'".

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