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Io sono bella di Emma Marrone: Vasco firma un inno rock che convince a metà

Cassa dritta e pedalare: ricomincia così Emma, con “Io sono bella”, un pezzo rock che parte subito con il marchio di fabbrica di una voce graffiante, le chitarre elettriche e una firma speciale, quella di Vasco Rossi, appunto, come ormai è noto, autore, assieme a Gaetano Curreri, Pietro Romitelli e Gerardo Pulli, del brano che è passato per la produzione di Dardust.
A cura di Francesco Raiola
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Emma Marrone (foto di Emilio Tini)
Emma Marrone (foto di Emilio Tini)

Cassa dritta e pedalare: ricomincia così Emma, con "Io sono bella", un pezzo rock che parte subito con il marchio di fabbrica di una voce graffiante, le chitarre elettriche e una firma speciale, quella di Vasco Rossi, appunto, come ormai è noto, autore, assieme a Gaetano Curreri, Pietro Romitelli e Gerardo Pulli, del brano che è passato per la produzione nelle mani di Dario Faini, aka Dardust (e mixato da Pino Pischetola). Ma è inutile guardare alle ultime cose prodotte da Faini, che con “Soldi” e “Calipso” ha messo il punto su un certo tipo di atmosfera, dando una direzione a un nuovo pop italiano, ma questa volta si tiene giustamente più vicino al mood del pezzo, immergendola un po' nella sua elettronica.

Emma sceglie Vasco Rossi e Dardust

Resta da capire quanto questo pezzo sia uno specchio fedele di quello che ascolteremo nel prossimo album della cantante pugliese, che in "Essere qui" anche spingeva ogni tanto, ma che fece il botto con la ballad “Mi parli piano”. Quest’anno Emma festeggia 10 anni di carriera e benché si tende più a giocare col termine popstar quando si fa riferimento a lei, probabilmente lei vorrebbe che il vestito virasse più verso il rock. Vasco Rossi era la persona giusta per confermare questo percorso e la scelta di registrare nel suo Speakeasy Studio è arrivata naturale: “Dopo 10 anni di lavoro è la ricompensa più grande che potessi ricevere” ha scritto la cantante presentando il brano e ringraziando uno dei suoi idoli. Interessante anche il cambio alla produzione: nell’album precedente, infatti, era tutto in mano a lei e al fedele Luca Mattioni, mentre questa volta c’è Dardust che dà una sua direzione al suono, evitando di farsi fagocitare. Ovviamente qui Faini si tiene più vicino all'idea vaschiana di musica, anche se ci mette chiaramente del suo firmando il pezzo con i synth che accompagnano il brano e danno un tocco decisamente più elettronico al tutto (un esempio di firma potrebbe essere quanto avviene al minuto 1.00).

Io sono bella: com'è il nuovo singolo di Emma Marrone

Il brano è una sorta di inno al femminile, un inno cucito addosso a lei, come ha spiegato lo stesso Vasco parlando della scrittura del brano: nel pezzo, infatti, Emma parla dell’importanza di sentirsi bella nonostante le critiche, e soprattutto vuole essere uno schiaffo in faccia al conformismo (“Ti direi, sono stanca di essere come mi vogliono tutti, sono stanca di vivere come vorrebbero gli altri, se vuoi restare va bene, va bene”) o, come dice la nota stampa, è “un’istantanea scattata dagli autori che rappresenta la Emma di oggi: una donna determinata, coraggiosa e libera di essere se stessa”.

Dieci anni di voglia di rock

C’è l’urletto alla fine del verso, un incipit molto vaschiano (“Fammi godere adesso, solo per un istante, io mi accontenterò, e ti amerò durante”), un ritornello che cerca di farsi canticchiare, molto radiofonico e nel complesso un pezzo che lascia un po’ nel limbo soprattutto chi si aspettava un cambio radicale: un brano di "conferma", insomma, per Emma, che ha preferito, in questa prima fase, sottolineare questa sua anima rock che chi la segue conosce bene. Il brano non è un game changer, neanche nella sua carriera, abbastanza prevedibile nel testo e anche nell'andamento generale, buono sicuramente per essere inserito nella parte cantabile a squarciagola di una scaletta futura. Impossibile, però, discutere dell’importanza che la firma del pezzo ha per lei, che si è fatta un bel regalo per i suoi 10 anni di carriera, ma il giudizio resta sospeso in attesa di capire se la sua idea è quella di tentare una strada più “classica” oppure dopo essersi fatta questo regalo, tentare anche strade "meno consumate".

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