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99 Posse Ebbasta [INTERVISTA ESCLUSIVA]

Il successo del video “Tarantelle pe’ campà” visto attraverso gli occhi del campionatore dei 99 Posse, Marco Messina, e quelli del regista dei TheJackaL, Francesco Ebbasta. Con loro abbiamo scoperto qual è stato il segreto di questa sfida vinta e quali sono gli obiettivi futuri di entrambi le formazioni.
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Il successo del video “Tarantelle pe’ campà” visto attraverso gli occhi del campionatore dei 99 Posse, Marco Messina, e quelli del regista dei TheJackaL, Francesco Ebbasta.

Una chiacchierata intensa quella con Marco Messina e Francesco Ebbasta, esponenti dei 99 Posse e i The Jackal, intrisa di quella particolare sinergia che ha unito "la voce storica dei centri sociali" ed una delle realtà più belle del mondo del web. Sinergia che ha dato alla luce il videoclip del nuovo singolo dei 99 Posse “Tarantelle pe’ campà” che ha letteralmente spopolato in termini di condivisioni. Il video vede alla regia Francesco Ebbasta e i TheJackaL alla produzione. Come loro nessun altro sul territorio, i “Cattivi Guagliuni” del raggamuffin non potevano scegliere di meglio per continuare la produzione dei loro video d’autore, iniziata già dopo il 1998, che annovera registi come Enrico Ghezzi e Abel Ferrara. La collaborazione con Caparezza nel brano viene trasformata in video in una sequenza originale e divertente, dove il rapper molfettese si ritrova a vestire i panni del macellaio di un piccolo supermercato di provincia.

http://vimeo.com/34708405

Marco Messina, anima romantica dei 99 Posse

Marco Messina è il campionatore del gruppo, lui è un ingegnere musicale a tutto tondo, che ben completa il basso di Massimiliano Jovine e quel mitragliatore vocale che è Luca “Zulu” Persico. Nell’intervista si è definito un romantico, lui, che è davvero un piacevole interlocutore, sebbene sia palesemente arrabbiato con questa povera Italia, che è riuscita a togliere anche il diritto di sognare alla sua gente.

GMD : Come mai la voce storica dei centri sociali ha deciso di puntare su una giovane promessa del web per il proprio videoclip?

MM: E' molto semplice. Abbiamo visto i loro progressi fatti con i loro video online, ci piaceva il loro modo di lavorare e quindi abbiamo pensato che potevano fare un buon lavoro con "Tarantelle pe' campà", come di fatto poi è stato.

GMD:  Il ritorno musicale dei NoveNove è accompagnato anche da una produzione video decisamente più d’autore rispetto al passato: da Abel Ferrara, il narratore della redenzione, a Francesco Ebbasta, pungente e scanzonato regista emergente. Sono cambiate le necessità nel raccontare la realtà?

http://www.youtube.com/watch?v=FW5Rk1y0Hdw

MM: In realtà noi già dopo il videoclip di Corto Circuito (a destra il video datato 1998), che era il classico video dove c'è il playback, dove si fa finta di suonare, il classico video come quelli di Mtv per intenderci, cominciammo ad annoiarci e a fare delle vere e proprie ministorie. Non era quello che volevamo, non era il nostro stile, nonostante il video fosse ben fatto, non ci rispecchiava. Da lì nacquero i vari L'Anguilla, Stop That Train, il video di Amerika che fu girato da Enrico Ghezzi. Credo che Tarantelle pe' Campà e Cattivi Guagliuni si vadano a inserire in quel solco lì, perchè non ci piacciono i videoclip canonici, dove ci sono quattro scemi che cantano in playback.

GMD: Si dice che un ciclo duri all’incirca dieci anni. Il tempo che i NoveNove sono stati lontani dalle scene. Vent’anni fa c’era la Pantera, oggi il Precariato, il Movimento Occupy, i NoTav. Quando c’è da lottare ritornate con un disco, quindi significa che per dieci anni siamo stati tutti bene?

MM: In realtà no. In questi dieci anni si è preparato, giorno dopo giorno, l'orrore che stiamo vivendo adesso. Noi ci siamo rincontrati per caso, in un concerto a Piazza Del Gesù dove si raccoglievano fondi per aiutare gli studenti dell'Onda arrestati durante una manifestazione. Credo, però, che alla fine non è stato proprio un caso, anche se c'era questo movimento per recuperare denaro per un supporto legale nei confronti di queste persone, quando ci siamo rivisti, c'era quella sensazione simile a  quando si spegne un fuoco sulla spiaggia e la brace resta sotto la sabbia. Stavano emergendo una serie di cose e forse per questo siamo tornati. Non c'è mai stata però la dichiarazione tipo"Ok, adesso vogliamo tornare!". Dopo quel concerto, pensavamo fosse un delitto tenere nascosto in un cassetto quel potente megafono che è il nostro gruppo per denunciare quello che di sbagliato c'è intorno a noi.

GMD: 99 Posse-Caparezza-Ebbasta. Quali sono gli ingredienti di questo trio vincente?

MM: La fase del brainstorming, quella è stata sicuramente la parte più avvincente dell'intero progetto dove siamo stati a stretto contatto con i The JackaL per organizzare le idee. Un giorno di riprese nel supermercato, dove c'era solo Caparezza, un giorno a Piazza Plebiscito dove ci siamo divertiti molto per la scena del rapimento. La cosa che mi ha più colpito, essendo io un romantico, quando sono arrivato sul set è stato ritrovare nel ruolo dei due politici, Marco Mario De Notaris e Giovanni Ludeno, due carissimi amici nonché attori teatrali, che non sapevo fossero stati coinvolti nel video. La cosa più bella è questa: tante realtà che si uniscono, dalla musica al teatro passando per i TheJackal. Un'unione tipicamente underground che ha prodotto un lavoro bello, di altà qualità e che sta andando benissimo in rete. Putroppo non abbiamo passaggi televisivi perchè trattiamo di argomenti ostici.

GMD: Il video mostra chiaramente la volontà di costringere i nostri politici a vestire i panni di un italiano medio, costretto a fare "tarantelle pe' campa'" ovvero salti mortali per vivere. In molti hanno visto una singolare somiglianza di Scilipoti con l'ultimo politico messo a sedere alla tavola di Patrizio Rispo. Una provocazione voluta?

MM: Non ce la vedo la somiglianza con Scilipoti. Però ci tengo a dire una cosa: molte persone che conosciamo non hanno bene interpretato il nostro messaggio. Noi non pensiamo affatto che queste persone (i politici, ndr) si possano ravvedere, noi vogliamo applicare nei loro confronti la legge del contrappasso come nelle comunità zapatiste. Se tu fai un reato in un villaggio zapatista, sarai obbligato a dare una mano, a prestare il tuo lavoro per far recuperare il danno che hai inflitto tu stesso a tutta la comunità. Ci vorrebbe la regola del contrappasso anche in Parlamento e non ci vuole molto per capire che abbiamo tantissimi italiani che stanno facendo dei salti mortali per vivere dignitosamente. Oggi stiamo malissimo, fino agli anni '90 c'era la possibilità di un italiano medio almeno di sognare, cioè di sognare una posizione migliore, un obiettivo migliore, che poteva essere una vacanza, lo stesso lavoro, una casa più bella. Oggi questo non esiste più, la gente non è più messa nelle condizioni di sognare, non lo può fare più. Ti faccio un esempio, l'attuale Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è figlia di operai, ai nostri giorni un figlio d'operaio non potrà mai diventare un Ministro. Adesso il concetto della scalata sociale è impossibile. Hanno tolto alla gente la possibilità di sognare, di sognare di poter migliorare e facendo questo la gente va al manicomio. In conclusione, per noi non c'è possibilità di redenzione per certi politici, uno come Scilipoti oppure uno come Cosentino non possono essere redenti. Sono dei pezzi di m****, e in quanto tali, non cambieranno mai.

GMD: Quale sarà il prossimo obiettivo dei "Cattivi Guagliuni"?

MM: I nostri progetti futuri sono sicuramente quello di completare il nostro tour, saremo a Taneto di Gattatico il 20 gennaio, a Brescia il 21, ci sono due date a Torino, saremo al Teatro Mediterraneo di Salerno (consigliamo il sito ufficiale oppure la loro pagina Facebook per tutte le info complete, ndr) e, adesso, stiamo pensando al terzo singolo accompagnato da un videoclip. Sicuramente il nostro obiettivo è continuare a fare cose di qualità, cercando di coinvolgere persone come appunto Abel Ferrara oppure i TheJackaL.

Francesco Ebbasta, lo "sciacallo" del web

Francesco Ebbasta è il regista dei TheJackaL, ma è impossibile non ricordare che gli sciacalli del web sono mitologici, un corpo a tre teste formato da Alfredo Felco, un maestro negli effetti speciali, e da Ruzzo Simone, che dei TheJackaL  è il volto, protagonista di episodi virali come Io sono molto leggenda e Dov’è Napoli (Where the hell is Monnezza, nonché seguitissimo internauta perso nei meandri della rete nella web series Lost in Google. Per il regista, la naturale collocazione del gruppo è ovviamente il mondo del cinema ma, vista la tendenza, non è da escludere il contrario: sarà il cinema a bussare alle porte del web. Ed in questo caso, le chiavi sono nelle loro mani.

GMD: Il plot narrativo di “Tarantelle pe’ campà” mostra una semplicità che disarma, coniugando benissimo intrattenimento e denuncia. Come fa uno sciacallo a partorire un’idea simile?

FE: Il paese in cui viviamo è generoso di spunti di tipo "problematico", ma questo non può e non deve impedirci di raccontarli in un modo diverso dal solito. Siamo stati felicissimi di prendere parte al progetto con i 99 Posse, l'idea rispecchiava perfettamente lo stile Thejackal: attualità, fiction. Sembra voler dire "qui c'è un problema" e noi ve lo stiamo raccontando perchè lo senta più gente possibile.

GMD: 99 Posse-Caparezza-Ebbasta. Quali sono gli ingredienti di questo trio vincente?

FE: 99 Posse, Caparezza, Thejackal. Questa è stata la formula magica! E' stata un'esperienza molto interessante, una scommessa in quanto a tempi di produzione, vinta anche grazie a tutti i ragazzi che ne hanno preso parte, dal trucco alla fotografia fino agli stessi artisti musicali, che sono sempre stati disponibilissimi, davvero in gamba. Un'esperienza da ripetere.

GMD: Partiti nel 2005, oggi a quasi 7 anni di distanza, avete già messo molte tacche sulla cintura. Dove e quanto possono spingersi ancora i TheJackaL?

Noi speriamo di fare il giro completo della cintura, abbiamo tantissimo da provare ancora e da imparare.

GMD: Parliamo di Lost In Google. Tutti attendono la seconda puntata, ci puoi dare qualche anticipazione?

Ci abbiamo messo un pò, è vero. La natura del progetto è particolare del resto. Bisogna aspettare i commenti degli utenti, poi scrivere la puntata ed infine girarla. Credo però che questo secondo episodio sia di gran lunga superiore al primo, ne siamo molto fieri. Stiamo tra l'altro collaborando con un abile sceneggiatore, Fausto Rio, che ci ha aiutato a mettere insieme i commenti più disparati per cercare di dare un senso maggiore al plot. E poi c'è il lavoro di postproduzione di Alfredo, che per questo episodio ha deciso di superarsi. Per la serie datemi un pc e vi creo il mondo!

GMD: In un momento in cui alcune web star cominciano a migrare verso i media tradizionali (Clio MakeUp su RealTime, Willwoosh con il Cinepanettone, LaMenteContorta a Le Iene, Freaks – la web series premiata al Roma Fiction Fest, NonApriteQuestoTubo a Radio Deejay), vedi nei TheJackaL una naturale collocazione nel mondo del cinema?

FE: Sì, vogliamo vederlo. Ma abbiamo visto talmente tanti cambiamenti in questi anni, che non è da escludere nemmeno l'inverso: la collocazione del cinema nel mondo del web.

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