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Festival di Sanremo 2020

8 marzo di Tecla Insolia, il testo e il significato della canzone

Si chiama “8 marzo” la canzone di Tecla Insolia, una delle concorrenti della Categoria Nuove proposte del Festival di Sanremo. Tecla Insolia si giocherà la possibilità di vincere Sanremo con una canzone che ha un tema importante: “Parla delle donne e della loro forza nell’affrontare la vita di ogni giorno”.
A cura di Redazione Music
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Tecla Insolia
Tecla Insolia
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Tecla Insolia è una delle finaliste della categoria Nuove proposte del Festival di Sanremo 2020. La cantante è approdata sul palco dell'Ariston dopo aver vinto Sanremo Young, il talent condotto da Antonella Clerici e dopo aver passato a prima sfida diretta della gara. La cantante ha portato sul apclo un brano intitolato "8 marzo", prodotto da Diego Calvetti e scritta per la parte letteraria sono Piero Romitelli e Rory Di Benedetto, mentre i compositori della parte musicale sono Piero Romitelli, Rory Di Benedetto, Emilio Munda, Rosario Canale e Marco Vito.

Il testo di 8 marzo, la canzone di Tecla Insolia a Sanremo 2020

In fin dei conti la vita è come un viaggio
comincia con un pianto dopo l’atterraggio
facciamo giri immensi e ogni coincidenza che perdiamo
è un nuovo punto di partenza

In fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’otto marzo
e non basta ricordare di una festa
con un fiore se qualcuno lo calpesta
E nelle vene gli anticorpi alla paura
i silenzi che ci fanno da armatura
è resilienza io so la differenza
tra uno schiaffo e una carezza

Siamo petali di vita che hanno fatto un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione

ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita
La verità, siamo candele nella notte
a illuminare mentre la gente chiude porte
nei maglioni lunghi a nascondersi nel niente
dagli sguardi di chi resta indifferente
Abbiamo dato troppo e poco ci è concesso
certe lacrime non chiedono permesso
nello specchio, negando l’evidenza
chiamarlo amore quando è solo dipendenza
Siamo petali di vita che faranno un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione

ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita
se ci crolla il mondo addosso
come sempre ci rialziamo

nonostante a volte “uomo” non vuol dire “essere umano”
per tutto il sangue che è stato versato…
Siamo petali di vita e la violenza non ha giustificazione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione

ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita
In fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’otto marzo
e non basta ricordare di una festa
con un fiore se qualcuno ci calpesta.

Di cosa parla 8 marzo: la spiegazione del significato

È stata la stessa Tecla Insolia a scegliere questo brano che "parla delle donne e della loro forza nell’affrontare la vita di ogni giorno, anche nei momenti più duri" come ha detto lei stessa, che l'ha voluto fortissimamente per il tema trattato. Il testo non lascia dubbi all'idea che aveva chi l'ha scritta: "Non basta ricordare di una festa con un fiore se qualcuno lo calpesta e nelle vene gli anticorpi alla paura i silenzi che ci fanno da armatura è resilienza. Io so la differenza tra uno schiaffo e una carezza" canta Tecla, che del brano dice: "Sono onorata di poter portare un pezzo che parla della forza femminile, sono giovane ma ho già una mia visione sul mondo. Nessuno può decidere cosa dobbiamo fare, dire o essere. Dimostriamo a noi stesse cosa siamo in grado di fare!"

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