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Festival di Sanremo 2019

Zen Circus, un circo lungo 20 anni: “Per Sanremo abbiamo sacrificato il nostro anno di riposo”

Gli Zen Circus sono per la prima volta al Festival di Sanremo, palco su cui sono arrivati dopo una carriera lunga 20 anni, anniversario che festeggiano volentieri sul palco del Teatro Ariston, assieme a un altro appuntamento important, quello dei 10 anni da “Andate tutti affanculo”, album che li ha lanciati definitivamente tra le band più amate del panorama rock italiano.
A cura di Francesco Raiola
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Gli Zen Circus a Sanremo (LaPresse)
Gli Zen Circus a Sanremo (LaPresse)
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C'è un perfetto equilibrio nel titolo della canzone degli Zen Circus, L'amore è una dittatura, con quell'amore che apre e quella "dittatura" che chiude. Da una parte una delle parole più sanremesi della Storia, dall'altra c'è quel senso di libertà che il Circo Zen porta avanti da 20 anni e che ne ha fatta una delle realtà italiane più longeve dell'indie rock italiano (etichetta che serve solo per dare un mood, visto che gli Zen sono folk, sono punk, sono pop etc). Sul palco dell'Ariston festeggiano proprio questi 20 anni, e i 10 da "Andate tutti affanculo" l'album che gli ha dato la spinta definitiva, dopo che già "Villa inferno" aveva suggellato una posizione: "A Sanremo siamo venuti a festeggiare i 20 anni dal primo disco e 10 da ‘Andate tutti affanculo', era l'anno in cui dovevamo riposarci e ci siamo sempre detti ‘Se andiamo a Sanremo, andiamo con un pezzo che deve essere un pezzo con cui rappresentiamo non solo noi ma chi ci ha sempre sostenuti.. Siamo qui per quel motivo" ci dicono dalla terrazza del Teatro Ariston.

Una volta pubblicata la canzone è del pubblico

Quest'anno la loro presenza rientra in un progetto di immissione di nuovi suoni al Festival, non come "quota", ma proprio come sound complessivo, in un contesto che resta però un po' alieno, ma loro non se ne fanno un problema: "C'è sempre quella cosa del ‘Come la prende l'ascoltatore medio?', ma una volta che l'abbiamo fatta la canzone non è più nostra, è di chi la prende e capisce quello che vuole capire".

Al Festival con un pezzo Zen Circus

Quello che è certo, quando si parla di Zen è che "A noi piace complicarci la vita, penso che visto che siamo latori di tutto un segmento di giovani o meno giovani che si sentono rappresentati o non rappresentati, per noi era primario andare con un pezzo che fosse nelle nostre corde, nel quale la gente che già ci conosce potesse comunque identificare una continuità, poi il Festival nasce a prescindere, quindi quale migliore occasione per presentare un pezzo tagliato su di noi in questo contesto, tra l'altro già scritto per orchestra quindi perfetto".

Sanremo è il nostro divertissement

Una carriera lunga vent'anni e avere chi li tratta da esordienti: "Il divertimento è proprio questo, pensa dopo 20 anni sentirsi dire che sei giovane… Ma è successo anche ad altri, penso agli Afterhours, e loro in quel contesto erano ancora più alieni, anche perché oggi la musica indipendente è un dato di fatto, muove economie. Per noi è un grandissimo divertissement essere qui da esordienti con L'amore è una dittatura".

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