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YouNuts dallo splatter al pop: chi si nasconde dietro ai video di Jovanotti e Mengoni

Dal mondo del rap underground al pop nazionale il passo è meno lungo di quello che sembra, soprattutto se Jovanotti ama Salmo e ti chiama per girare uno dei video più belli dello scorso anno. Loro sono gli YouNuts e oggi sono due dei videomaker più amati dalla musica italiana.
A cura di Francesco Raiola
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Le cose poco cupe non li fanno impazzire, che si trovino a girare un video per Salmo o che il committente sia Jovanotti o Marco Mengoni. Però gli YouNuts, marchio dietro cui si celano Niccolò Celaia & Antonio Usbergo, sanno adeguarsi, coscienti che uno splatter come quello di ‘Rob Zombie' (VIDEO) non sarebbe adatto per i grandissimi numeri previsti per ‘Sabato' o ‘Ti ho voluto bene veramente' (VIDEO) e allora plasmano il loro immaginario scuro senza fare sconti e arrendersi alla resa facile, al cantante ripreso mentre canta su un grattacielo, alla mancanza di storia: "Credo che l'ambizione massima di chi fa questo lavoro sia il cinema, quello che in realtà abbiamo sempre cercato noi è quello di convogliare tutto verso una chiave narrativa" ci dice Niccolò al telefono. Sono appena tornati da New York, dove probabilmente hanno girato qualcosa con Jovanotti – come si intuisce dalle loro pagine Facebook -, anche se non hanno voluto dare troppe informazioni, ma importa poco. Sulla loro pagina Tumblr potete trovare i video che hanno girato in questi ultimi anni e farvi un'idea di quale immaginario parliamo. Hanno seguito corsi di cinema e fotografia, ma sono perlopiù autodidatti partiti dal rap, dice Niccolò, che usò le sue capacità per far rientrare nelle spese anche i video del suo primo progetto musicale. L'incontro con Antonio, poi, gli ha permesso di cominciare a vedere la regia di videoclip come un vero e proprio lavoro.

"Il nostro immaginario è vario, abbiamo fatto cose molto diverse, non ci piace fare solo una cosa fissa, adoriamo variare. Il nostro immaginario è tutto quello che raccoglie la cinematografia anni '80/'90, siamo cresciuti con quella idea lì, poi a seconda del brano cerchiamo di creare dei film su quello che abbiamo in testa: sicuramente ci divertiamo con lo splatter (tipo ‘Non sopporto'), ma ci siamo divertiti molto anche a fare quello di ‘Pieno di vita' (VIDEO), anche perché era la prima volta che facevamo una cosa su quel mood là".

Immagine da 'Sabato' di Jovanotti
Immagine da ‘Sabato' di Jovanotti

La nascita nel mondo del rap undeground

Il loro nome è (relativamente) nuovo al pubblico del pop, ma il mondo rap li conosce bene e conosce bene le loro storie che su YouTube hanno milioni di visualizzazioni. Sono corti veri e propri, storie con una trama, che pescano a piene mani da cinema e letteratura, con una regia che predilige spazi ampi, trame notturne o, comunque, grigie, che non si adeguano al piattume che contraddistingue molte delle storie che vediamo ultimamente, anzi, che è ancora in grado di raccontare storie, ché alla fine è quello che i video, che, nonostante i cambiamenti avvenuti nel mondo dei videoclip musicali (da Mtv a YouTube passando per Facebook) devono continuare a fare, dal momento che continuano ad essere uno dei principali mezzi di promozione delle canzoni

"Veniamo dal rap underground: inizialmente facevamo video da 20/30 mila visualizzazioni, erano artisti locali; il primo più grande che abbiamo fatto era quello di Gemitaiz e Madman, ‘Non cambio mai' ed è stato il primo step verso video un po' più grandi. Subito dopo ci ha chiamato Salmo con Noyz Narcoz per fare ‘Rob Zombie' e allora siamo andati sempre crescendo (…). Di base cerchiamo sempre di fare un video filmico, se il budget lo permette e l'artista è d'accordo. Poi, ovviamente, ci sono delle storie un po' più semplici, alcune un po' più strutturate come Pieno di vita. Cerchiamo di fare quelle cose, poi ci sono dei casi in cui l'artista vuole solo dei playback o delle immagini belle".

Immagine da 'Rob Zombie' di Salmo
Immagine da ‘Rob Zombie' di Salmo

Lo splatter e la serialità

‘Rob Zombie' è stato uno dei video di cui si è più parlato in una certa fetta del mondo underground. Girato guardando al cinema splatter, il video di Salmo è il prequel di ‘Non sopporto'; un'idea di serialità che hanno portato con sé anche in queste settimane in cui è uscito il nuovo video di Marco Mengoni ‘Ti ho voluto bene veramente'. Un video da record, che a due settimane dall'uscita conta più di 6 milioni di visualizzazioni e una carica emozionale che va al di là del gusto per l'artista e il pezzo. A Mengoni ci sono arrivati tramite Jovanotti, che ci è arrivato, appunto, a sua volta, tramite Salmo, in un giro che li ha portati ad aprire i cancelli del pop, lavorando con due musicisti che amano sperimentare e mettersi non per forza nelle mani dei soliti noti:

"Per Mengoni ci è arrivata una richiesta, ci siamo messi in contatto con lui e ci siamo trovati bene fin dall'inizio – raccontano, accavallando le voci -. La prima volta ci siamo visti in Islanda. Lui è molto tranquillo, sapevamo che anche nei video precedenti ha sempre tenuto a firmare la regia, scrivere l'idea, però abbiamo fatto una cosa a sei mani e ci siamo trovati molto bene, anche dal punto di vista umano. Anche il suo video di Mengoni, tra l'altro, è abbastanza sporco, figo".

Immagine da 'Ti ho voluto bene veramente' di Marco Mengoni
Immagine da ‘Ti ho voluto bene veramente' di Marco Mengoni

La svolta con ‘Sabato'

Ma la svolta è stata ‘Sabato' (VIDEO), il video di lancio di ‘Lorenzo 2015 Cc', premiato qualche giorno fa al Medimex come video dell'anno. C'è il sesso, c'è la violenza, c'è l'oscurità della notte alternata alle luci di un luna park – luogo molto letterario, come piace a Lorenzo che chissà se ha letto e apprezzato George Saunders -, c'è un video che, visto il successo, chissà se hanno capito tutti: forse distratti dal sound del pezzo non hanno compreso appieno ma ha caratterizzato bene anche un testo abbastanza scuro. Il video, ci dicono Antonio e Niccolò avrebbe potuto essere tranquillamente un video di Salmo: "Anzi, Lorenzo ci ha chiamato apposta per dirci ‘Fate quello che avete sempre fatto con Salmo'":

"Alcuni artisti e chi gli cura l'immagine sono restii a quell'immaginario, ma semplicemente perché non c'è coerenza con il tipo di comunicazione. Però dipende, perché ad esempio, quando abbiamo fatto ‘Sabato', Jovanotti ci ha dato carta bianca e alla fine è venuta fuori una cosa che ha un peso narrativo più particolare. Il premio al Medimex è stato molto bello anche perché nessuno, 2 anni fa, pensava che Lorenzo potesse fare un video del genere, bello crudo. Ed è interessante vedere un artista pop, molto pulito come Lorenzo che abbina un video così forte".

L'importanza del budget: da Olbia agli Usa

E proprio Jovanotti ha chiamato i due per dare forma a ‘Pieno di vita', ultimo singolo di Lorenzo, che continua sulla scia letteraria e sebbene con più luce, racconta una storia di violenza e morte che però vede una speranza in un bambino (il significato del video abbiamo provato a spiegarlo qua). Il budget maggiore, ovviamente, gli ha dato un margine più ampio di movimento. In una vecchia intervista raccontarono di come, durante alcune riprese in Sardegna avessero preso due piccioni con una fava: ad Olbia, infatti, si erano ritrovati a girare due video quando erano là per uno, sfruttando anche alcune caratteristiche del posto per portare l'America in Italia: ‘Perché lì ci sono delle ambientazioni che ricordavano gli scenari americani’. Si fa di necessità virtù e talvolta il budget più basso stimola la creatività, ma poter andare in Islanda per avere ambientazioni islandesi e a New York per averne di newyorkesi ha i suoi vantaggi.

Immagine tratta da 'Pieno di vita' di Jovanotti
Immagine tratta da ‘Pieno di vita' di Jovanotti

Insomma, quel budget maggiore aiuta anche la loro visione scenografica, da momento in cui amano ambientare i video in location che non immergano lo spettatore nella via che possono trovare scendendo da casa per andare a fare la spesa: "Non ci piacciono le architetture italiane, spazi che non abbiano richiamo a spazi che vediamo mentre camminiamo. Gli spazi ampi sono un valore aggiunto a livello fotografico, poi li puoi alternare alle immagini strette e rischi di non avere respiro".

‘Limitarsi a un genere annoia'

Quale sarà il loro prossimo video non si sa, di certo proseguiranno a lavorare con Jovanotti e con Mengoni, dal momento che quello di ‘Ti ho voluto bene veramente' era solo il primo capitolo di una storia più lunga. Oggi gli YouNuts sono usciti dal ‘genere' per esplorare mondi che forse fino a qualche anno fa erano lontani, ma di cui ‘Sabato' ha drasticamente ridotto le distanze

È stato qualcosa che ci ha aiutato. Noi ci pensavamo, il rap ci ha cresciuto, però spesso limitarsi a un solo genere annoia, ti standardizza, quindi entrare in contatto con un altro tipo di pubblico è bello è stimolante".

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