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X Factor 2015, il futuro di Giosada guardando il passato: il peso del fattore Mengoni

Giosada è il vincitore dell’edizione 2015 di X Factor e ora comincia la sua vera e propria carriera discografica che guardando al passato potrebbe portargli qualche soddisfazione. Basta superare il fattore Mengoni.
A cura di Francesco Raiola
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Foto LaPresse
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A Elio era capitato di vincere solo una volta, grazie a Nathalie nel 2010 e le voci e i bookmaker dicevano che anche questa non sarebbe stata l'edizione giusta per tornare a portare uno dei suoi artisti alla vittoria. Giosada è bravo, si pensava, ma erano gli Urban Strangers quelli che erano riusciti a tenere alta l'attenzione e quelli che, onestamente, avevano l'inedito migliore, ma forse meno spendibile sul mercato discografico italiano. Erano quello che lo scorso anno rappresentava Madh e che Fedez aveva visto battuto, però, da uno dei suoi, quel Lorenzo Fragola più vicino alla tradizione nazionale, come si è visto anche successivamente. Alla fine però il ragazzo barese è riuscito ad avere la meglio e da oggi, per almeno un anno – fino, cioè alla prossima edizione – avrà la possibilità di far vedere quello di cui è capace.

La difficoltà dei secondi: gli Urban Strangers

Per gli Urban Strangers, invece, non sarà facile, stando, almeno all'esempio delle edizioni precedenti dove solo Giusy Ferreri, arrivata seconda nella prima edizione, è riuscita a raggiungere livelli di vendita e attenzione che le permettono di stazionare tra le voci più amate, riconosciute e vendute del Paese. Lo stesso Madh, dopo aver fatto capolino in top 10 è un po' scomparso, anche a causa di un genere che guarda più all'estero che al nostro Paese.

X Factor: il fattore Marco Mengoni

Neanche quest'anno, però, c'è da dire, era presente un Marco Mengoni, un personaggio, cioè, in grado di prendersi il palco e il pubblico fin dalla prima esibizione. E proprio il cantante di Ronciglione è uno dei pochi talenti usciti dai talent in grado di gravitare nel gotha della musica italiana, grazie al suo talento e alla capacità di stare sempre un passo avanti anche nella costruzione di un percorso che vede nella musica il suo più importante – ma non l'unico – fattore. X Factor non è ‘Amici', e i suoi talenti non fanno i numeri del talent della De Filippi, ma è vero che hanno uno spazio, anche televisivo minore e deve ringraziare proprio Mengoni se è riuscito a non perdersi e a tenere alta l'attenzione. Insomma, Mengoni è stato un bene per la trasmissione, ma forse resterà un limite per tutti i partecipanti futuri, dal momento che è lui l'artista a cui si tornerà sempre ogni volta che finirà un'edizione. E non potrebbe essere altrimenti.

I vincitori delle edizioni precedenti

A parte le prime due edizione, infatti, che hanno visto vincere rispettivamente gli Aram Quartet, band naufragata poco dopo dando il via alla carriera solista di Antonio Maggio, scomparso un po', a sua volta, dopo la vittoria di Sanremo Giovani, e Matteo Beccucci, è stato proprio l'autore di ‘Guerriero' a dare una spinta fondamentale al programma, permettendo a chi è arrivato dopo di godere comunque di buoni risultati. Oltre a Nathalie, infatti, che forse ha sofferto un po' della vittoria avvenuta subito dopo quella di Mengoni, ancora oggi sentiamo parlare di Francesca Michielin, che dopo essere stata l'unica italiana a partecipare alla colonna sonora di SpiderMan, si è ritrovata quest'anno con un paio di singoli tormentone come ‘L'amore esiste' (nella top ten dei video più visti dagli italiani in questo 2015) e ‘Battito di ciglia' tratti dall'ultimo album ‘di20'. Nel 2012, invece toccò a Chiara (Galiazzo) aggiudicarsi la competizione: anche lei ormai è un nome conosciuto anche grazie alle due partecipazioni al Festival di Sanremo nel 2013 e nel 2015 e a due album già pubblicati. Il 2013 fu l'anno di Michele Bravi, che dopo un periodo difficile seguito a quella vittoria è tornato come youtuber famoso e con un album che rinnegava un po' il suo passato talent, guardando all'estero.

Il futuro di Giosada

Giosada, non ce ne voglia, a primo impatto non è Mengoni, ma questo non vuol dire che non riesca a ritagliarsi uno spazio. Dovrà, anche lui, affrontare le difficoltà di rapportarsi con grandi numeri e una major, la Sony, cercando di rimanere con i piedi per terra e dandosi una prospettiva giocata su più fronti. Di certo c'è che deve sicuramente lasciare stare l'idea post hardcore dei suoi Waiting for better days (uno dei gruppi di cui ha fatto parte), e continuare su un fronte più mainstream che ha nel percorso del talent le sue basi. E in bocca al lupo agli Urban Strangers, una boccata di novità (almeno per quel mondo).

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