WikiLeaks e Lady Gaga: politica e pop ancora a braccetto

In queste ore, durante le quali non si fa che parlare dello scandalo WikiLeaks e delle sue ripercussioni a livello mondiale, sembra strano parlare di un collegamento tra il mondo della politica e quello della musica, eppure in più di un'occasione anche in passato queste due realtà sono andate di pari passo.

Nel caso WikiLeaks, abbiamo visto come sia stata la musica di Lady Gaga a rendere possibili le copie dei file che ora sono state pubblicate e rese note a tutto il mondo, con la conferma da parte di funzionari statunitensi dei famosi festini di Berlusconi a base di bunga-bunga.

Ma anche in passato alcuni grandi nomi della musica pop sono stati affiancati ad eventi epocali, segnando così dei binomi davvero indimenticabili per certi sensi. Durante la crisi che portò gli Stati Uniti alla guerra in Iraq, sollevò molte polemiche un intervento delle Dixie Chicks, cantanti country fortemente contrarie alla politica di Bush tanto da essere ancora oggi ricordate per tale intervento.

In ambito europeo, invece, è innegabile come Achtung Baby degli U2 sia inesorabilmente legato al periodo della caduta del muro di Berlino avvenuta proprio l'anno prima della registrazione di questo album che la band irlandese decise di incidere proprio nella città tedesca recentemente unificata.

Sempre gli U2 sono gli artefici di un brano che rimarrà per sempre legato ad un evento tragico della storia nord-irlandese: si tratta di Sunday Bloody Sunday, canzone composta proprio per commemorare le vittime del massacro compiuto da parte dei soldati inglesi su una folla di manifestanti pacifisti irlandesi nella città di Derry.

L'elenco potrebbe continuare ancora a lungo, a dimostrazione di come la musica sia davvero una parte integrante della vita di tutti noi, persino in occasione di eventi epocali come quelli che si stanno vivendo in questi anni.