Whitney Houston come nel film “The Bodyguard”, perseguitata e minacciata
Non è stata solo la trama del film The Bodyguard, che l'ha resa famosa come attrice a livello internazionale, ma anche quella della vita reale di Whitney Houston in un lasso alquanto lungo di tempo, ovvero quello di maggior splendore della sua carriera. Stiamo parlando del decennio che va dal 1988 al 1999, quando l'FBI la seguiva e proteggeva, anche a causa di fan non proprio discreti. Un fascicolo ben fornito di segnalazioni e anche di una tentata estorsione di 250.000 dollari, oltre a lettere minatorie di ogni tipo, molte provenienti da ammiratori ossessivi e ai limiti dello stalking.
Un fan nel Vermont le inviò più di 70 lettere nell'arco di 17 mesi, tra le quali una che diceva: "Ho provato ad ignorare cosa provo per lei. Dopo cinque mesi dovevo fare qualcosa e allora ho iniziato a scrivere queste lettere". Poi, nella stessa lettera, ammise anche di aver pianificato di rendere pubblico il suo amore a mezzo stampa, sebbene fosse spaventato all'idea di danneggiare la reputazione della sua eroina. Nonostante gli innumerevoli tentativi di arrivare alla star, l'FBI non ha mai ritenuto infranta nessuna legge e nemmeno mai riscontrato maltrattamenti fisici ai suoi danni.
La morte a soli 48 anni in una vasca da bagno dell'hotel nei pressi del teatro dove si sarebbero tenuti il giorno dopo i Grammy Awards 2012 fu attestata come causa di abuso di droghe e alcool, e il caso archiviato con un improvviso attacco di cuore. Un cuore che ha smesso di battere per un momento anche nell'intero mondo della musica, rimasto orfano di una delle voci più belle del panorama internazionale.