Vittorio Sgarbi e Al Bano fischiati al concerto per Franco Battiato: “Andiamo via così siete felici”
"Invito al viaggio", la serata evento tutta dedicata a Franco Battiato, in scena all'Arena di Verona, è stata qualcosa di più ricco ed eterogeneo possibile. Così come avrebbe voluto proprio l'artista scomparso il 18 maggio, così come è stato del resto voluto dai suoi collaboratori più stretti. In questo cast ricco, c'erano anche Al Bano e Vittorio Sgarbi, entrambi amici di Franco Battiato, che sono stati però fischiati amaramente dal pubblico presente (tutto esaurito: più di 6 mila persone). Così come sono saliti sul palco, i due sono andati via lasciandosi dietro tanta amarezza.
L'amarezza di Vittorio Sgarbi e Al Bano
Una salva di fischi ha accompagnato i primi passi di Vittorio Sgarbi e di Al Bano sul palco dell'Arena di Verona. Imbarazzato, il cantante di Cellino San Marco ha preso la parola per primo: "Vorrei dedicarvi un sonetto, vorrei dedicarvi una poesia, vorrei fare tante cose di quelle che avevo in mente di fare, ma la miglior cosa è che io me ne vada così come sono arrivato". Anche Vittorio Sgarbi ha preso la parola ma solo per dire: "Saluto mia sorella e tanto mi basta, e a quelli che mi insultano dico "siate felici"."
Il concerto evento
Un peccato, perché Franco Battiato è stato il più pop tra gli artisti italiani degli ultimi 50 anni. E, in effetti, erano in tanti e i più disparati artisti: Gianni Morandi e Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e Morgan, Jovanotti e Saturnino, l'allieva Alice, Vasco Brondi, Francesco Bianconi, i Subsonica che al Corriere della Sera hanno ricordato: "Abbiamo avuto l’onore di essere stati scelti da Battiato come ospiti di un evento da lui curato. Arrangiammo alcuni suoni brani e lui cantò con noi alcune nostre canzoni. Quella giornata toccammo da vicino tutta la sua disponibilità e dolcezza". E Vasco Brondi: "Abbiamo in comune l'essere tutti debitori di Battiato. Ha condiviso con noi la sua ricerca non solo musicale ma anche spirituale, il suo transito terrestre insomma, come lo chiamava lui".