Virginio, dopo il successo con la Pausini si dà al pop internazionale con ‘Hercules’
Esce allo scoperto Virginio Simonelli – che per la musica ha troncato il cognome rimanendo semplicemente Virginio – dopo che per un po' ha lavorato molto dietro le quinte, come autore per alcuni degli artisti italiani più famosi. Eppure la sua carriera era stata lanciata dalla vittoria ad Amici, nel 2010, quando la scuola della De Filippi sta ancora finendo di oliare i meccanismi che la porteranno a essere la più grande fucina di successi commerciali di questi ultimi anni (da Alessandra Amoroso e Emma a Moreno, Dear Jack e The Kolors, passando per Valerio Scanu e Marco Carta). Una vittoria che gli dà le prime soddisfazione – dopo un passaggio sanremese nel 2006 di cui in pochi si ricordano – e che pian piano lo hanno portato a specializzarsi come autore, prima di tornare in superficie con una veste nuova.
Il video di Hercules, pop che guarda all'estero
Ieri, infatti, Virginio ha presentato ‘Hercules', un pezzo che anticipa il suo nuovo album. La canzone ha il sapore internazionale fin dal luogo di produzione, gli Stati Uniti, dove il ragazzo ormai è di casa, ma l'abbattimento dei confini lo si nota direttamente dalla lingua scelta dal cantante, che con l'inglese insegue un po' quella che è la nuova moda delle produzioni pop italiane giovani, che cercando di darsi vedute che possano essere più ampie. Lontano dal pop a cui siamo abituati a sentire ascoltando i brani da classifica, il pezzo di Virginio insegue gli standard internazionali, resi possibili anche dalla collaborazione con Andy Marvel (già autore per Jason Derulo, tra gli altri) e Dimitri Ehlrich e la produzione di Corrado Rustici tra i più noti della discografia italiana (dai Negramaro a Ligabue, passando per Noemi, Bocelli e Elisa).
Ho scritto “Hercules” a New York a luglio di quest'anno insieme a due autori americani, Andy Marvel e Dimitri Ehlirch, con i quali è nata una grande alchimia. E con la sua mano Corrado Rustici ha saputo poi dare al brano un vestito per me davvero potente. (…) Cantarlo in inglese è stata una scelta naturale anche perché è la lingua in cui l'abbiamo scritto. E il coro gospel esprime quella parte di me che ha sempre amato il soul.
Il significato di Hercules
Internazionalizzazione, quindi, e cosa c'è di più internazionale dell'amore? E ‘Hercules', che parte con un coro gospel, appunto, gira proprio attorno all'amore. Insomma, non parliamo di rivoluzione, certo, ma di un testo che dice che lui l'amerà fino alla fine, fino all'eternità, anche contro un leone nella sua tana o, epr usare le parole del cantante ‘la forza e della tenacia che può avere una persona che ama, che si spinge anche nella tana del leone pur di lottare per quello in cui crede al punto di sentirsi più forte anche di Ercole, metafora su cui gioco nel titolo'.
I couldn’t love you harder even if it’s hurtin’ me. I couldn’t love you stronger if I was Hercules (‘Non potrei amarti più forte anche se mi fa male. Non potrei amarti più intensamente anche se fossi Ercole')
La collaborazione con la Pausini e l'internazionalizzazione
L'incontro con gli States è avvenuto grazie alla sessione di co-writing con autori americani resa possibile da Roberto Mancinelli della Sony, scrivendo direttamente in inglese, un'esperienza che si affianca a un processo che lo ha già visto ottenere il successo internazionale grazie a Laura Pausini. Virginio, infatti, come detto, è stato autore per alcuni cantanti italiani, come Francesca Michielin, Raf, Chiara e soprattutto Laura Pausini che lo tiene molto in considerazione, chiamandolo a duettare con lei all'Arena di Verona sulle note di ‘Dove resto solo io', scritta da lui e scegliendo la sua ‘Limpido' come uno dei singoli estratti dal best of. Il pezzo, cantato in coppia con Kylie Minogue è stato uno dei suoi ultimi successi e ha proiettato il ragazzo in una dimensione internazionale che ora cerca di sfruttare con una produzione di caratura, in attesa di avere maggiori informazioni sul lavoro più ampio di cui ancora abbiamo poche notizie.