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Vasco Rossi sulla legalizzazione degli stupefacenti: “sarebbe riduzione del danno”

Querelle pubblica sul tema della legalizzazione di stupefacenti tra Vasco Rossi e Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento antidroghe della Presidenza del consiglio.
A cura di Andrea Parrella
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Vasco Rossi compie 60 anni

Vasco Rossi ancora al centro dell'attenzione, con l'episodio successivo della sua polemica con Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento antidroghe della Presidenza del consiglio. Il rocker emiliano, da poco riappacificatosi con Ligabue, prosegue nella sua lotta alla liberalizzazione delle droghe. Ha affermato: "La legalizzazione degli stupefacenti rientra nella cosiddetta politica di riduzione del danno".

La risposta del medico, giunta tramite una lettera, non si è fatta attendere:

 «Per il nostro Dipartimento i tossicodipendenti sono prima di tutto persone e poi dei malati che devono trovare comprensione, accoglienza, ma soprattutto cure adeguate e il più tempestive possibili. In Italia ci sono più di 500 servizi pubblici e mille comunità terapeutiche, che forniscono assistenza gratuita e di alto livello a oltre 180 mila persone. Come vede le alternative immediate allo spacciatore esistono, così come alla legalizzazione, che non farebbe altro che far aumentare i consumi, senza affrontare il problema»

Per concludere Vasco Rossi, concentrandosi su alcuni punti specifici della lettera, ha dato una sferzata decisiva alla tenzone:

«Esimio Signore, la informo che i suoi colleghi di governo continuano a sbattere in galera quelle che lei definisce persone malate e bisognose d’aiuto, come fossero dei criminali autentici. Il pensiero proibizionista non solo fa gli interessi della malavita ma costringe i malati, come li definisce lei, a rubare per comprarsi una dose a prezzi altissimi, e a prostituirsi. Non accetto certo lezioni di vita o di morale da lei, nè da nessun altro dei suoi compari»

Il cantante di Zocca si sofferma su un tasto delicato del nostro apparato legislativo. La questione è annosa e ci fa piacere sapere che il Blasco tenga alto il profilo delle sue esternazioni sul web, così che queste non si limitino a diventare strumento per attacchi a colleghi ed amici: come dimenticare il licenziamento pubblico del chitarrista Maurizio Solieri?

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