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Vasco Rossi racconta la sua vita spericolata: “Ero sicuro che sarei morto giovane”

In un’intervista a Rolling Stone, Vasco Rossi parla del suo prossimo tour e della sua vita spericolata, di come non si aspettasse di vivere fino a questa età e di come è stata dura doversi riprendere.
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Manca poco al nuovo tour di Vasco Rossi che partirà dal San Nicola di Bari il 7 e 8 giugno e lo vedrà impegnato in 14 live per un totale di 8 città. E questo mese il Komandante torna a parlare dalle colonne di Rolling Stone che gli dedica la copertina del numero di maggio che uscirà il 12. Quella del cantante è una lunga chiacchierata col direttore del mensile Massimo Coppola, che tocca la sua musica, il tour oltre ad aspetti privati della sua vita, di una vita spericolata bruciata molto presto e del momento in cui ha dovuto decidere come continuare, passando anche il più classico dei vuoti dello scrittore: due anni, per la precisione, in cui Vasco non riusciva a scrivere, prima di una nottata magica in cui ha scritto più di dieci canzoni

Non è tanto importante quanto vivi ma come. Io spingevo molto sull’acceleratore. Non dormivo mai. Io ho vissuto il doppio di vita. Bruciavo la candela da tutte e due le parti.  E allora, dopo la vita spericolata, mi son trovato lì a cercare di capire che cazzo fare. Ho passato due anni a non riuscire a scrivere canzoni. Poi, come un miracolo, in una notte ho scritto una decina di canzoni – Lunedì, Domenica lunatica… Mi son messo a giocare e scherzare e sono uscite le canzoni nuove. Ho dovuto ritrovare la voglia di scrivere per gioco. Io scrivo le canzoni per gioco, faccio i dischi per scherzo, poi salgo sul palco e faccio sul serio

Canzoni usate a mo' di diario, dove appuntare quello che gli succedeva un diario, un blog ante litteram in cui ha raccontato, dice, tutto quello che vedeva e gli "stava sul cazzo". Vasco si lascia andare ad alcune confessioni, come quella per cui non immaginava di riuscire ad arrivare all'età attuale:

Ero sicuro che sarei morto giovane. Poi mi son ritrovato vivo ed è stata durissima. E ora mi tocca correre. Io odio correre. È un sacrificio enorme. Ma lo faccio, perché poi sul palco devo spaccare tutto. Son rimasto qui e mi tocca di vedere tutto fino alla fine. È il mio destino e io amo il mio destino

Ed oggi è qui, cambiato rispetto a quegli anni spericolati, molto più "filosofo", autore di tanti cambiamenti, ma sempre attaccato alla musica, alla sua musica, in grado di fargli dimenticare le cose brutte. Ed è la condivisione delle sue paure con chi lo ama che gli rende tutto più semplice

Devo prendermi poco sul serio. Il fatto è che, rimanendo vivi, arriva la consapevolezza. A tonnellate. Quando comincia la musica poi tutto torna. Non so spiegarti, non so cosa succede, ma tutto torna. È un viaggio, butto fuori tutto, anche le paure e le debolezze. Quando cominci a condividere le tue paure e scopri che c’è un altro che ha la stessa paura, allora stai meglio. Stai veramente male, quando pensi di averla solo tu

Pochi giorni dopo l'uscita in edicola, poi, Vasco sarà anche nelle radio con il suo nuovo singolo "Guai", quarta traccia del pluriplatino "Sono innocente", musicato dal fido gaetano Curreri, il leader degli Stadio che gli è stato vicino durante gran parte della sua carriera. In attesa, ovviamente, di questo Live Kom015, a cui si sta preparando, nella sua Castellaneta, come sempre, ovvero con tantissima preparazione atletica e le prove assieme al produttore Guido Elmi e alla band con cui sta preparando una scaletta che sarà ancora una volta molto dura. Anche perché se è vero che:

Io scrivo le canzoni per gioco, faccio dischi per scherzo, poi salgo sul palco e faccio sul serio

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