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Vasco Rossi: “Meloni, Berlusconi e Salvini? Dicono favole, come comunisti e 5 Stelle”

Vasco Rossi ha esordito col nuovo tour allo stadio Dall’Ara di Bologna, cantando e parlando di politica, contro i politici che raccontano favole.
A cura di Redazione Music
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Vasco Rossi in concerto allo Stadio Dall'Ara di Bologna (Michele Nucci/LaPresse)
Vasco Rossi in concerto allo Stadio Dall'Ara di Bologna (Michele Nucci/LaPresse)

Vasco Rossi ha dato il la ufficiale al suo nuovo tour che dopo la data zero a Rimini l'ha visto esibirsi a Bologna, in quello Stadio Dall'Ara che lo vedrà cantare altre quattro volte per un totale di 160 mila spettatori, con tutte e quattro le date sold out. Non è una novità per Vasco che è uno dei pochi, in Italia, che può fare quanti sold out consecutivi vuole, regalando, in cambio, un concerto indimenticabile. Tre ore di concerto, come avvenuto anche a Bologna, in cui mantiene il palco dall'inizio alla fine, grazie anche a un repertorio che è ormai parte integrante della Storia musicale e culturale del nostro paese.

Come sempre, però, oltre alla musica, Vasco non fa mancare il suo punto di vista sul mondo e sull'Italia, in particolare con una serie di stoccate bipartisan, che colpiscono sia Governo che opposizione, tutti accusati di raccontare favole al Paese, come ha cantato in "T'immagini": "Meloni, Berlusconi, Salvini cosa dicono? Favole. Ma anche i comunisti e i 5 stelle, favole". "Boccio quasi tutti, della distinzione destra-sinistra non me ne frega un cazzo. Si salva solo Pannella, che non c'è più. I politici ormai non fanno gli interessi di questo Paese, ma i loro interessi personali – ha detto ai giornalisti, come riporta l'Ansa -. Oggi nell'aria c'è una narrazione piuttosto edulcorata di quelli che vogliono raccontare che va tutto bene, perché in realtà si pensa solo al consenso – spiega il Komandante -. I politici dovrebbero occuparsi di risolvere i problemi veri, ma io sento solo favole favole favole

Vasco boccia anche il racconto di un Paese in grado di farsi rispettare all'estero: "Adesso c'è una narrazione di grandeur dell'Italia che non è vera, solo per avere più voti. L'Italia non conta niente nel mondo. Siamo un Paese piccolissimo. È una grazia se siamo in Europa" senza mancare la battuta sull'armocromia e sulla segretaria del Pd Elly Schlein. Ma che sia un provocatore lo spiega lui stesso: "Sono un provocatore. È questo il ruolo dell'artista: provocare le coscienze per mantenerle sveglie". Come sempre sul palco ha raccontato la sua Storia in musica, quella della più importante rockstar del Paese, che, puntualmente, racconta quello che fa come possibile ultimo tour: "v" aprendo anche alla possibilità di fare dieci San Siro consecutivi: "Chi ne fa uno solo? Be'.. ogni artista ha il pubblico che si merita, però si dice che le misure contino…" continua all'Ansa.

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