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Vasco, Ferro, Mannoia: in Italia è caos concerti e parte la polemica per gli stadi aperti

Aprile 2021, oltre un anno di pandemia e di chiusure anche dei luoghi in cui fare e fruire musica dal vivo e ancora non è chiaro cosa succederà questa estate. In attesa del protocollo che il Governo sottoporrà al CTS per capire con quali regole si terranno i concerti, il mondo dei live si muove tra conferme, annunci, rinvii e cancellazioni.
A cura di Francesco Raiola
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Pubblico a un concerto (ph by Andreas Rentz/Getty Images)
Pubblico a un concerto (ph by Andreas Rentz/Getty Images)

Aprile 2021, oltre un anno di pandemia e di chiusure anche dei luoghi in cui fare e fruire musica dal vivo. Aprile 2021, non si sa ancora quali saranno le regole per poter eventualmente portare avanti la stagione estiva, riaprire, seppur in maniera graduale, i club, i palazzetti, i teatri, i luoghi, insomma, dove si possono tenere concerti di media capienza. A guardare quelli che sono gli annunci sembra praticamente che l'anarchia regni sovrana, ognuno fa come vuole, giustamente: si annunciano concerti, altri si confermano, altri si rinviano, altri ancora si cancellano.

Il protocollo per tornare ai concerti

Le regole, ad oggi, dicono che in teoria i teatri, i club e i cinema potrebbero essere aperti nelle zone gialle, con una serie di limitazioni, ma le regole dicono anche che fino al 30 aprile non ci saranno zone gialle, quindi niente. Il Governo sta studiando un protocollo che permetterà alla stagione estiva di poter salvare almeno qualche live, e le indicazioni spingono per la possibilità di portare la capienza a un massimo di 500 spettatori al chiuso arrivando ai 1.000 all’aperto, confermando più o meno quelle che erano state le regole del 2020, quando qualche concerto si riuscì a salvare. C'è anche la proposta di poter realizzare qualche evento speciale più ampio, sull'esempio di ciò che è avvenuto a Barcellona nelle scorse settimane. Spetta al CTS capire se le richieste del Ministro Franceschini siano fattibili o meno e nelle prossime settimane si avrà il responso.

I tour rinviati, da Vasco a Mannoia e Renga

Per ora, però, resta abbastanza scontata l'impossibilità di tenere concerti grandi, quelli da stadio o grandi festival, ma anche tanti artisti che avevano previsto i teatri hanno deciso di rinviarli alla fine dell'anno. Vista l'impossibilità di conoscere i numeri per tempo, quindi, i live delle prossime settimane saltano: mettere su un live e un tour richiede un impegno anche di tempi che rende impossibile lavorare a quelli di maggio, sicuramente, e probabilmente anche giugno. E così Vasco Rossi, l'artista che riunisce il maggior numero di spettatori, rinvia il tour al 2022, ma anche Francesco Renga e Fiorella Mannoia, che avevano concerti previsti in luoghi più piccoli, hanno annunciato il rinvio dei concerti, cercando, nel caso della cantante romana di recuperare con qualche concerto estivo: "Ce lo aspettavamo, purtroppo, ed ora è ufficiale. I concerti nei teatri di maggio sono spostati a dicembre 2021, le disposizioni vigenti non ci consentono di fare altrimenti. Ma stiamo lavorando per fare dei concerti questa estate, dove e come si potrà e secondo le capienze previste dall’emergenza COVID".

L'Arena di Verona conferma, Tiziano Ferro non ancora

A fronte di un'Arena di Verona che conferma alcuni live, come quelli de Il Volo, Emma, Gabbani e Benji & Fede, aumentando le date e rinviando le decisioni della capienza a quando si avranno notizie certe, Tiziano Ferro ha spiegato che tra poco darà maggiori informazioni sul suo tour, in attesa di "risposte che tardano ad arrivare": "Il mondo è sempre sul filo e ci chiede di attendere ancora. A breve notizie sul NOSTRO tour. Stiamo aspettando risposte – in merito a questioni burocratiche – che tardano ad arrivare. E senza quelle non possiamo annunciare ancora nulla. Grazie di cuore per la pazienza. Sarete i primi a sapere". Ma c'è anche chi come l'agenzia OTR continua sulla strada intrapresa lo scorso anno quando fu tra le poche a organizzare concerti di un certo livello e che quest'anno ha organizzato, tra gli altri, il tour estivo di Colapesce Dimartino, tra luglio e settembre.

La polemica su stadi aperti

A complicare il tutto si è messa anche la questione stadi aperti per gli Europei, che rischia di creare un'altra frattura interna alle diverse categorie. Il Governo, infatti, ha dato il via libera per avere negli stadi un pubblico pari al 25% della capienza totale, con una serie di regole da rispettare che, comunque, non impedirebbe a migliaia di persone di ritrovarsi sia dentro che fuori dallo stadio in situazioni a rischio. "È evidente che siamo di fronte ad una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il CTS, per consentire quest’estate eventi musicali con mille o poco più persone all’aperto, e nello stesso momento si approva un piano per l’accesso di oltre 16 mila persone all’Olimpico in occasione degli europei di calcio?" ha detto il Ceo della Fimi (Federazione dell'Industria Musicale Italiana) all'Adnkronos a proposito del via libera del governo al pubblico per le partite degli Europei di Calcio. Non si è fatta attendere la nota del Ministro della Cultura Dario Franceschini che è intervenuto sostenendo che "in relazione alle notizie di stampa riguardo ad una differenziazione tra la presenza del pubblico negli eventi sportivi e in quelli culturali, il Ministero della Cultura precisa che: sia nell'audizione di lunedì sia nelle proposte inviate ieri al Cts, il ministro Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi".

[EDIT: L'articolo è stato aggiornato con le parole del Ministro Franceschini arrivate dopo la pubblicazione]

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