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Ornella Vanoni su Tenco: “Era pieno di barbiturici e alcol”, gli eredi: “Parole sbalorditive”

Dopo i commenti sull’ipotesi del suicidio di Luigi Tenco da parte di Ornella Vanoni, gli eredi hanno risposto alla cantante in un comunicato stampa.
A cura di Vincenzo Nasto
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Ornella Vanoni e Luigi Tenco, l'autore scomparso nel 1967 durante il Festival di Sanremo
Ornella Vanoni e Luigi Tenco, l'autore scomparso nel 1967 durante il Festival di Sanremo

Le dichiarazioni di Ornella Vanoni in un'intervista al Corriere sembrano non aver lasciato indifferente la famiglia Tenco, soprattutto dopo alcuni commenti che avrebbero messo in cattiva luce lo stato di salute mentale del cantautore, scomparso nel 1967 nell'albergo Savoy di Sanremo durante il Festival della canzone italiana a 28 anni. La cantante aveva raccontato di aver conosciuto Tenco attraverso Gino Paoli e che il giovane musicista aveva suonato per lei il sax in "Se qualcuno ti dirà", il lato B di "Senza fine". Vanoni si è lasciata andare anche a qualche parere personale sullo stato di salute mentale del cantante, che sarebbe scomparso da lì a pochi giorni: "Bellissimo, certo, e un gran talento, ma aveva sempre uno spirito soccombente, non pensava mai che ce l’avrebbe fatta, tanto quanto Gino era solare".

L'intervista tocca anche il tema del suicidio, una lettura che per anni è stata data dal caso Tenco, "anche se come riportato dalla Polizia Scientifica in quei giorni, non furono rinvenuti alcolici né barbiturici. Così come nel 2006, da perizia medico-legale d’ufficio post riesumazione, non vennero rilevate tracce di alcunché nel corpo del giovane artista", come riporta la famiglia. Vanoni commenta la lettura, affermando di credere all'ipotesi del suicidio: "Dica pure che si uccise. Mai avuto dubbi sul suicidio. Sennò chi sarebbe stato, la Cia? Era uno straccio, in quei giorni. Gli dissi che doveva aprire gli occhi quando cantava, ma sembrava un gufo: era pieno di barbiturici e alcol, non reggeva l’emozione, credo che la Rai gli avesse tagliato un po’ il testo di Ciao amore Ciao e che l’amore per Dalida in quel momento lo turbasse, era tutto troppo per lui". Nel frattempo, nelle scorse settimane, la cantante sarà la prima a ricevere il premio Tenco Speciale, che le verrà consegnato il prossimo 24 aprile durante la serata "Per te, Ornella – Serata di parole e musica", che si svolgerà al Teatro del Casinò Municipale di Sanremo luogo dove si esibì per l’ultima volta l'artista.

In una nota stampa della Famiglia Tenco, che ha toccato superficialmente anche i problemi giudiziari con gli organizzatori del premio, gli eredi hanno preso le distanze dalla cantante, affermando: "Abbiamo spesso apprezzato la sua discrezione sul nostro amato Luigi e soprattutto la sua sensibilità, così ci appariva attraverso gli schermi televisivi, durante le interpretazioni che faceva delle sue canzoni. Poi, però, ci ha sbalorditi quando lo scorso 10 aprile ha dichiarato che Luigi Tenco era uno straccio, in quei giorni, riferendosi al giorno in cui si esibì al Festival di Sanremo del 1967. Parole che riportano alla memoria, purtroppo, quelle del suo amico Gino Paoli che pochi mesi fa lo ha definito ‘cotto’, nonostante la loro amicizia si era interrotta nel lontano 1963 e soprattutto nonostante risulterebbe che lui non fosse presente a quel Festival. Parole poco edificanti, dette da persone che nel tempo si sono definite amiche di Luigi. La realtà, contrariamente a quanto dichiarato, invece dimostra che nei rilievi del 1967 della Polizia Scientifica non furono rinvenuti alcolici né barbiturici. Così come nel 2006, da perizia medico-legale d’ufficio post riesumazione, non vennero rilevate tracce di alcunché nel corpo di Luigi. Se però, dato che lei fu presente a quel Festival in qualità di artista, fosse a conoscenza di qualche informazione certa e finora omessa che possa restituire dignità umana al ragazzo che fu lasciato solo nel giorno del suo funerale proprio dai suoi colleghi-amici là presenti, sappia che saremo davvero lieti di ascoltarla".

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