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Valerio Scanu corregge: ‘Non fui parcheggiato per Annalisa, andai via prima’

Il cantante, ex di Amici e vincitore di un festival di Sanremo, rivela quali siano state le dinamiche che determinano il destino di un giovane artistache esce dai talent show e svela come mai sia stato costretto a fondare una sua casa discografica.
A cura di A. P.
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Aggiornamento: con uno status su Facebook Valerio Scanu puntualizza che non ha nulla contro Annalisa e che c'è stato un errore da parte dell'intervistatore, specificando di non essere stato parcheggiato perché ‘ancora prima che succedesse ho deciso di andar via e di aprire una mia etichetta discografica':

Mi preme sottolineare, visto gli innumerevoli insulti dei fans di Annalisa, che il giornalista su Repubblica ha commesso un errore ed ha prontamente corretto… Io non ho mai dichiarato di essere stato parcheggiato per Annalisa anche perché avevamo case discografiche differenti e soprattutto io non sono mai stato parcheggiato dalla mia casa discografica perché ancora prima che succedesse ho deciso di andar via e di aprire una mia etichetta discografica perché la musica fa parte di me e vorrei continuare a farla liberamente ed orgogliosamente da indipendente…
Valerio

Talenti potenziali divenuti subito meteore. Li si potrebbe definire così le decine di ragazzi che ogni anno, da quasi oramai un decennio, passano per la tv e la macchina dei talent show per assaporare un po' di successo e poi, nella maggior parte dei casi, finire vittima dell'oblio. Anche per i volti più in vista delle varie edizioni di X Factor e Amici è accaduto e, come ricorda un articolo uscito su Repubblica, nomi come quello di Michele Bravi, degli Aram Quartet, ma anche di Marco Carta e Valerio Scanu, nonostante i successi estemporanei (gli ultimi due sono addirittura riusciti a vincere un Festival di Sanremo), hanno visto sgretolarsi in parte un successo che, visti i titoli conquistati, pareva oramai cosa acquisita. E in effetti di nomi che dopo aver vinto in un talent show abbiano davvero trovatouna via del successo stabile e sempre in crescita ce ne sono pochi. Si può parlare di Marco Mengoni, di Noemi, di Emma Marrone e Alessandra Amoroso.

Proprio dalla bocca di Valerio Scanu, il quale non si può dire non cerchi costantemente delle strade diverse per prendersi la visibilità che meriterebbe, viste le sue doti artistiche, esce una spiegazione che descrive in toto, e con una certa semplicità, il sistema discografico italiano e i suoi meccanismi: "Dietro a un cantante che ha successo c’è un talent show che ti promuove, una casa discografica che investe su di te e un management che prende accordi con i network radiofonici. Che però non trasmettono le canzoni perché sono belle, ma perché devono garantire i diritti dei brani, visto che le radio sono diventate il management degli artisti, vedi Rtl con i Modà e The Kolors". Questo prima di rivelare il motivo sostanziale per il quale l'attenzione nei suoi confronti sia altalenante e come mai lui abbia deciso di mettersi in proprio, discograficamente parlando:

Oggi non sarei Valerio Scanu se non avessi fatto Amici. Ma dopo il talent entrano in ballo le case discografiche, che si dividono gli artisti. E quando la mia discografica ha voluto parcheggiarmi per passare su Annalisa (Scarrone, ndr), ho dovuto mettere in piedi una mia etichetta per sopravvivere. Prendete Michele Bravi: ha vinto X Factor , ha avuto pezzi da grandi autori come Tiziano Ferro eppure non è successo più nulla perché adesso al posto suo c’è Lorenzo Fragola. Anche Mengoni ha avuto problemi dopo la vittoria, è stato gestito male, nel tour che seguì ci furono intoppi in molte date, solo dopo che ha cambiato management e che l’hanno rivoluzionato è stato rilanciato al punto di essere consacrato: il suo però è il caso fortunato su mille. Siamo troppi e la fabbrica dei talent show, delle discografiche e delle radio ogni anno sforna e brucia altri talenti

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