Tutti i successi dei Cranberries, la band di “Linger”, “Zombie” e “Ode to My Family”
La morte di Dolore O'Riordan ha lasciato di stucco il mondo musicale mondiale. Nonostante i problemi di salute, che l'avevano colpita nei mesi scorsi, nessuno immaginava che la cantante irlandese potesse scomparire a soli 46 anni, anzi, pareva, come aveva scritto lei stessa in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook lo scorso dicembre, che stesse meglio e si stesse riprendendo, al punto che era tornata ad esibirsi, nel caso specifico per una festa organizzata da Billboard a New York. Lo scorso giugno, però, i Cranberries erano stati obbligati a cancellare una parte del loro tour mondiale, co prese le 5 date previste nel nostro Paese a giugno, a causa dei problemi di salute della cantante: "I medici hanno ordinato a Dolores O'Riordan di non riprendere il tour come programmato – si legge nel comunicato -, affinché possa completare le terapie che sta seguendo e raggiungere una piena guarigione", seguendo la cancellazione del tour dei D.A.R.K., la superband che la vedeva assieme a Andy Rourke e Olé Koretsky, causata da problemi improvvisi alla schiena, stando sempre a una nota di Live Nation, la società che organizzata i concerti.
Il successo di Linger e Zombie
I Cranberries sono una delle band più conosciute e amate degli anni 90, tra quelle irlandesi forse seconde, per popolarità, solo agli U2: la band si formò a Limerick nel 1989 per volontà proprio della O'Riordan, assieme al chitarrista Noel Hogan, al bassista Mike Hogan e al batterista Fergal Lawler che si gettarono in un'avventura che li vedeva mescolare il rock al pop, al folk irlandese. Ci vollero pochi anni alla band per raggiungere il successo, che arrivò con l'album d'esordio "Everybody Else Is Doing It, So Why Can't We?" che conteneva quella che sarebbe diventata una delle loro canzoni simbolo, ovvero "Linger" e "Dreams". Il successo però non li fermò e lontani dall'essere un fuoco di paglia con "No Need to Argue", del 1994, album che conteneva quello che è uno degli inni degli anni '90, ovvero "Zombie", ma anche altre canzoni simbolo come "Ode to My Family" e il terzo singolo "I can't Be With You", tutti caratterizzati dall'inconfondibile voce della cantante.
Il calo e la separazione
Nonostante l'incredibile successo del precedente, "To the Faithful Departed" non ebbe lo stesso risultato, pur raggiungendo risultati non da poco e il lancio di un altro singolone del gruppo come "Salvation", seguito da "Free to decide". La band comincia a incontrare i primi problemi e si rincorrono le voci di una separazione che, però, non avviene, anzi, nel 1999 è la volta di "Bury The Hatched" che conteneva singoli come "Promises", "Animal Instinct" e "Just My Imagination"", ma calando ancora nelle vendite, come avvenne anche col successivo " Wake Up and Smell the Coffee" ultimo prima della separazione.
La reunion
Dopo quest'album la band smise di pubblicare album e i membri cominciarono a sviluppare carriere soliste, compresa la O'Riordan che pubblicò "Are You Listening?" nel 2007 e "No Baggage" nel 2009. Fu in quell'anno che decisero di riprovarci, prima con un tour e poi con un paio di album, "Roses" del 2012 e l'ultimo, "Something Else" nel 2017. La O'Riordan era madre di un figlio, Taylor e due figlie, Molly e Dakota.