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Tullio De Piscopo e il tumore: “Volevo l’eutanasia, poi ho deciso di vedere crescere i nipoti”

In un’emozionante testimonianza a “Oggi è un altro giorno”, il programma di Rai 2 condotto da Serena Bortone, Tullio De Piscopo, batterista e figura di riferimento del neapolitan power ha parlato della sua malattia, della scoperta del tumore al fegato e del pensiero di andare in Svizzera per farsi praticare l’eutanasia.
A cura di Redazione Music
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In un'emozionante testimonianza a "Oggi è un altro giorno", il programma di Rai 2 condotto da Serena Bortone, Tullio De Piscopo, batterista e figura di riferimento del neapolitan power ha parlato della sua malattia, della scoperta del tumore al fegato e del pensiero di andare in Svizzera per farsi praticare l'eutanasia. De Piscopo è uno dei musicisti napoletani più importanti di questi ultimi decenni, le sue percussioni e il suo ritmo sono stati spina dorsale di quello che si definisce neapolitan power, ovvero il suono che ha caratterizzato Napoli tra gli anni 70/80 modificandosi e arricchendosi anche negli anni successivi.

Autore di successi come "Stop Bajon" e "Andamento lento", oltre alle collaborazioni con Pino Daniele e James Senese, De Piscopo si è raccontato a Bortone, parlando del successo delle sue canzoni, ma lasciandosi anche andare a una testimonianza privata, di dolore, ma anche di orgoglio e coraggio. Parlando del tumore che gli era stato diagnosticato, ha spiegato di averlo scoperto per caso, andando a trovare un amico in un reparto di oncologia e trovando un medico fan che gli ha fatto fare dei controlli. Poi il musicista ha raccontato: "Ho avuto paura di morire, anon volevo dare fastidio a nessuno avevo deciso di andare in Svizzera per l’eutanasiaPerò a un certo punto ho detto ‘Non sono pronto' io non voglio morire, non sono pronto voglio veder crescere i miei nipotini, non sono pronto: ‘Dove sei, ti stanerò, ti ammazzerò', gli ho detto, e piano piano ho cominciato a combattere. Mi ricordo che Giusy mi aveva accompagnato, la vedevo da lontano che parlava al telefono e pensavo che sicuramente stesse parlando con Micaela, mia moglie e volevo gridarle di non dire niente, ma non usciva una parola".

Un amico importante è stato Pino Daniele, che gli fu vicino anche in quel momento di disperazione. De Piscopo ha mostrato un rosario che aveva al collo è ha detto: "Questo me l0ha regalato lui, ti porterà qualcosa di bello, non disperare, pure a me mi ha aiutato e intanto mi bagnava il viso mentre ero nel letto. Ci sono molto legato, Pino con quella visita mi ha salvato, così come mi ha salvato la musica, mia moglie, i miei figli e i miei 4 nipotini.

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