Toni Servillo ricorda Pino Daniele a teatro: “Gli dobbiamo molto”
Alla girandola di omaggi e saluti a Pino Daniele da parte di esponenti del mondo dell'arte e dello spettacolo che da due giorni imperversano in tv e sul web, si aggiunge anche un personaggio che mai come in questo momento è simbolo assoluto della cultura napoletana, in Italia e all'estero, ovvero Toni Servillo. L'attore e regista teatrale si trova in questi giorni in tournée a Napoli con il suo spettacolo "Le voci di dentro", tratto dalla drammaturgia eduardiana, proposto poche settimane fa in diretta televisiva su Rai1, con la regia di Paolo Sorrentino, in occasione dei trent'anni trascorsi dalla morte di Eduardo De Filippo.
Sul concludersi della rappresentazione andata in scena al Teatro Bellini, dopo numerosi curtain calls della compagnia, Toni Servillo ha chiesto al pubblico che applaudiva un attimo di silenzio per pronunciare poche ma significative parole, con le quali ha riconosciuto all'artista scomparso da pochi giorni un enorme merito culturale, ovvero aver prodotto una rivoluzione musicale che ha contribuito molto al suo personale approccio alla lingua napoletana e ai principali autori del passato che ne hanno caratterizzato la tradizione nel corso dei decenni. Un ringraziamento sentito e affettuoso ma allo stesso tempo breve e rigoroso, com'è nello stile di Servillo.
D'altronde i due appartengono in linea di massima alla stessa generazione e, probabilmente, non sono stati troppo diversi gli ambienti culturali frequentati in gioventù e gli anni della formazione, vista l'estrazione culturale di entrambi, naturalmente al netto dei due ambiti differenti di studio. Toni Servillo è un classe '59 che sicuramente avrà vissuto da vicino gli anni dell'improvvisa esplosione dello stile musicale dettato da Pino Daniele, quella commistione di generi tradizionali della sua terra con il blues americano e l'intreccio linguistico di italiano, napoletano ed inglese.