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Tommaso Paradiso su Matteo Salvini: “Non puoi predicare bacioni e poi fare il bullo sui social”

Mentre infervora il dibattito politico e sociale sullo sbarco della SeaWatch 3 a Lampedusa, Tommaso Paradiso dalle pagine de La Stampa ammonisce Matteo Salvini: “Sono preoccupato che in momenti di crisi si alzino i toni. Non puoi predicare bacioni e abbracci come Salvini e poi sui social fai bullizzare tutti”.
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Sono ore caldissime per quanto sta accadendo a largo delle coste di Lampedusa, con la SeaWatch 3 che ha deciso di forzare il blocco entrando in acque italiane. Il Ministro degli Interni Matteo Salvini minaccia di schierare la forza pubblica e su Fanpage.it stiamo seguendo una complicata diretta live di tutto quanto sta avvenendo in queste ore. C'è una piccola parte del mondo della musica che in questi giorni, in queste stesse ore, sta esprimendo il suo pensiero non solo sulla vicenda migranti ma anche sulla violenza comunicativa del Ministro.

La frecciata di Tommaso Paradiso

Su tutti c'è Tommaso Paradiso, leader dei Thegiornalisti e autore delle più ascoltate e amate canzoni italiane degli ultimi anni, che non si tira indietro nel lanciare una frecciata diretta proprio a Matteo Salvini. Una preoccupazione quella di Tommaso Paradiso per i toni usati dal ministro.

Sono preoccupato che in un momento di crisi si alzino i toni, perché come insegna Aristotele in ogni uomo c’è una metà razionale e una bestiale. Non vorrei ritrovarmi con la caccia all’uomo per strada. Non puoi predicare bacioni e abbracci come Salvini e poi sui social fai bullizzare tutti. La colpa della situazione attuale è anche di chi, come la sinistra, non ha saputo cogliere certi momenti storici.

L'appoggio a Nicola Zingaretti

Tommaso Paradiso, nell'edizione italiana di "Rolling Stones" dello scorso settembre, si lanciò ad un endorsement inequivocabile nei confronti del segretario del Pd, Nicola Zingaretti"Vorrei – come nel primo episodio di Star Wars – una nuova speranza. Forse potrebbe essere Nicola Zingaretti". In quella intervista, rivelò le sue perplessità sul populismo argomentando con grande sensibilità: "Il politico deve educare il cittadino, e non fomentarlo con il populismo da quattro soldi. Noi siamo popolari. Essere popolari è un conto, essere populisti un altro. Soprattutto quando c’è tensione nel Paese, dovresti veicolarla nel modo giusto".

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