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Testo e significato di Ouv3rture, la saga in cui Lazza racconta la sua evoluzione nel rap italiano

A poco meno di un mese dall’uscita del terzo album “Sirio”, Lazza ha introdotto il progetto con il terzo episodio della saga “Ouverture”, la sua firma.
A cura di Vincenzo Nasto
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Lazza, screenshoot Instagram @thelazzinho
Lazza, screenshoot Instagram @thelazzinho

Sul piano suona tasti dolenti, nel terzo episodio di una saga destinata a essere storia. Per annunciare il nuovo disco "Sirio", Lazza ha deciso di nuovo di mettere le mani sul pianoforte, come ha fatto negli scorsi anni, abituando il pubblico a performance piano – voce di alto livello nella scena rap italiana. Si arriva al terzo episodio di "Ouverture" (per l'occasione "Ov3rture"), con il brano che vede anche un video ufficiale diretto da Andrea Folino, girato al Teatro Gerolamo di Milano. Nello stesso teatro il cantante negli scorsi giorni ha presentato in esclusiva alcuni brani del disco, tra cui "Alibi". Nel frattempo, il prossimo 8 aprile si avvicina e cresce la curiosità anche per "Bugia". Il brano è l'unico con una collaborazione annunciata e vedrà sulla traccia uno dei gli artisti più virali negli Stati Uniti negli ultimi anni: il rapper Tony Lanez.

Son cambiate le ambientazioni, non è cambiato la costruzione del brano all'interno della saga: "Ouverture" è ancora una delle introduzioni più intime ai progetti di Lazza e lo ha confermato l'ultimo episodio, pubblicato lo scorso 11 marzo con un video ufficiale su YouTube. Il singolo, che vede nella prima strofa del brano la voce del rapper milanese, accompagnata dal pianoforte suonato dallo stesso artista, cambia completamente di tono nella seconda parte, dove esplode l'anima banger. Un espediente che anche negli Stati Uniti è diventata la cifra artistica di alcuni rapper, basti pensare a "Dream and Nightmares" di Meek Mill nella presentazione del suo album omonimo. Ma proprio la capacità del rapper milanese di ripetersi per tre volte su questo tipo di produzioni, potrebbe dare una nuova chiave di lettura alla sua crescita nel panorama italiano. Si può ricordare l'esordio della saga nel 2017, quando per presentare "Zzala", il suo album d'esordio, si fece aiutare dalla 333 Mob per la produzione di un singolo, diventato tra i brani più streammati del progetto.

Un classic che si è ripetuto solo pochi anni dopo, nel 2019 con la deluxe "Aurum" del suo secondo album "Re Mida". Il secondo tentativo sembra essere quello più riuscito, anche per come è riuscito a incastonarsi in un progetto musicale multiplatino come "Re Mida". L'immagine di un Lazza, ormai spogliato dalle preoccupazioni di dover dimostrare al pubblico tutte le sue sfumature, ha regalato nel secondo episodio, pubblicato con il video ufficiale, una delle migliori versioni del rapper milanese. Seduto al piano, su una piattaforma che lo trascina tra le acque del mare, Lazza cantava: "Sai che ‘sto piano l'ho suonato io, non ho più un giorno di relax. Dicevano ormai è un fallito, gli ho appeso due ori senza una deluxe. Ho fatto i miracoli, sarà per questo che dicono è un povero Cristo". In occasione di "Sirio", Lazza riflette nel testo sul potere guadagnato in quest'anni nella scena, dando meno spazio al suo personaggio: "Ti assicuro, io sono lo stesso di quando non c’era champagne e caviale, tu davvero pensavi bastasse una stella Michelin a levarmi la fame. Tutto torna ma non torna niente, penso sia solo uno stupido detto, hai presente il 21 dicembre? Per me il mondo è finito da un pezzo".

Il testo di Ouverture pt.3

Vengo dal mito del “c*zzo guardi?”
Fra di chi si è fatto il mazzo tardi
Dite a San Pietro che ho chiuso i giochi
Passo domani e gli do le chiavi

Odio che chiedono solo auguri
Se per un disco quanto mi impegno
Ventiquattro ore le abbiamo tutti
Solo che io le ho sfruttate meglio

Vorrei soltanto rubarle il cuore
Per farlo a pezzi, sì quando voglio
Non scrivo mai canzoni d’amore, scriverò solo canzoni d’odio
Io vorrei solo fare rumore, guardano i numeri, polinomio

Ridere mentre sto mondo muore è dire “Buonanotte, sogni d’oro”
Sono una rissa nel fuori onda, guardo sta scena che è moribonda
Oggi non gioco nemmeno, era già troppo facile quando ero fuori forma
Qua fai del bene e la gente dimentica

Però se fai male si ricorda
Se non avessi svoltato trovavo il mio sesto senso, si, di colpa
Io sorrido a ste serpi anche a te che mi elogi che dietro mi parli male
Ho capito l’andazzo ed ho iniziato a correre prima di camminare

Ti assicuro, io sono lo stesso di quando non c’era champagne e caviale
Tu davvero pensavi bastasse una stella Michelin a levarmi la fame
Tutto torna ma non torna niente, penso sia solo uno stupido detto
Hai presente il 21 dicembre? Per me il mondo è finito da un pezzo

Se tu avessi davanti una chance, io ti direi di correre subito
Che magari un domani si alzano tutti, come se fai goal nel recupero
Tu fai l’interessato, non sento nemmeno, fra, tanto so già che fai finta
Nelle tasche c’ho un arcobaleno, ed addosso c’ho sempre qualcosa che è in tinta

Oggi sanno chi sono per strada, dalla figa al balordo al madama
Ti ricordi com’è che iniziava? Sono Zzala, figlio di p*ttana

Serpi alla schiena, cambiano strada
Qual è il problema? Ti vedo in para
Ke lo ke mami, chiamami Zzala
Money su money, è una montagna

Spengo l’iPhone, butto la SIM
Quando mi asciugano peggio di un phon, Simsalabim
Sparisco appena mi hanno dato il saldo al prossimo club
Ci poteva andare peggio, pensa se fossimo te

Due milioni di seguaci, due milioni di canzoni
Scommetto sono incapace, anche con le migliori indicazioni
Non ho studiato né lingue né moda
Avevo la testa già altrove, da come vesto sembro poliglotta

Moda italiana, francese, Giappone
Non ti basto se volevi il beef, cercati scuse più valide
Ti balziamo all’unanime, questa ha due t*tte che sembrano tre come un anime
Se fai i soldi tu valgono la metà, come se fossero del vecchio conio
Io per farli rischio il manicomio, faccio mille trick come Tony Hawk

Serpi alla schiena, cambiano strada
Qual è il problema? Ti vedo in para
Ke lo ke mami, chiamami Zzala

Money su money, è una montagna
Serpi alla schiena, cambiano strada
Qual è il problema? Ti vedo in para
Ke lo ke mami, chiamami Zzala
Money su money, è una montagna

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